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10 Novembre 2023
16:43

Pitone reale con un’infezione batterica salvato in strada e ricoverato al Canc di Grugliasco

Un pitone reale dalla livrea pezzata è stato recuperato in strada a Chivasso. Ha un'infezione batterica e gli operatori del centro di recupero chiedono: «Basta proporre adozioni, deve essere curato».

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Lo hanno chiamato Colt, e in breve tempo è diventato una sorta di “mascotte” del Centro Animali Non Convenzionali di Grugliasco, in Piemonte. Si tratta di un pitone reale Piebald, ovvero caratterizzato da una livrea “maculata” ottenuta tramite allevamento e selezione, che è stato trovato a Chivasso, in via Togliatti, con un’infezione batterica.

Il serpente è stato recuperato in strada, e non è chiaro come ci sia finito: potrebbe essere fuggito da un terrario lasciato incautamente aperto, oppure essere stato abbandonato, come spesso capita quando questi rettili, comprati come “pet”, iniziano a diventare troppo impegnativi da gestire per dimensioni o, nel caso di Colt, per problemi di salute. Il possesso di questi animali è rigidamente regolato per legge, devono possedere certificazione Cites, eppure capita purtroppo ancora molto spesso che vengano comprati attraverso canali meno controllati, da persone che non hanno le competenze e le capacità per gestirli al meglio.

Colt è stato portato al Canc di Grugliasco proprio alla luce delle sue caratteristiche, e saranno gli operatori del centro a prendersi cura di lui e a stabilire poi a chi affidarlo, in tutta sicurezza. La sua foto è stata condivisa sui social lo scorso 8 novembre nella speranza che si trattasse di uno smarrimento, appunto, ma a distanza di giorni nessuno si è fatto avanti per reclamarlo. In tanti però hanno chiamato per proporsi di adottarlo, complice la livrea molto particolare del pitone (che non dipende, come alcuni hanno erroneamente pensato, dall’infezione batterica di cui soffre). E così il Canc si è visto costretto a intervenire.

«Per cortesia, smettere di scrivere proponendovi di adottare Colt – scrivono – Non è per niente in salute e dobbiamo vedere di farlo guarire prima di pensare ad altro e, essendo noi un centro veterinario specializzato in animali non convenzionali, siamo assolutamente più che in grado di farlo senza bisogno di aiuti o consigli». Poi una riflessione un po’ amareggiata: «Se ci permettete un commento, come mai per un serpente piuttosto particolare (per non dire raro o prezioso) ci sono così tanti buoni samaritani e per i conigli non scrive nessuno? – chiedono dal Centro – Eppure quando reimmettiamo un serpente selvatico dopo le cure, più che commenti del genere "che schifo…" o "che paura!" non se ne leggono. Che strano mondo».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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