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8 Febbraio 2024
15:28

Prevista la creazione di un secondo canile a Palermo ed intanto arriva la proroga per i locali dell’ex mattatoio

A Palermo la creazione di un secondo canile è un progetto che va divenendo sempre più concreto, mentre l'amministrazione, per far fronte alle emergenze del sovraffollamento nella struttura di Via Tiro a Segno, ha prorogato l'utilizzo dei locali dell'ex mattatoio, adibiti a box per ospitare gli animali.

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L'amministrazione comunale di Palermo, per far fronte alle emergenze del sovraffollamento degli animali ospiti nel canile pubblico, ha deciso di prorogare l'utilizzo dei locali dell'ex mattatoio comunale che sono stati trasformati in box. Il progetto per la realizzazione di un secondo canile in città però sta prendendo sempre più forma, segnalando la necessità di intervenire nella gestione del fenomeno randagismo con urgenza e tempestività.

Gli abbandoni vengono purtroppo ancora registrati all’ordine del giorno e i Comuni siculi in generale soffrono la mancanza di fondi adeguati per coprire le spese necessarie ad assicurare il benessere agli animali. i volontari animalisti, intanto, stanno assumendo sempre più responsabilità, sostituendosi in alcuni casi agli organi preposti nel recupero di cani e gatti in difficoltà sul territorio.

Palermo, il capoluogo siciliano, affronta questo problema da decenni e l’unica struttura presente in zona, il canile di via Tiro a Segno 5, è ormai al collasso, tanto da aver obbligato il Comune nei mesi precedenti ad appoggiarsi ad alcuni locali dell’ex mattatoio di Palermo per ospitare temporaneamente gli animali.

Con l’ordinanza sindacale 23 del 1 febbraio 2024, il Primo Cittadino Roberto La Galla e l’assessore al benessere animale Rosi Pennino hanno così prorogato l’utilizzo per un periodo di sei mesi. La proroga, con opzione di rinnovo, non pare però essere una scelta definitiva dato che da anni ormai è in progetto la creazione di un nuovo canile pubblico, che sorgerà all’interno del quartiere Falsomiele, nell'area di Fondo Magliocco.

Creare nuovi canili potrebbe non essere però la scelta migliore in un contesto in cui l'obiettivo primario deve rimanere quello di ridurre il numero di animali che finiscono in queste strutture, promuovendo la convivenza responsabile con i cani e sensibilizzando sull'importanza della sterilizzazione, al fine di prevenire le nascite.

Secondo i dati più recenti, nel 2023 sono stati accolti nei canili sanitari più di 72.000 cani e nei rifugi più di 29.000. Questi numeri evidenziano una generale mancanza di consapevolezza nella gestione degli animali, a causa di persone che adottano ancora senza responsabilità, non rispettano l'obbligo di microchip e permettono ai cani non sterilizzati di vagare liberamente, contribuendo alla proliferazione di cucciolate indesiderate. Inoltre, i dati sottolineano  la necessità di ulteriori sforzi da parte di tutti, istituzioni e cittadini, per migliorare il rapporto tra uomo e animale e per garantire una gestione più efficace degli animali liberi sul territorio.

Sebbene sul territorio italiano esistano numerosi canili con varie caratteristiche, è importante ricordare che lo scopo principale di queste strutture dovrebbe essere quello di ospitare temporaneamente gli animali e favorirne l'adozione consapevole, evitando che diventino delle prigioni a vita per dei cani che verrebbero altrimenti condannati ingiustamente ad una reclusione, senza molte possibilità di uscita.

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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