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12 Luglio 2023
9:53

Risolto l’enigma sulle origini della più piccola e misteriosa balena del mondo

Grazie al DNA, i ricercatori sono riusciti a risolvere il mistero sulle origini evolutive della balena franca pigmea, il più piccolo misticeto del Pianeta. I risultati non ammettono più alcun dubbio: la balena franca pigmea non è affatto imparentata con le vere balene franche.

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Nei freddi mari dell'emisfero australe, tra le acque più meridionali dell'oceano antartico, vive la più piccola e misteriosa tra tutte le balene conosciute. Si chiama caperea (Caperea marginata) ma è nota anche e soprattutto col nome di balena franca pigmea. Con i suoi circa 6 metri di lunghezza è poco più lunga di un camper di medie dimensioni e al di là del fatto che sia di gran lunga il più piccolo tra tutti i misticeti non sappiamo granché in più né sul suo comportamento o le abitudini sociali né tantomeno su quante ce ne siano al mondo.

La caperea viene infatti avvistata davvero raramente e di conseguenza è stata anche molto poco studiata in mare da naturalisti e biologi. Persino quando si cacciavano in maniera massiccia le balene in pochi ne hanno mai vista una dal vivo coi loro occhi. La sua vita quasi completamente avvolta nel mistero, ha perciò alimentato per decenni accesi dibattiti tra gli esperti, sia per quanto riguarda la sua biologia che sulle sue possibili origini evolutive. Un disputa che dopo quasi 150 anni sembra però finalmente risolta, grazie a un nuovo studio recentemente pubblicato sulla rivista Marine Mammal Science.

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Un esemplare trovato morto in Nuova Zelanda. Foto di Darryl Wilson, University of Otago

In virtù delle somiglianze anatomiche, della forma del cranio e dell'insolita abitudine di mangiare piccoli crostacei nuotando con la bocca spalancata in superficie (comportamento noto come skim feeding), la caperea è stata a lungo considerata strettamente imparentata alle balene franche ed è proprio per questo che viene appunto chiamata anche balena franca pigmea. Tuttavia, in molti hanno messo in dubbio questa parentela, ipotizzando invece che la specie -nonostante le somiglianze superficiali – fosse molto più vicina evolutivamente a cetacei come la balenottera azzurra o la balena grigia.

Ora, grazie al primo genoma completo di caperea estratto da un giovane esemplare trovato morto nel 2017 in Australia, i ricercatori sono riusciti a risolvere questo arcano durato decenni, mettendo insieme sia dati sul DNA, che informazioni relative all'anatomia, alla morfologia e ai (pochisimi) fossili trovati. E i risultati non ammettono più alcun dubbio: la balena franca pigmea non è affatto imparentata con le vere balene franche, ma le somiglianze sia anatomiche che sullo stile di alimentazione superficiale sono solo il frutto di convergenza evolutiva.

In biologia, questo processo evolutivo porta gruppi o specie diverse tra loro e non strettamente imparentate (come per esempio pesci e mammiferi), a evolvere strutture e caratteristiche davvero molto simili (come le pinne dei pesci e quelle dei cetacei), per via del fatto che questi organismi vivono nello stesso tipo ambiente e sono perciò sottoposti alle stesse pressioni evolutive. La ceparea non è perciò un'altra strana balena franca di piccole dimensioni, ma l'ultimo prezioso superstite di una famiglia di cetacei molto antica e che si è separata tanto tempo fa dalle altre balene e che oggi è quasi del tutto scomparsa.

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La più piccola balena del mondo comparata a un essere umano

Caperea marginata è infatti l'unica specie vivente appartenente alla famiglia Neobalaenidae, che è un po' come se tra tutti i felidi – leone, tigre, giaguaro, leopardo e gatti vari – fosse rimasta sul pianeta una sola specie a rappresentare l'intero gruppo, per esempio il leone. La posizione della ceparea sul grande albero evolutivo delle balene è stata quindi risolta e confermata soprattutto grazie al DNA, avvicinando definitivamente questo piccolo e unico misticeto alle balenottere e alla balena grigia.

Ancora una volta, quindi, il DNA è riuscito a risolvere ciò che l'anatomia comparata, la struttura scheletrica e l'aspetto esteriore così simile ad altre balene, non erano riuscito chiarire nonostante decenni di studi e dibattiti. E ora che la sua origine evolutiva è stata finalmente chiarita, i ricercatori potranno concentrarsi sull'approfondire la sua misteriosa e praticamente sconosciuta vita, per capire anche come mai e in che modo questa piccola ed enigmatica balena sia riuscita da sola, a differenza di tutti gli altri membri della sua famiglia, a sopravvivere all'estinzione.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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