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25 Giugno 2023
9:53

Orrore a Oria: dieci gatti trovati morti, si teme siano stati avvelenati

Almeno dieci gatti sono stati trovati morti a Oria: la presenza di una colonia non sarebbe ben vista nel quartiere, il timore è che siano stati avvelenati.

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Almeno dieci gatti, tutti ritrovati senza vita sul marciapiede, più altri animali di colonia scomparsi. È un quadro drammatico quello che arriva da Oria, comune in provincia di Brindisi. Diversi gatti sono morti in circostanze misteriose. L’ipotesi è quella che dietro questi episodi ci sia la mano di un killer seriale che agisce attraverso dei bocconi avvelenati. Il primo episodio risale al 25 marzo scorso, quando un passante ha trovato un gatto rosso nella zona delle scuole Camillo Monaco in preda alle convulsioni. Caricato l’animale in macchina, lo ha portato dal veterinario che però non è riuscito a salvarlo. La causa presunta della morte sarebbe l’avvelenamento.

Da quella data fino a dieci giorni fa sarebbero stati trovati altri gatti morti nella stessa zona. In tutti quanti i casi non si sarebbe trattato di traumi da investimento. I corpi, però, sembra siano stati portati via, forse  gettati via dagli operatori ecologici. A denunciare l’accaduto è stata Caterina Moretto, una volontaria che opera nella zona e che porta spesso da mangiare ai gatti delle colonie: «Ho chiamato i vigili ma purtroppo la segnalazione non ha avuto esito positivo – racconta la donna a Kodami – Pare che alcuni gatti fossero di proprietà ma liberi di girare. Io vivo nella zona e sono curatrice di una colonia felina censita regolarmente presso il comune di Oria».

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Del resto qualche segnale di intolleranza sarebbe già arrivato in precedenza: «Da 5 anni subisco intimidazioni da una parte del vicinato – continua a raccontarci la volontaria – ma i felini della mia colonia non danno alcun fastidio. Inoltre, essendo io una "maniaca" della pulizia, ho l'area riservata ai felini sempre pulita e disinfettata senza nessuna ciotola fuori posto. Qualcuno ha provato a mandare l'ASL che non ha mai trovato nulla. Era tutto perfetto. Si sono rivolti persino ai Carabinieri, senza successo. In zona ci sono persone che non amano vedere i gatti. Qualcuno ha tentato di investire volontariamente, accelerando con la propria auto, i gatti della mia colonia. Ci sono documenti video già portati in caserma con relativa denuncia. Ma i presunti avvelenamenti sarebbero indirizzati a tutti i felini della zona della scuola "Camillo Monaco", perché l'area circoscritta prende quasi un intero quartiere. Addirittura vi sarebbero stati altri episodi risalenti a qualche anno fa. Anche in quei casi sarebbero stati ritrovati i corpi ma nessuno si è mai preoccupato di fare delle analisi».

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Alfredo Proto, Assessore al Benessere Animale del Comune di Oria

Della vicenda è stato informato anche l’Assessore al Benessere e alla Tutela degli Animali del Comune di Oria, Alfredo Proto: «Questa amministrazione è venuta a conoscenza solo venerdì di questa spiacevole e triste circostanza – ha spiegato a Kodami – al momento non vi sono  ulteriori elementi certi o di verifica riguardo alle cause della morte dei gatti. Lunedì faremo il punto della situazione».

Come spesso accade in questi casi, dunque, non sarebbe stata accertata la causa dell’avvelenamento. La conferma, infatti, può arrivare solo se il corpo dell’animale viene sottoposto ad autopsia. O quantomeno nel momento in cui vengono rinvenute sul posto delle esche o dei bocconi avvelenati. A tal proposito è opportuno ricordare che la legge prevede un iter preciso affinché si provveda ad eseguire tutto quanto il necessario per accertare l’avvelenamento, bonificare l’area e avviare le opportune indagini.

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Come spiegato in occasione di un’altra serie di avvelenamenti, avvenuta in una colonia non censita a Bari, è fondamentale che il medico veterinario che emette la diagnosi dia immediata comunicazione del sospetto al Sindaco, al servizio veterinario dell'azienda sanitaria locale e all'istituto zooprofilattico sperimentale territorialmente competente, compilando e inviando il modulo sul Portale nazionale degli avvelenamenti dolosi degli animali. Tutti i veterinari hanno infatti accesso a un’area riservata di questo portale che consente di inoltrare la segnalazione. Per essere più chiari, un comune cittadino non può autonomamente eseguire la segnalazione. Tutte queste indicazioni sono contenute nell’Ordinanza Ministeriale contenente le Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o bocconi avvelenati, pubblicata nell’agosto del 2019 e prorogata per gli anni successivi.

Sempre secondo l’Ordinanza «l'azienda sanitaria locale territorialmente competente o il medico veterinario, previa informazione all’azienda sanitaria, assicurano l'invio di carcasse di animali deceduti per avvelenamento e campioni biologici  da  essi  prelevati, nonché di esche o bocconi sospetti di avvelenamento, all'istituto zooprofilattico». Senza questi passaggi l’avvelenamento resta presunto e l’episodio è come se non fosse mai avvenuto. Peraltro l’omissione di questa segnalazione rischia di non far eseguire la bonifica, col rischio concreto che altri bocconi avvelenati restino alla portata di altri animali (se non addirittura di bambini) nella zona interessata dall’episodio.

Come abbiamo già ricordato, è lo stesso portale sugli avvelenamenti a sottolineare come un dato preoccupante sia rappresentato «dall’esiguo numero di persone indagate o condannate per aver disperso esche o bocconi avvelenati nell’ambiente, rispetto all’imponente dimensione del fenomeno». Un dato a cui concorre l’omessa denuncia da parte di chi è deputato a farlo. Ecco perché, laddove si verifichino presunti casi di avvelenamento, è opportuno pretendere che sia seguito alla lettera tutto l’iter previsto dalla normativa.

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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