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3 Giugno 2022
12:21

Pappagalli invadono le città: a rischio anche i rondoni

I parrocchetti dal collare sono sempre più numerosi nelle nostre città. La loro presenza è però una minaccia per gli uccelli che nidificano nelle cavità degli alberi e non solo.

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Siamo ormai abituati da tempo alla colorata presenza dei pappagalli in molte delle nostre grandi città, ma tra le varie specie ormai naturalizzate presenti in Italia, il parrocchetto dal collare è sicuramente una di quelle più diffuse. Importati da Asia e Africa come animali da compagnia e ancora comunemente allevati in casa, una volta fuggiti dalle voliere o incautamente liberati, hanno formato colonie riproduttive in parchi e giardini, diventando però una seria minaccia per altre specie animali autoctone.

I parrocchetti (Psittacula krameri) sono uccelli gregari che vivono in colonie formate anche da centinaia di individui. Nidificano e dormono tutti insieme, radunandosi su grossi alberi utilizzati come dormitori comuni. Oltre a essere animali estremamente adattabili e intelligenti sono anche uccelli cavitari e cioè costruiscono il loro nido all'interno di grossi fori negli alberi e non solo. Ciò rappresenta quindi una minaccia per picchi, cince, rapaci notturni e altri uccelli nostrani che vengono quasi sempre sfrattati dal più aggressivo pappagallo.

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Occupando le cavità negli alberi i parrocchetti sfrattano uccelli e pipistrelli autoctoni

In alcune città, tuttavia, sembrano trovare comode anche altri tipi di buche, di solito occupate invece dai rondoni. A Pavia, per esempio, i ricercatori hanno notato che i parrocchetti si sono impossessati anche delle buche pontaie del Castello Visconteo, sfrattando di fatto i rondoni che tornano a ogni primavera come tutti gli uccelli migratori. Sta succedendo anche in altre città, per questo motivo ornitologi e associazioni che monitorano i nidi di rondoni suggeriscono di ridurre l'ingresso dei fori dei vecchi edifici per tenere fuori i pappagalli ma non i più piccoli migratori.

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Anche i rondoni possono essere sfrattati da fori e cavità nei vecchi edifici

Il parrocchetto dal collare è inoltre un uccello piuttosto vorace e poco schizzinoso in fatto di cibo. Si nutre di semi, bacche e quasi ogni tipo di frutta, per cui con la sua espansione sono a rischio anche agricoltura e raccolti. Anche per questo la specie è considerata da tempo ormai come una delle più invasive a livello europeo. In Spagna, nei dintorni di Barcellona, stanno già causando parecchi danni ai raccolti di mais, prugne e pere mentre a Siviglia, invece, stanno contribuendo al declino di una specie di pipistrello tra le più rare e vulnerabili d'Europa: la nottola gigante (Nyctalus lasiopterus).

I parrocchetti dal collare, così come le altre specie di pappagalli ormai in crescita in Italia, aumenteranno sempre più, e crescerà anche il loro impatto su agricoltura e fauna autoctona. La nuova normativa sul commercio e la detenzione di animali esotici dovrà quindi necessariamente tenere conto di tutti questi aspetti. Il futuro della salvaguardia delle specie a rischio passa anche dal controllo e dal contenimento della diffusione di specie aliene invasive, una delle principali minacce per la biodiversità in tutto il mondo.

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