video suggerito
video suggerito
3 Ottobre 2022
12:18

Perché i passeri stanno sparendo dalle nostre città

I passeri, uccelli un tempo abbondanti in città e campagne, stanno sparendo. Ci sono diverse ipotesi dietro questo declino drammatico, dalla sparizione di luoghi in cui nidificare alla riduzione della disponibilità di cibo.

2.695 condivisioni
Immagine

Appena fuori dalla nostra finestra si sta consumando una strage che sembra ormai inarrestabile: i passeri stanno letteralmente sparendo dalle nostre città e dalle nostre campagne. Per millenni, i comuni passerrotti che tutti abbiamo osservato almeno una volta sui davanzali o tra i tavolini di un bar hanno seguito l'uomo in giro per il mondo, imparando ad adattarsi di città in città e diventando simbolo indiscusso dell'avifauna urbana di successo.

Qualcosa negli ultimi decenni sta però cambiando e di passeri in giro se ne vedono sempre meno. Le cause di questo declino non sono del tutto chiare, ma ornitologi e conservazionisti stanno provando a correre contro il tempo per capirci qualcosa in più, perché la crisi sta colpendo indistintamente un po' tutte le specie di questa famiglia e sembra essere particolarmente grave proprio qui in Europa. Secondo il British Trust for Ornithology, tra i primi a lanciare l'allarme, in Gran Bretagna le popolazioni di passere europee (Passer domesticus) sono crollate di quasi il 71% a partire dal 1977.

Il calo per questa specie, in Italia presente solo lungo l'Arco Alpino, sembra essere generale e diffuso un po' in tutto il territorio europeo: secondo l'IUCN, in tutta Europa e in appena tre generazioni (14 anni), la popolazione è diminuita almeno del 10%. Ci sono numerose ipotesi dietro la sparizione dei passeri dall'Europa occidentale, ma la maggior parte di queste possono essere ricondotte a un unico denominatore: le nostre città stanno crescendo e si stanno evolvendo troppo velocemente, a ritmi insostenibili per i piccoli passeriformi.

Immagine
La passera europea è l’uccello più diffuso al mondo ma sta sparendo rapidamente dalle città dell’Europa occidentale

Le città sono state per lungo tempo l'habitat ideale per i passeri, uccelli estremamente adattabili che in ambiente urbano hanno sempre trovato cibo e cavità in cui costruire i nidi in abbondanza. Proprio questi due elementi, però, sembrano essere spariti di punto in bianco, o perlomeno stanno iniziando a mancare un po' in tutta Europa. Cambiamenti drastici nelle pratiche agricole, come l'uso crescente di pesticidi ed erbicidi o la semina autunnale di cereali, hanno portato a una diminuzione di cibo, sia per gli adulti (prevalentemente granivori) che per i giovani, che invece vengono nutriti con insetti e altri invertebrati, ormai diventati animali rari dove c'è l'uomo.

In città e in campagna è sempre più difficile anche trovare cavità e anfratti tra le tegole o tra gli edifici, fondamentali per costruire e allestire il nido. I restauri di ruderi ed edifici storici, così come l'architettura moderna, non lasciano spazio a fori, cavità e buchi nelle pareti, e per i passeri è sempre più complicato trovare un posto dove nidificare. Come se non bastasse, a queste minacce vanno aggiunte poi i sempre più crescenti livelli di inquinamento che abbassano il successo riproduttivo e la sopravvivenza dei giovani, come dimostrato da uno studio recente pubblicato su Ecological Applications, e la competizione per il cibo o la pressione predatoria sempre più serrata con altri uccelli recentemente arrivati in città, come gabbiani, corvidi e rapaci.

Fortunatamente, per i passeri europei l'estinzione a livello globale al momento è un'ipotesi piuttosto remota. Questa specie gode di un'areale enorme, che si estende dall'Europa, al Nord Africa all'Asia, passando per numerose altre zone del mondo (come Nord e Sud America, Australia e Africa meridionale), dove i passeri sono stati introdotti accidentalmente dall'uomo. Con circa 1,6 miliardi di individui stimati, la passera europea resta l'uccello più comune e abbondante al mondo, ma come detto il declino riguarda non solo questa specie ed è molto più allarmante soprattutto per quelle con una distribuzione enormemente più limitata.

Immagine
Anche la passera d’Italia, presente quasi esclusivamente nel nostro paese, sta sparendo da città e campagne

Tra queste c'è la passera d'Italia (Passer italiae), specie gemella di quella europea e con un'ecologia e una biologia quasi del tutto sovrapponibile, incluse purtroppo le minacce. Diffusa quasi esclusivamente in Italia, anche questo passero sta scomparendo rapidamente dalle nostre città, ma in virtù dell'areale ristretto è considerato in serio pericolo di estinzione. L'IUCN l'ha infatti inserito nella categoria Vulnerabile all'interno della sua Lista Rossa delle specie minacciate di estinzione.

Le cose per i passeri urbani si stanno mettendo davvero male e mentre ornitologi e scienziati stanno ancora cercando di capire appieno i motivi di questa strage, poco o nulla si sta facendo per contrastare questo declino. Ciò che potrebbe aiutare a salvare queste specie, potrebbe essere però ripensare il modo in cui viviamo e progettiamo le nostre città, ormai veri e proprio ecosistemi urbani. Promuovere un'architettura più amica della biodiversità, con l'apertura di cavità storiche o l'installazione di cassette nido, sarebbe di sicuro giovamento non solo per i passeri, ma anche per tutte quelle altre specie che delle nostre metropoli hanno ormai fatto la loro casa, come pipistrelli, rondoni e tante altre.

È da qui che con tutta probabilità passerà il futuro di questi animali, da millenni al nostro fianco e ora messi in pericolo proprio da quelle città che ne hanno decretato il successo, oggi non più così ospitali.

Avatar utente
Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views