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16 Febbraio 2024
12:56

Quante volte sbatte le ali il colibrì in un secondo?

I colibrì sono gli unici uccelli in grado di volare all’indietro, di restare fermi nell'aria o di muoversi persino a testa in giù e per farlo alcune specie battono le ali anche oltre 80 volte al secondo.

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Colibrì di Anna (Calypte anna)

I colibrì sono noti per il loro incredibile volo rapido e acrobatico. Questi uccelli piccolissimi possiedono infatti una serie di adattamenti evolutivi estremi e sono specializzati per poter volare in modi davvero unici. I colibrì sono i soli uccelli in grado di volare all’indietro, di restare fermi nell'aria o di muoversi persino a testa in giù e per farlo alcune specie battono le ali anche oltre 80 volte al secondo, ovvero più 4.800 battiti al minuto.

Per poter sostenere questi ritmi il metabolismo dei colibrì è perciò il più veloce tra tutti gli animali a sangue caldo: il cuore può raggiungere anche una frequenza cardiaca di ben 1.260 battiti al minuto. Volando a questi ritmi così frenetici, i colibrì riescono così a passare rapidamente da un fiore all'altro, a evitare di essere catturati dai predatori e, come vedremo, a far colpo sulle femmine superando anche gli 80 km/h!

Come sbatte le ali il colibrì

I colibrì non battono le ali come la maggior parte degli uccelli, ma le ruotano di 180 gradi, seguendo uno schema ovale e disegnando nell'aria una sorta di forma a otto. Questo movimento, simile a quello di alcuni insetti, permette così di generare portanza su entrambi i lati dell'ala ed è questo modello di volo che consente a questi piccoli e frenetici uccelli di volare per esempio avanti e indietro o persino a testa in giù, per brevi tratti.

Tra i vertebrati, i colibrì sono gli unici a poter fare un movimento simile e, a seconda delle specie, le ali vengono battute da 12 fino a oltre 80 battiti al secondo. Generalmente, più è piccolo il colibrì più velocemente batte le ali: un colibrì golarubino (Archilochus colubris), per esempio, batte le ali circa 50 volte al secondo, mentre un colibrì gigante (Patagona gigas), la specie più grossa di tutte, appena 12 volte.

Il battito d'ali più veloce mai registrato durante il volo è stato però di ben 88 battiti al secondo, misurato nella silvistella golaviola (Calliphlox mitchellii), una specie che pesa circa 3,2 g. Il numero di battiti può addirittura aumentare ulteriormente durante le esibizioni di corteggiamento, arrivando fino a 90 battiti al secondo nel colibrì di Calliope (Selasphorus calliope), un incremento di velocità superiore al 40% rispetto al normale volo in stazionamento.

Quanto è veloce il colibrì?

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Colibrì di Calliope (Selasphorus calliope)

Con i loro corpi piccoli, leggeri e aerodinamici i colibrì possono volare a velocità davvero impensabili. Normalmente infatti, sempre a seconda delle specie e delle dimensioni, possono volare a velocità comprese tra i 30 e 50 km/h. Tuttavia, è durante la stagione riproduttiva che i maschi, per far colpo sulle femmine, danno il massimo in quanto a velocità, raggiungendo picchi davvero sbalorditivi.

Durante il corteggiamento alcuni maschi eseguono quelli che vengono chiamati courtship dives, ovvero tuffi o picchiate di corteggiamento. Come prima cosa il maschio si posizione in alto, perpendicolarmente alla femmina, a circa 30/35 m di altezza. Poi, improvvisamente, si tuffa in volo verso di lei a tutta velocità e in picchiata un maschio di colibrì di Anna (Calypte anna) può raggiungere così ben 83 km/h.

Si tratta dell'accelerazione in volo più alta mai registrata per qualsiasi vertebrato e, se proporzionata alla lunghezza del corpo (circa 10 cm), il maschio di colibrì di Anna è anche il vertebrato più veloce in assoluto sulla Terra. Se lo confrontiamo per esempio al falco pellegrino (Falco peregrinus), che afferra in picchiata le prede anche a oltre 250 km/h, la sua velocità rispetto al rapace è praticamente doppia.

È vero che il colibrì muore se non sbatte le ali?

In una scena del film Il curioso caso di Benjamin Button con Brad Pitt e Cate Blanchett il capitano Mike Clark, interpretato da Jared Harris, a un certo punto afferma: «Il colibrì non è un uccello come tutti gli altri: ha un ritmo cardiaco di 1.200 battiti al minuto, le sue ali sbattono ottanta volte al secondo. Se gli impedisci di sbattere le ali, lui muore in meno di dieci secondi. Questo non è un uccello qualunque, questo è una specie di miracolo».

Le cifre riportate su battiti d'ala e ritmo cardiaco sono piuttosto precise, ma sarà vero che un colibrì muore se non può sbattere le ali? Ovviamente no, come la quasi totalità degli uccelli anche i colibrì possono tranquillamente posarsi, fermarsi e smettere di battere le ali senza rischiare la vita. Tuttavia, volendo trovare un fondo di verità a questa affermazione potremmo tornare a parlare del suo straordinario metabolismo.

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Colibrì spadaccino (Ensifera ensifera) posato

A causa delle piccolissime dimensioni i colibrì bruciano molto velocemente le loro energie. Hanno quindi bisogno di mangiare tanto e spesso ed è per questo che consumano circa la metà del loro peso in nettare (anche il doppio, se il nettare è composto per il 25% da zucchero) ogni singolo giorno. Tuttavia, non sempre il cibo è disponibile e anche loro, per esempio di notte, hanno bisogno di rallentare e fermarsi.

Non potendo mangiare in continuazione trascorrono quindi in media il 20% del loro tempo a nutrirsi e il restante 75-80% posati per digerire e soprattutto a risparmiare preziose energie. Per farlo, per esempio di notte mentre dormono, utilizzano il cosiddetto torpore, ovvero entrano in uno stato di sonno profondo che serve proprio a evitare che le riserve energetiche scendano sotto a un livello critico quando sono fermi.

Riducono così la temperatura corporea (passando anche da 40 a 18 °C) con un netto rallentamento anche della frequenza cardiaca e respiratoria (circa 50-180 bpm rispetto a 1.000 bpm di giorno). Solo riducendo il loro tasso metabolico anche del 60-90% questi piccoli e frenetici uccelli riescono a sopravvivere senza dover mangiare e restando quindi fermi. Tuttavia, anche in "modalità risparmio energetico" il peso corporeo in alcune specie diminuisce ogni notte all'impressionante velocità di circa 0,04 g all'ora, ovvero perdono circa il 6% del loro peso ogni singola notte.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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