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22 Settembre 2023
17:23

Più di 6mila visoni liberati da un allevamento in Pennsylvania, ma moriranno lo stesso

Migliaia di visoni sono stati liberati dalle loro gabbie in un allevamento in Pennsylvania. L'azione addebitata ad attivisti animalisti non è stata ancora rivendicata, ma le contestazioni sono già molte da parte di chi è convinto che azioni del genere non salvino affatto i poveri animali.

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Un altro maxi blitz, probabilmente ad opera di un gruppo di attivisti per i diritti degli animali, anche se l'azione non è ancora stata rivendicata, in un allevamento di animali da pelliccia nella municipalità di Rockefeller Township, contea di Northumberland in Pennsylvania: migliaia di visoni, dai 6 agli 8mila secondo i numeri riferiti dalle autorità sono stati liberati dalle loro gabbie nel cuore della notte.

Dopo l’allarme sono iniziate subito le operazioni per rintracciare e recuperare gli animali e diverse agenzie statali sono a lavoro per catturare i piccoli e ricondurli in gabbia. Contemporaneamente è stata istituita una linea telefonica per i residenti qualora dovessero denunciare qualche ritrovamento nelle loro proprietà. I cittadini sono stati avvertiti di fare attenzione, perché lo stress provocato dal disorientamento ritrovandosi in un territorio che non conoscono, potrebbe far diventare più aggressivi gli animali.

Non è la prima volta che gli attivisti irrompono in un allevamento di animali da pelliccia. E seppure il gesto possa sembrare altruistico, non lo è affatto: moltissimi animalisti hanno, infatti, una posizione molto dura contro queste azioni che condannano in ogni caso i visoni alla morte. Essendo nati e cresciuti in cattività, infatti, hanno davvero minime possibilità di sopravvivere all’esterno, sia per il fatto di non essere in grado di procacciarsi del cibo, sia perché sono indifesi davanti ai pericoli e la maggior parte di coloro che non vengono catturati, muore di stenti oppure investito dai veicoli.

Gli attivisti si difendono dalle accuse di irresponsabilità, sostenendo che la vera irresponsabilità è permettere che esistano questi lager dove visoni, volpi e altri animali da pelliccia vengono trattati in maniera eccezionalmente crudele. Che la vera irresponsabilità è dimenticarsi tutto l’orrore che si nasconde dietro a questi allevamenti dove gli animali vengono allevati in gabbie strette e anguste che impediscono loro di muoversi, dove vengono alimentati con cibo scadente e dove, dopo una vita miserabile gli animali, vengono fulminati o gasati e scuoiati. Per non parlare della pericolosa fonte di trasmissione zoonotica di virus di cui possono diventare portatori e della conseguente uccisione di massa alla quale vanno incontro qualora succedesse.

Chiuderli, effettivamente, sarebbe la soluzione migliore. L’Italia da parte sua ha dimostrato di volersi occupare di queste morti innocenti tanto che il Governo ha deciso nel 2022 di chiudere definitivamente gli ultimi allevamenti ancora attivi nel Bel Paese, cosa che è avvenuta, ma a metà: come riporta un censimento condotto da LAV, a maggio 2023 erano ancora presenti 3.352 in 4 strutture tra Lombardia, Emilia Romagna, Abruzzo. Una situazione inaccettabile che prosegue solo ed esclusivamente perché l’attuale ministro Lollobrigida non ha ancora emanato un decreto dove siano definite le modalità di cessione dei visoni rimasti. E così gli animali continuano a soffrire e a morire.

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Simona Sirianni
Giornalista
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