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scheda razza
11 Dicembre 2020
16:51

Ragdoll, il gatto docile che ama il contatto umano

  • Origine (Data e Luogo): 1963, California (USA)
  • Standard: RAG – I categoria FIFé
  • Peso (maschi-femmine): 8-10kg; 5-7kg
  • Incroci con altre razze: Nessuno
  • Vita media (fascia): 12-15 anni
  • Temperamento: Affidabile e rilassato
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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il Ragdoll è una razza di taglia medio-grande il cui nome significa significa “bambola di stracci”, dovuta alla tendenza di molti soggetti di “abbandonarsi” tra le braccia umane. È un gatto che si presenta in una gran varietà di colori, con o senza bianco, inclusa la caratteristica fiamma bianca sul naso.

attività e socialità

  • Bisogno di movimento1
  • Giocosità2
  • Indipendenza1
  • Riservatezza1
  • Tendenza a miagolare1

cure e salute

  • Cura del pelo2
  • Salute generale2
  • Malattie ereditarie2

Data di origine: 1963

Luogo di origine: Usa, California

Aspetto fisico: taglia media-grande, con testa tonda e guance ben sviluppate, occhi ovali e di un blu intenso, si presenta in una  tavolozza rigorosamente codificata di colori nelle varietà colourpoint,  guantato e bicolore

Peso: 7-9kg i maschi; 4,5-6kg le femmine

Temperamento: affidabile e rilassato

Incroci con altre razze: nessuna (in Europa)

Standard: RAG – I categoria FIFé

Origine e storia

Come accade per molte razze, anche l'evoluzione del Ragdoll ha subìto varie vicissitudini, fino a portare una differenziazione tra gli standard europei e quelli americani. L'origine di questa popolazione di gatti sembra risalire al 1963 quando Ann Backer ottenne casualmente dalla sua gatta di casa una cucciolata di micetti particolarmente docili e, attraverso incroci consanguinei successivi, avviò la selezione includendo i soggetti più mansueti. Il Ragdoll è forse l'unica razza la cui selezione è partita per motivi caratteriali: i soggetti fondatori, infatti, erano gatti particolarmente docili e mansueti e hanno dato avvio ad una popolazione particolarmente predisposte al contatto e alla compagnia dell'uomo.

Il riconoscimento ufficiale della razza risale solo al 1975 negli USA mentre bisognerà aspettare gli anni '90 per iniziare ad incontrarla nelle esposizioni europee.

Aspetto fisico

In netto contrasto con la sua indole pacifica e mite, il Ragdoll è un gatto medio-grande, sebbene la selezione europea sia caratterizzata da individui più piccoli rispetto a quella americana. Inoltre, superate le motivazioni iniziali che ne hanno avviato l'allevamento, la selezione ha poi sempre lavorato per caratterizzare soprattutto il colore degli occhi (di un blu intenso), del mantello e la morfologia del Ragdoll, ottenendo un effetto estetico di sicuro impatto.

Il corpo è lungo e muscoloso con una zona pettorale ampia ben sviluppata, più possente e muscoloso nel posteriore. La coda è lunga, folta, di preferenza fino alle spalle, di media grandezza alla base, si assottiglia gradualmente verso l'estremità. Il mantello è di media lunghezza, denso e soffice ma aderente al corpo, più lungo nella zona del collo e sulla parte superiore del capo, verso le spalle e la zona dorsale. Da medio a lungo sui fianchi, sulla parte addominale e sulla zona posteriore del corpo.

Il mantello del Ragdoll può presentarsi in tre varietà che definiscono distribuzione delle punte colorate e/o di specifiche macchie bianche: colourpoint (con punte colorate, tipica del Siamese ma certo di sua esclusiva), mitted o guantato (con guanti bianchi simmetrici sia anteriori che posteriori, fiamma bianca sul muso, naso, occhi e mento e striscia bianca ventrale) e bicolore (col bianco che copre almeno un terzo del mantello). Esiste poi una quarta varietà che aggiunge il disegno tabby alle tre precedenti per cui parliamo di tabby colorpoint, tabby mitted e tabby bicolore. Ognuna di queste varietà ammette i colori seal (nero), blu, chocolate, lilac, red e cream.

I maschi possono raggiungere il peso di 7-9kg mentre le femmine 4,5-6kg.

