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10 Marzo 2024
9:00

Quanto è impegnativo avere un gatto?

Molti pensano che avere un gatto sia poco impegnativo, ma non è così: vivere con un felino domestico oggi non implica solo assicurargli una ciotola piena, una lettiera pulita e un tetto sulla testa.

Membro del comitato scientifico di Kodami
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Uno dei luoghi comuni più diffusi sul gatto vuole che occuparsene sia poco impegnativo, sicuramente meno di un cane. E, purtroppo, questa visione è spesso sostenuta anche da alcuni gattofili che, nell’entusiasmo di voler convertire chiunque alla convivenza con un micio, non si rendono conto di quanto diffondere questa aspettativa di disimpegno danneggi innanzitutto il gatto.

Occuparsi di un gatto poteva essere un’appendice della quotidianità nella società contadina, quando i mici avevano ampia libertà di azione, erano autonomi per la loro sussistenza e la loro compagnia era accolta come evento occasionale, parte di una dinamica di convivenza allargata, sia come spazi sia come tempi. Oggi, invece, i gatti vivono spesso in piccoli appartamenti urbani, a volte non affondano le zampe su un manto erboso per tutta la vita, restano soli per 8-10 ore al giorno e sono totalmente dipendenti dai loro adottanti per il soddisfacimento di qualunque minimo bisogno.

In questa situazione di estrema dipendenza, qualunque carenza da parte del pet mate ha delle ricadute dirette sul micio il quale, tanto quanto un cane, merita una attenzione responsabile e quotidiana.

Vivere con un felino domestico non implica solo assicurargli una ciotola piena, una lettiera pulita e un tetto sulla testa ma richiede, anzi impone, di occuparsi a 360 gradi del suo benessere fisico e psichico, fornendogli possibilità di movimento, di fare esperienze sociali, di mantenersi attivo mentalmente, di avere una dieta adeguata, di ricevere cure mediche costanti e di vivere in un contesto in grado di preservarlo dallo stress e dall’ansia che un ambiente artificiosamente limitato e socialmente isolato può indurre.

Indubbiamente, i vantaggi per noi sono numerosi, a partire da una relazione che, per chi la sa apprezzare, è ricca di affetto e di intimità senza mai essere adesiva.

Come cambia la tua vita con un gatto

La scienza si è anche cimentata nell’individuare vantaggi o svantaggi della convivenza con il gatto e quello che è emerso da alcuni studi è che interagire con i gatti riduce la pressione sanguigna e il rischio d’infarto. Il suono delle fusa ha un effetto calmante sul sistema nervoso centrale e induce la produzione di ossitocina, un ormone legato al senso di rilassamento.

Da un punto di vista emotivo, i gatti hanno il potere di trasmettere supporto emotivo e profonda comprensione empatica, contribuendo ad alleviare solitudine e ansia. Inoltre, prendersi cura di un gatto motiva le persone, le fa sentire utili a qualcuno e questo migliora il loro umore e li protegge da stati depressivi.

Gli svantaggi di avere un gatto in casa

Tuttavia, adottare un gatto può introdurre anche delle complicazioni nella vita quotidiana. Se non tutti i membri del nucleo famigliare condividono la scelta, il suo arrivo può innescare discussioni e liti attorno alla sua gestione. Possono anche emergere allergie prima latenti e la casa va ripensata per consentire al micio di avere degli spazi ad uso esclusivo quali quelli utili ad ospitare le risorse che userà ogni giorno, dalla cassetta al tiragraffi.

Sarà necessario dedicargli del tempo per compensare le ore di assenza da casa che lui trascorrerà per lo più dormendo e bisognerà avere una disciplina ferrea per quanto riguarda la pulizia della cassetta.

Bisognerà anche imparare a convivere con del pelo trovato qua e là e con qualche suppellettile mandato in frantumi dalla cima di uno scaffale.

I costi di mantenimento di un gatto in casa

Mantenere un gatto in salute e per 15-20 anni significa anche investire economicamente in cure mediche annuali, in una alimentazione di qualità e nell’architettura di un ambiente che sia realmente cat friendly.

Le vaccinazioni sono una voce standard nella profilassi tipica, così come è quasi inevitabile che, presto o tardi, deciderete di procedere alla castrazione. I gatti, inoltre, possono ammalarsi e alcune patologie, soprattutto di ordine cronico, possono richiedere un ingente esborso di denaro in termini di medicinali, di analisi e di terapie.

Gli alimenti di qualità, che optiate per una dieta industriale o per una fresca, non dovranno mancare nella ciotola del micio, anche come forma di prevenzione primaria.

Abbiamo poi accennato al fatto che non potrete limitarvi a portare il gatto in casa. Un micio ha bisogno di un ambiente accogliente dal suo punto di vista, un ambiente che accolga tutte le risorse di cui necessita (cassetta con lettiera da cambiare costantemente, ciotole, luoghi di riposo, tiragraffi) e che gli offra continuamente stimoli nuovi e differenziati per mantenere in salute corpo e mente.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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