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Perchè il toro è attratto dal rosso? Beh, non lo è

Sfatiamo subito un mito: il toro non odia affatto il colore rosso. L'uomo nel corso dei secoli ha sistematicamente forzato la natura, scegliendo di raccontare in maniera errata una tendenza naturale di questi bovini e allo scopo di sfruttarla a vantaggio di uno spettacolo crudele come quello della Corrida.

26 Maggio 2023
11:00
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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Perché il toro è attratto dal colore rosso? Semplicemente non lo è, nonostante a molti sarà capitato di assistere alle immagini dei toreri che durante la corrida sventolano un grande drappo di quel colore davanti all'animale per spronarlo ad attaccare. Ma, oltre alla sofferenza del toro e ai rischi per l'uomo, cosa c'è che vale la pena di smascherare sulle leggende di quello che è solo un rituale crudele?

Il toro odia il rosso? No, decisamente

Sfatiamo subito questo luogo comune: no, il toro non odia affatto il colore rosso. Come già abbiamo visto in diverse occasioni, come nel caso dei mito secondo il quale i pipistrelli si attaccano ai capelli ad esempio, anche in questo caso l'uomo ha forzato la natura, scegliendo di raccontare in maniera errata una tendenza naturale del toro. La reazione di questo animale, il cui nome scientifico è Bos taurus, non è sollecitata dal colore del drappo del torero, ma più che altro dal suo movimento.

Come i tori vedono i colori

L'occhio del toro, similmente ad altri mammiferi, ha una buona percezione dello stimolo luminoso, ed è in grado di distinguere i colori. Numerosi studi confermano che i bovini vedono i colori grazie alla presenza di fotorecettori presenti nei loro occhi come i coni. Grazie a queste cellule nervose sensibili alla luce, tutti i bovini, compresi i tori, sono in grado di distinguere bene i colori che viaggiano con lunghezze d'onda lunghe, come il giallo, l'arancione e anche il rosso. Sono anche in grado di vedere lunghezze d'onda medie, su cui viaggia il verde, e quelle corte, che permettono di vedere il blu. I tori quindi fanno più fatica a distinguere i verdi dai blu, ma non hanno problemi con il rosso. Non è però il colore del drappo a stimolare l'attacco del toro nell'arena: se un toro si trovasse davanti a un individuo con una maglia rossa, non lo attaccherebbe, diverso il discorso se questi iniziasse a fuggire velocemente in maniera scomposta. Scopriamo perché.

Il problema è nei dettagli

toro, foto copertina | Kodami

Nonostante la buona capacità di vedere i colori, i tori hanno una ridotta acuità visiva rispetto all'uomo. La percezione di un oggetto in movimento, per questi mammiferi, è dettagliata ma distorta. Quando poi l'oggetto che si muove velocemente è anche ad una distanza elevata, la capacità di messa a fuoco è più lenta, e richiede quindi un tempo più lungo rispetto a quello necessario all'uomo. Ne consegue che se un oggetto si muove velocemente, il toro è spaventato, perché lo vede come se fosse distorto. È questa caratteristica ad essere alla base della reazione del toro davanti al drappo agitato nell'arena.

Perché il toro reagisce alla vista del mantello del torero?

Accertato che il ruminante non è disturbato dal colore del mantello del torero, perché reagisce alla vista della muleta, il tradizionale drappo scarlatto? Innanzitutto, non tutte le razze di toro sono uguali, si distinguono per grandezza delle corna, temperamento, muscolatura e molto altro, per questo quando è iniziata la tradizione della corrida è stato selezionato il Toro Bravo de Lidia, una razza tipica spagnola che si distingue per la forza e la possenza delle corna.

Lo sfruttamento di questa razza ai fini dello spettacolo mortale hanno portato gli umani a selezionare di volta in volta gli esemplari più inclini all'intemperanza.

Inoltre, prima di scendere nell'arena il toro viene sapientemente "eccitato" al fine di rendere lo spettacolo più cruento, e quindi interessante. Una volta davanti all'animale il torero cerca di attirarne l'attenzione con il cosiddetto passo della Veronica, una serie di movimenti del drappo sapientemente studiati per irritare e confondere gli animali. La ridotta capacità del toro di distinguere perfettamente i gesti del torero e la muleta causano quindi paura nell'animale e la conseguente reazione difensiva. L'uomo, quindi, da sempre si serve della paura del toro per i suoi spettacoli: ben lontano dall'essere un eroe, il torero sfrutta sistematicamente il panico dell'animale a suo vantaggio.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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