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25 Agosto 2023
12:28

Pongo, cane sordo e ipovedente, non si trova da sei giorni. Si muove tra Besenello e Folgaria

Pongo è scappato dal luogo in cui era stato lasciato in custodia dai pet mate. L'Unità Cinofila di Ricerca Animali di Rovereto spiega a Kodami quali sono le aree in cui si muove e perché bisogna evitare le polemiche su questa complessa vicenda.

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Pongo è un mix Border Collie e Pastore Australiano di sei anni che, sabato 19 agosto, è fuoriuscito da una struttura nei pressi di Folgaria, in Trentino, alla quale era stato affidato per alcuni giorni dalla sua famiglia.

Preoccupati e spaventati, i pet mate si sono rivolti immediatamente all'Unità Cinofila Ricerca Animali di Rovereto, che ha dato inizio a una serie di sopralluoghi nella zona, in modo da comprendere la situazione nel dettaglio e tentare di recuperare il cane che, in questo momento, risulta scomparso da ormai sei giorni.

«Abbiamo parlato con la persona che aveva in custodia Pongo, scoprendo che un primo tentativo di recupero era già stato effettuato da parte della donna responsabile della struttura, ma non è andato a buon fine – spiega a Kodami Mirko Tomasi dell'Unità cinofila roveretana a cui la famiglia, che per il momento preferisce mantenere l'anonimato, ha affidato le attività di ricerca – L'attenzione è massima, perché il cane ha un profilo comportamentale particolare, anche a causa di alcuni deficit sensoriali».

Pongo, infatti, è sordo e parzialmente cieco e, sebbene abbia seguito un percorso educativo con la sua famiglia, rimane un soggetto particolarmente timoroso e diffidente. Questo aspetto è stato confermato anche da un membro della sua famiglia che, raggiunto da Kodami, ha spiegato come la sua condizione possa portarlo a spaventarsi facilmente in caso di incontro improvviso con qualcuno: «L'educatore ci ha insegnato a comunicare con lui sfruttando l'olfatto, quindi al momento ci spostiamo nel bosco portando con noi indumenti che abbiano il nostro odore, nella speranza che questo serva a farlo nuovamente avvicinare».

Secondo Tomasi, inoltre, in caso di avvistamento è molto importante evitare di prendere iniziative azzardate: «A causa della paura, Pongo potrebbe reagire con comportamenti aggressivi – spiega l'esperto dell'Unità Cinofila roveretana – È quindi molto importante che chiunque lo avvisti o abbia informazioni su di lui mi contatti immediatamente, perché un secondo avvicinamento senza la dovuta cautela potrebbe complicare ulteriormente la situazione».

La scelta della famiglia di mantenere momentaneamente l'anonimato è stata fatta per evitare di attirare le attenzioni su di sé e sulla struttura a cui il cane è stato affidato perché si trattava del luogo in cui era stato adottato.

«Ciò che ritengo più importante, ora come ora – commenta il responsabile delle ricerche – è mantenere l'attenzione sul ritrovamento di Pongo ed evitare di cadere in polemiche su quanto accaduto. Le persone coinvolte in questa complessa vicenda stanno collaborando nelle ricerche, ognuno con le proprie possibilità. Saranno solo loro, in futuro, a decidere come gestire i rapporti che li uniscono e i danni subiti a causa della fuga. Non serve a nulla obbligarli all'attenzione mediatica e sommergerli di odio, l'emergenza che stiamo vivendo è già abbastanza pesante dal punto di vista emotivo».

Dai sopralluoghi effettuati in questi giorni è emerso che il territorio in cui Pongo potrebbe spostarsi riguarda la zona Nord occidentale dell'altopiano di Folgaria. «Da Costa di Folgaria, Poldo si è spostato probabilmente verso il rifugio Paradiso e Malga Valli, sul Monte Scanuppia, che è però una riserva naturale e vede quindi uno scarso passaggio di persone, oltre ad avere tratti quasi inaccessibili».

Nella notte del 24 agosto, inoltre, il territorio è stato sorvolato con un drone munito di camera termica, il quale permetterà di rilevare la presenza dell'animale. Al momento, però, non si hanno ancora notizie di avvistamenti: «Si ipotizza che possa essersi spostato verso i pendii che si trovano sopra l'abitato di Besenello, in una zona ricca di pini mughi, dove però vi è poco riparo dal sole», conclude Tomasi.

In caso di avvistamenti o informazioni su Pongo – Mirko Tomasi: 335 5375992

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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