17 Dicembre 2020
16:44

Perché i panda si rotolano nella cacca di cavallo

I panda che vivono tra le montagne cinesi del Qinling hanno la strana abitudine di rotolarsi nello sterco di cavallo. Questo curioso comportamento è rimasto indecifrato per tantissimo tempo ma, grazie un nuovo studio, un team di ricercatori sembra aver trovato una spiegazione: li aiuterebbe a sentire meno freddo.

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I panda giganti (Ailuropoda melanoleuca) sono senza ombra di dubbio tra gli animali più amati del mondo. Paffuti e dall’aspetto simpatico, per decenni sono stati il simbolo indiscusso delle specie in via d’estinzione e i loro tondi faccioni sono stati impressi e incisi su gadget di ogni tipo. Questi buffi e goffi orsi sono mammiferi piuttosto bizzarri e dal comportamento a dir poco singolare. Pur essendo originariamente carnivori l'evoluzione li ha reindirizzati verso una faticosa dieta esclusivamente erbivora a base di bambù, dormono per gran parte del loro tempo e i maschi fanno la pipì in verticale per marcare il territorio più in alto possibile. Tuttavia, fra le consuetudini più bizzarre, è stato osservato come alcuni di loro amino sguazzare rotolandosi in prolungati "bagni" di fresco sterco di cavallo e ora, grazie allo studio di un gruppo di ricerca cinese, probabilmente sappiamo perché: per sentire meno freddo.

Il primo caso

La regione del Qinling, nella Cina centrale, è un'area montuosa decisamente aspra e fredda. Da queste parti nell'inverno del 2007 gli scienziati hanno osservato per la prima volta un strano e curioso comportamento: un panda si rotolava nella cacca di cavallo e, con precisione scrupolosa, si spalmava addosso delicatamente il letame fino a ricoprire interamente il proprio corpo. Non poteva essere un caso e così, i ricercatori dell'Accademia delle Scienze Cinese hanno condotto uno studio approfondito pubblicato il 7 dicembre 2020 su Proceedings of the National Academy of Sciences.

Lo studio

Gli scienziati hanno installato 24 fototrappole che dal giugno 2016 al giugno 2017 hanno registrato 38 casi di "bagni di cacca", tutti concentrati soprattutto in alcuni mesi, tra novembre e aprile, e che avvenivano in precisi intervalli di temperatura. La maggior parte dei rotolamenti era registrata nelle giornate più fredde, quando il termometro oscillava tra – 5 °C e i 15 °C e nessun caso è mai stato osservato quando la temperatura superava i 20°C. I panda sembravo essere anche piuttosto selettivi nella scelta delle feci, prediligevano sistematicamente solo quelle fresche, ignorando completamente le altre. Questo curioso comportamento sembra evidentemente essere correlato con le basse temperature. Ma in che modo? La risposta, forse, è nella chimica.

La chimica della cacca di cavallo

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Lo sterco fresco di cavallo, tra le altre cose, è incredibilmente ricco di due particolari molecole: il beta-cariofillene (BCP) e la sua forma ossidata (BCPO), due sostanze naturali presenti in molti vegetali. Testando queste due sostanze nei topi in laboratorio, i ricercatori hanno scoperto che attenuava la sensazione del freddo. Questo perché BCP e BCPO inibiscono i recettori della melastatina, che nelle cellule dei mammiferi è la proteina che segnala al corpo che fa freddo. Per testare questa ipotesi sui panda è stato messo a disposizione di alcuni esemplari in cattività del fieno trattato con varie sostanze, tra cui BCP e BCPO, ed è stata notata una netta preferenza per quest'ultime.

Un bagno di cacca ti salva la vita

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Verosimilmente, quindi, anche i panda di Qinling in natura potrebbero trarre vantaggi da queste sostanze per riuscire a resistere più facilmente al freddo. Gli inverni in Cina possono diventare talmente rigidi da non permettere a un animale che non va in letargo di superarli, pertanto la stravagante consuetudine di "fare i fanghi" nello sterco, per quanto per noi umani stramba e disgustosa, in realtà potrebbe rappresentare la chiave per la sopravvivenza. E dopo sicuramente aver provato reazioni di ilarità, ora possiamo riflettere su quanto questa particolare abitudine non è altro che l'ennesima ingegnosa invenzione di una natura che non finisce mai di stupire. A volte facendo sorridere.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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