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18 Novembre 2021
17:35

Rottweiler abbandonato in un terreno e denutrito: denunciata una coppia di Orvieto

Una coppia di Orvieto è stata denunciata per maltrattamento e abbandono di animali. La vittima è un Rottweiler, denutrito e abbandonato in un terreno di loro proprietà.

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Ormai era ridotto praticamente a pelle e ossa. Denutrito e debole, lo avevano lasciato in un terreno di loro proprietà senza prendersi cura di lui. Una coppia, lei di 38 anni, di Orvieto, lui di 39, di Todi, sono stati denunciati per i reati di maltrattamento e abbandono di animali.

Loro vittima è il Rottweiler di cui si sarebbero dovuti prendere cura. I Carabinieri della compagnia di Orvieto hanno formalizzato la denuncia alla Procura della Repubblica di Terni a seguito di una indagine “lampo”, che ha portato a scoprire, nel Comune di Baschi, la presenza del cane tenuto in condizioni non idonee.

Sul posto, a seguito di un sopralluogo effettuato anche con l’ausilio di personale veterinario dell’Azienda sanitaria locale, è stato accertato che il cane era effettivamente denutrito, aveva sintomi di atrofia muscolare e debolezza ed evidenti lesioni cutanee. I compagni umani lo avevano lasciato in un ambiente con condizioni igieniche che le stesse forze dell’ordine hanno giudicato particolarmente carenti. L’animale è stato posto sotto sequestro da parte dei Carabinieri e affidato al canile sanitario di Sangemini. Lì dovrà essere curato e messo in sesto.

Proprio di recente la Corte di Cassazione, con la sentenza 34087 del 2021, è tornata a parlare di maltrattamento di animali. Chiunque lo fa deve essere punito: poco importa se si è il suo compagno umano o meno. La responsabilità è di chi quell’azione la fa. Il reato di maltrattamento, infatti, ricade su chi tiene l’animale in condizioni non compatibili con le sue caratteristiche etologiche. L’occasione del pronunciamento della Suprema Corte è stata quella di un ricorso (dopo il primo e il secondo grado di giudizio) di un uomo accusato di aver maltrattato una cagna Bull Terrier tenendola per molto tempo in un ambiente «angusto», impedendole di potersi muovere perché era legata a una catena di 120 centimetri.

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