Temperamento

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Sul carattere del Ragdoll si spendono numerosi elogi in termini di estrema docilità, pazienza, disponibilità al contatto e alla compagnia umana. Tuttavia, vale sempre la pena ricordare che anche questi gatti necessitano di essere opportunamente socializzati nelle primissime settimane di vita per poter realmente sviluppare le caratteristiche potenzialmente esprimibili dalla loro genetica. Nei Ragdoll, come in qualunque altro gatto, la docilità e la tolleranza al contatto è una dote appresa, non una dotazione garantita alla nascita come il colore del mantello o degli occhi.

Un Ragdoll ben allevato, dunque, è un gatto mite, dai modi gentili e pacati. In diversi studi sul comportamento si è rivelato essere tra le razze meno attive, mediamente timido verso gli estranei e le novità, avere una bassa propensione ad esibire comportamenti aggressivi. Per questo motivo viene considerato un'ottima compagnia per persone anziane e per bambini, sebbene proprio la sua indole pacata lo renda sensibile al caos e ai rumori intensi.

Per quanto docile, il Ragdoll resta un gatto con una propria territorialità, per questo motivo è sempre propenso a difendere i suoi spazi dall'intrusione di altri gatti. Se decidete di farlo convivere con altri simili, soprattutto se già adulto, sappiate presentarglieli con la giusta gradualità e rispettando i tempi di ciascuno.

Salute e cura

In linea di massima si tratta di un gatto robusto e sano, per la quale FIFè prevede l'obbligo di fornire ai nuovi affidatari, insieme al pedegree, anche il test di tipizzazione del gruppo sanguigno. Inoltre, sebbene gli allevatori non siano ancora obbligati dalle federazioni a verificare a tappeto la condizione cardiaca dei gatti, è noto che la razza abbia registrato diversi casi di cardiomiopatia ipertrofica (HCM). Questo significa che l'ideale sarebbe rivolgersi ad allevamenti che già operano questo tipo di screening sui loro riproduttori e che sarebbe bene sottoporre periodicamente il proprio micio all'esame ecocardiografico, perchè trattasi di una malattia tipicamente manifestata dall'animale adulto.

Il mantello deve essere spazzolato con regolarità per mantenere la vaporosità che conferisce a questo gatto un aspetto sognante ma è sufficiente una comune spazzola perché, avendo poco sottopelo, è poco propenso ad annodarsi e infeltrirsi. La lunghezza e la densità possono ridursi durante la stagione estiva.

Accoppiamenti con altre razze sono vietati.

Relazione e contesto ideale

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L'estrema docilità di questi gatti ha la sua contropartita, ovvero il rischio di sovraesporli eccessivamente al contatto fisico (è difficile resistere alla tentazione di affondare le mani in quel mantello di nuvola) e alle nostre effusioni. Per quanto un Ragdoll possa amare una relazione fatta di fisicità intensa, resta un gatto che necessita dei suoi momenti di privacy e di poter scegliere se offrirsi o sottrarsi ad una interazione. Se questo non viene compreso, si rischia di fargli subire  interazioni invasive e stressanti dalle quali, però, non si sottrae proprio per quella scarsa attitudine a reagire. Il suo punto di forza diventa, così, una vulnerabilità. È la classica situazione in cui c'è sempre qualcuno di poco empatico che esclama: “in fondo se non gli piacesse se ne andrebbe!”. Gli umani che vivono accanto ad un Ragdoll, dunque, dovranno essere persone particolarmente sensibili ai più insignificanti segnali comunicativi, alle richieste di distanza e, al contempo, a quelle di contatto.

Sono gatti che amano la compagnia umana, per cui lasciarli per molte ore consecutive da soli in un appartamento vuoto non è la condizione migliore da offrire anche perché, essendo gatti poco attivi, è probabile che si impigriscano e si deprimano. Una famiglia attiva e presente, magari in grado di offrire una gran varietà di stili relazionali (il nonno, il bambino, l'adulto) in grado di coinvolgerlo nelle sue attività quotidiane e magari un accesso all'esterno dove riscoprire la gioia della vita all'aria aperta in alternativa o in condivisione con le persone, sono l'identikit perfetto per questo concentrato di dolcezza e compagnia.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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