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6 Febbraio 2023
10:59

Riaperta la caccia al lupo che ha ucciso il pony della von der Leyen ma la Germania è divisa

Scaduta il 31 gennaio la taglia su GW950m, il lupo responsabile della morte di Dolly, uno dei pony della presidente della Commissione Europea, è stata inoltrata una nuova richiesta.

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lupo
I lupi si muovono e attaccano soprattutto di notte

La Regione di Hannover continua a dibattere sulla caccia a GW950m, il lupo responsabile della morte di Dolly, uno dei pony della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

Snowy”, così è stato ribattezzato dagli attivisti per la tutela dei diritti animali, è finito al centro di un vero e proprio caso dopo che nel settembre del 2022 si è introdotto nella tenuta di Burgdorf-Beinhorn di Von der Leyen e ha attaccato uno dei pony, uccidendolo.

Il corpo senza vita del cavallo era stato trovato all’interno del recinto e le analisi genetiche effettuate sul cadavere hanno consentito agli esperti di risalire a GW950m, membro di un branco del Burgdorfer Holz, a nord-est di Hannover, la capitale dello stato della Bassa Sassonia. Un branco che, secondo gli esperti, si è già reso responsabile di altri attacchi a pecore, mucche e cavalli.

In seguito all’attacco a Dolly, le autorità tedesche avevano consentito ai cacciatori di imbracciare i fucili per abbattere GW950m. La caccia era quindi partita, ma al 31 gennaio, giorno in cui l’autorizzazione è scaduta, il lupo era ancora vivo e libero. Le associazioni che si occupano di tutela animale, però, non hanno neppure fatto in tempo a gioire che una nuova richiesta di abbattimento è arrivata sul tavolo delle istituzioni della regione d Hannover.

Il dibattito sul contenimento dei lupi in Germania

Attualmente la richiesta è ancora in fase di analisi, ma il dibattito, incendiato dalla lettera che la numero 1 della Commissione Europea ha inviato ai membri del Parlamento europeo per rivedere l’attuale stato di protezione dei lupi, è incandescente. Per le associazioni animaliste e ambientaliste von der Leyen avrebbe interpellato il Parlamento Europeo proprio per mettere nel mirino GW950m, ma le autorità tedesche da tempo discutono sulle modalità di convivenza con i lupi, il cui numero in crescita ha portato a un aumento di attacchi a fattorie e allevamenti.

In Bassa Sassonia, in particolare, sono numerose le richieste di rivedere lo status di protezione del lupo per poterne tenere sotto controllo la popolazione ricorrendo anche ai fucili. L’ex ministro dell'Ambiente Olaf Lies (SPD) aveva appoggiato l’idea di ricorree all’abbattimento selettivo, ma Lies, oggi a capo del Ministero dell'Economia, ha lasciato il campo a Christian Meyer, esponente dei Verdi, che ha invece un approccio diametralmente opposto: «Sulla gestione del lupi è importante mantenere un dialogo aperto, trasparente e anche orientato all'obiettivo di protezione del gregge e degli animali da pascolo. Vogliamo parlare con tutte le associazioni interessate», ha detto Meyer.

Per adesso quindi GW950m resta in un limbo: scaduto il provvedimento straordinario che di fatto metteva una taglia sulla sua testa e scampato alle doppiette, potrebbe a giorni diventare nuovamente un bersaglio. Il 31 gennaio, però, 12 ministri dell’Ambiente hanno inviato alla Commissione Europea una lettera per chiedere di non modificare né indebolire la protezione legale dei lupi, proponendo invece di stanziare adeguati risarcimenti per gli allevatori che hanno subito danni legati a eventuali attacchi. Il primo firmatario della lettera è il ministro slovacco, cui si sono aggiunti i colleghi di Spagna, Grecia, Irlanda, Bulgaria, Austria, Romania, Portogallo, Lussemburgo, Slovenia, Cipro e anche della Germania.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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