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23 Maggio 2024
11:58

«Serve patentino per cani, basta morti», l’appello dell’avvocato della famiglia Pasqualini alle istituzioni

«Il mio è un appello alle istituzione a tutela degli stessi animali, perché un cane mal gestito è un cane infelice, e anche a tutela della sicurezza pubblica». Lo dichiara a Kodami l'avvocato Celestino Gnazi, il legale che rappresenta Simonetta e Priscilla Pasqualini.

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«In Italia c'è un vuoto legislativo spaventoso: non è possibile che tutti possano prendere cani di ogni peso e razza senza saperli educare e custodire. Il mio è un appello alle istituzione a tutela degli stessi animali, perché un cane mal gestito è un cane infelice, e anche a tutela della sicurezza pubblica». Sono le parole che affida a Kodami l'avvocato Celestino Gnazi, il legale che rappresenta Simonetta e Priscilla Pasqualini, madre e sorella di Paolo, ucciso da tre Rottweiler a Manziana.

«Non è possibile tollerare la strage continua che ogni giorno troviamo sulle pagine di cronaca – aggiunge l'avvocato – Dovranno essere i tecnici a pronunciarsi su quali criteri seguire nella scelta dei cani che potranno essere accolti in casa solo dopo un apposito corso, quello che è certo è che in alcuni casi hanno il potenziale per diventare delle armi e non è possibile darli a tutti senza cautele».

Parole che fanno eco a quelle già pronunciate da Priscilla Pasqualini, la quale dopo la notizia del bimbo ucciso da due Pitbull e Eboli aveva chiesto pubblicamente maggiore attenzione sul modo in cui vengono custoditi i cani, proprio allo scopo di evitare nuove tragedie come quella vissuta dalla sua famiglia.

«Il corso e l'eventuale patentino devono essere percorsi seri su come educare questi cani in maniera responsabile», sottolinea Gnazi.

Secondo quanto ricostruito sino ad ora, i tre Rottweiler Arian, Aron e Apollo l'11 febbraio scorso sarebbero scappati dal giardino della villetta di Manziana dove vivevano con Giovanna Minelli, rimasta sola con i figli a seguito della separazione dal marito Patrizio Pintus.

Sia Minelli che Pintus per il momento sono stati iscritti nel registro degli indagati per l'omicidio colposo di Paolo Pasqualini, ma secondo il legale della famiglia l'accusa dovrebbe essere un'altra: «A nostro parere la gestione di questo branco è stata tanto negligente, così come la custodia, che non prevedere cosa sarebbe successo era impossibile. Avendo ignorato qualsiasi tipo di doverosa custodia, gli indagati hanno aderito alla possibilità concreta che i cani aggredissero umani con esisti letali. Si dovrebbe quindi contestare l'omicidio volontaria con dolo eventuale».

L'omicidio colposo non prevede l'intenzionalità di chi commette l'illecito, mentre invece si parla di omicidio volontario con dolo eventuale quando colui che pone in essere la condotta ne accetta le conseguenze, anche estreme, della morte di un altro.

Ora i cani si trovano sotto la custodia dell'Asl Roma 4 all'interno del Centro Cinofilo del Lago. Proprio il direttore del Centro, Angelo Landi, aveva dichiarato a Kodami che: «La femmina è la più aggressiva: ringhia e mostra i denti appena ci si avvicina. I due maschi, più giovani, sono invece tranquilli. È possibile anche toccarli o accarezzarli ma sempre attraverso la rete a maglie larghe del box».

A questi primi approcci però non sembra seguirà una più attenta perizia comportamentale nei confronti degli animali. «Per quanto mi risulta – continua l'avvocato Gnazi – la prima valutazione è piuttosto severa e sembra dipendere, a prescindere dalla mancata custodia, dall'assenza della persona di riferimento dei cani, che dopo la separazione non abitava più in casa».

Infine, il legale dei Pasqualini fa un'ultima considerazione: «Il problema non sono i cani, ma chi non li detiene nel modo adeguato. La colpa è sempre dell’uomo».

Kodami ha lanciato le dieci proposte per vivere con un cane nel segno della responsabilità, dieci punti su cui vorremmo stimolare un dibattito pubblico che chiami in causa tutta la società civile e, in particolar modo, gli esperti del settore.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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