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Pitbull ferisce a morte un’anziana, l’esperto: «Eutanasia? Veterinari valuteranno anche la storia dell’animale»

Una donna di 86 anni è morta dopo essere stata ferita da un Pitbull, uscito da un cancello mentre lei stava camminando sul marciapiede. È successo nella frazione Ghiaie della Provincia di Pavia e per l’accaduto due persone sono state iscritte nel registro degli indagati. Ma cosa sappiamo degli individui di questa razza? Lo abbiamo chiesto a Luca Spennacchio, educatore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami.

24 Ottobre 2023
11:46
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Proseguono gli accertamenti su quanto accaduto sabato a Corana, in provincia di Pavia, dove una donna di 86 anni è morta dopo essere stata ferita da un cane uscito da un cancello mentre lei stava camminando sul marciapiede. È successo nella frazione Ghiaie e per l’accaduto due persone sono state iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Pavia, che ha aperto un’inchiesta, con l’accusa di omicidio colposo.

La ricostruzione della tragedia è ancora al vaglio degli inquirenti, ma stando a quanto accertato sino a oggi la donna abitava in una delle villette che affacciano sulla strada. Stava camminando quando il cancello di una delle altre abitazioni si è aperto, e l’animale è uscito di corsa dirigendosi verso l'anziana. La donna è caduta a terra, e il cane l’ha morsa alla gamba e al collo.

carabinieri

Quando sul posto è arrivata l’ambulanza inviata dal 118 per la pensionata non c’era ormai più nulla da fare, aveva perso troppo sangue. L'animale è stato trasferito al canile sanitario di Pavia dai tecnici di Ats. Verrà sottoposto a valutazioni, e tenuto sotto osservazione per le prossime due settimane. Sarà poi il magistrato incaricato dell’inchiesta a decidere del suo futuro. La Procura nel frattempo ha iscritto nel registro degli indagati una donna, l’umana di riferimento del cane, e il padre dell’altro umano di riferimento: è stato lui a tentare di bloccare l’animale, senza successo.

Quello che è accaduto sta facendo molto discutere l'opinione pubblica, soprattutto perché, come confermano a Kodami i Carabinieri della Compagnia di Voghera intervenuti sul posto, il cane è un Pitbull, razza spesso oggetto dell'interesse morboso delle pagine di cronaca. Ma quanto dobbiamo avere paura degli individui di questa razza? Lo abbiamo chiesto a Luca Spennacchio, educatore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami: «Qualunque cane può aggredire una persona – spiega l'esperto – ma non tutti possono essere così efficaci da creare danni seri, e talvolta irreversibili. Anche un Pinscher può aggredire, ma il danno che può fare è limitato. I Pitbull sono invece cani che non ti consentono di sbagliare».

Ciò si deve alle finalità per cui il Pitbull è stato selezionato dall'essere umano. Testa grossa, orecchie piccole e una massa muscolare portentosa: nel corso dei decenni attraverso gli incroci di esemplari simili, gli uomini hanno selezionato cani con queste caratteristiche per uno scopo ben preciso, ottenere, in potenza, una perfetta macchina da combattimento.

Anche caratterialmente, si tratta spesso di individui la cui gestione è complessa in città, poiché mal tollerano l'isolamento, e questo fa sì che siano cani più reattivi: «Rispondo alla solitudine e alla noia con l'innalzamento del livello di reattività – aggiunge Spennacchio – e questo lo vediamo nei canili, dove soffrono in maniera particolare il box». I canili italiani sono pieni di Pitbull e simili, compagni straordinariamente fedeli e legatissimi al loro umano di riferimento, ma che presentano numerose sfide legate alla loro gestione, soprattutto se l'ingresso in casa non si è realizzato in maniera pienamente consapevole rispetto alle caratteristiche proprie della razza e del singolo individuo.

Questo però non dà di per sé una spiegazione alla tragedia avvenuta a Corana. Sarà il magistrato titolare del fascicolo a decidere il futuro dell'animale, come è avvenuto per i cani di Satriano, i Pastori maremmani che nel 2020 ferirono a morte la ventenne Simona Cavallaro e da allora destinati a un fine pena mai in canile. La decisione di sopprimere un cane non è infatti automatica, come sottolinea l'educatore: «C'è un preciso iter da seguire, saranno gli esperti dell'Ats a valutare il da farsi. Per giungere a una conclusione saranno valutate non solo le caratteristiche del cane, ma anche come è stato gestito, e molto altro, al fine di capire come e perché si è verificata una simile tragedia».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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