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25 Novembre 2022
18:20

L’Europa vuole ridurre lo stato di protezione del lupo

Il Parlamento europeo approva una proposta di risoluzione che mira ad aprire la caccia ai lupi, ma le associazioni insorgono: «soluzioni semplicistiche e inefficaci».

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Il Parlamento Europeo ha adottato una proposta di risoluzione che mira a ridurre lo stato di protezione del lupo. Si tratta dell'ultimo provvedimento, in ordine di tempo, pensato per comprimere lo status di protezione dei grandi carnivori.

Attraverso la risoluzione, la plenaria di Strasburgo ha chiesto alla Commissione di «prendere in considerazione la modifica delle sue linee guida per gli aiuti di Stato in agricoltura per facilitare il risarcimento dei danni causati agli allevatori dai grandi predatori».

Il documento originario è stato approvato a maggioranza con 306 voti a favore, 225 contrari e 25 astenuti. Durante la discussione è stato integrato con emendamenti che chiedono di declassare lo stato di conservazione del lupo ai sensi della convenzione di Berna, favorendo allo stesso tempo una più diffusa applicazione delle deroghe alla protezione, già oggi previste nella direttiva Habitat.

Un diffuso sentimento negativo nei confronti della fauna selvatica, in particolare dei lupi, accomuna molti paesi membri che nel corso degli ultimi anni hanno provato a ridurre il numero con metodi cruenti. La Svezia vuole abbattere metà della sua popolazione di lupi per ridurre i conflitti con l'uomo e il bestiame, e sta accadendo in Italia. E' di poche settimane fa l'ultima dichiarazione in tal senso del ministro Lollobrigida che rispetto a orsi e lupi si è lamentato della loro eccessiva presenza. Il ministro dell'Agricoltura ha sottolineato che il problema «debba essere affrontato dando attuazione alle indicazione che provengono dal Parlamento nel rispetto dei principi della direttiva Habitat». Un auspicio che il Parlamento Europeo ha accolto proprio attraverso la proposta di risoluzione adottata ieri.

Dal punto di vista politico, infatti, si tratta di una vittoria dei deputati conservatori rappresentati dal Partito Popolare europeo, dai Conservatori e Riformisti europei, del gruppo Identità e democrazia e di numerosi deputati del gruppo liberale Renew Europe. Gruppi che riuniscono eurodeputati appartenenti ai partiti italiani che compongono la maggioranza: Fratelli d'Italia, dal quale proviene anche il ministro Lollobrigida, Forza Italia, Lega.

Sulla questione sono intervenute le associazioni di protezione animale. Prima fra tutte la Lav, che attraverso Massimo Vitturi, responsabile Animali Selvatici ha dichiarato: «Le esperienze di alcuni Stati europei dimostrano chiaramente che le uccisioni dei lupi non hanno impatti significativi sulle predazioni chiediamo quindi al Ministro Pichetto Fratin che prima di qualsiasi decisione cruenta sia verificato il grado di diffusione e il corretto utilizzo dei sistemi di prevenzione delle predazioni tra gli allevatori».

Il riferimento della Lega antivivisezione è allo studio recentemente pubblicato dall' Ispra “Stima dell’impatto del lupo sulle attività zootecniche in Italia. Analisi del periodo 2015 – 2019”, dal quale emerge che sono una minoranza gli allevamenti a livello nazionale che lamentano la maggior parte delle predazioni, risultando quindi i primi sui quali avviare un’azione di verifica e ai quali chiedere eventualmente conto della mancata attivazione degli strumenti di prevenzione.

Anche il WWF Italia ha sanzionato la risoluzione europea: «Il voto di ieri è l'ultimo di una serie di tentativi compiuti in questi anni per ridurre lo status di protezione legale per i grandi carnivori, in particolare per il lupo. Adottando questa risoluzione, gli eurodeputati scelgono soluzioni che vanno non solo contro il lupo e la biodiversità, ma anche contro gli allevatori stessi. Il lupo viene identificato come causa primaria della crisi del settore zootecnico, colpito invece da problemi socio-economici ben più importanti (crollo del prezzo del latte e competizione con mercati stranieri in primis) di cui il Parlamento Europeo dovrebbe farsi carico».

«L’approvazione di questa risoluzione e il possibile declassamento dello stato di protezione del lupo minano dunque nelle fondamenta il successo faticosamente raggiunto, ed è pericolosa perché diffonde soluzioni semplicistiche e inefficaci soluzioni, invece di concentrare attenzioni e investimenti nella strada della coesistenza».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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