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19 Febbraio 2021
10:45

Neos, Chausette e Lucille: un fumetto racconta come si raggiunge l’equilibrio nella relazione con un “cane di cristallo”

Lucille Mendes è l'artista francese autrice del fumetto che racconta la storia della relazione tra lei e Neos, un cane terrorizzato che reagiva alla paura "gridando". Le immagini della storia stanno circolando sul web e sono diventate popolari anche grazie alla traduzione del testo in Italiano per mano di Giulia Benetti, un'educatrice cinofila amante della libertà.

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Il fumetto di Lucille

Il fumetto di Neos, Chaussette e Lucille è un racconto che attraverso dei tratti leggeri disegna una storia di vita vissuta e descrive il percorso compiuto da una donna e due cani per far sì che Neos, spaventato e timoroso, ottenesse il tempo e lo spazio necessari per sentirsi libero di poter esprimere le sue emozioni. Lucille, la sua umana lo ha capito grazie a Chaussette e così una relazione è riuscita a equilibrarsi attraverso una comprensione profonda che è andata decisamente al di là di comandi che non aiutavano ma, anzi, inibivano ancora di più. I disegni di Lucille Mendes, artista freelance e wildlife illustrator di Strasburgo, portano alla luce un argomento importante, alla base della costruzione di una solida relazione con il proprio cane: la libertà da un controllo serrato nella consapevolezza della responsabilità che si ha a vivere con un cane.

La webcomic (questo è il termine tecnico per i fumetti ideati appositamente per i social) è stata tradotta in italiano da Giulia Benetti, un'educatrice cinofila rimasta colpita dalla potenza del messaggio lanciato da Lucille, l'autrice che ha raccontato a Kodami cosa l'ha spinta a scrivere di lei e Neos.

La vera storia di Neos: «Accogliere un cane spaventato non è facile»

Neos ©Lucille Mendes

Il fumetto inizia dall'incontro tra Neos, uno Spitz giapponese di 5 anni che manifestava le sue paura "gridando": «Ci accorgemmo fin dal  giorno seguente al suo arrivo che qualcosa non andava, ma non avevo esperienza sul comportamento animale e continuavo a chiedergli di sedersi, in modo da poterlo controllare. Era davvero terrorizzato da tutto, non sapevamo cosa fare», racconta Lucille Neos a Kodami: «: «Seduto! gli dicevo, come ho riportato nel fumetto. Ma  è solo un esempio che funge da simbolo per esprimere la tendenza umana all'iper-controllo degli animali che vivono con noi. Vediamo ovunque gente che chiede al proprio cane di stare fermo, senza pensare quando sia giusto farlo e quando no, ma in questo modo gli togliamo la libertà. Con Neos Sembrava di avere a che fare con un cane di cristallo».  Ad aiutarli si susseguono diversi veterinari, educatori e istruttori, grazie ai quali le paure di Neos ricevono una spiegazione: si tratta una combinazione di problemi comportamentali e patologie cliniche come la giardia e altri problemi digestivi: «Grazie al loro aiuto, le cose andavano sempre meglio, ma rimanevano alcuni comportamenti che mi facevano intendere che non tutto stesse girando per il verso giusto: in casa ad esempio, se ne stava seduto tutto il giorno senza fare niente». 

L'arrivo di Chaussette: «Mi ha insegnato ad abbandonare il controllo»

La vera e propria svolta arriva insieme a Chaussette, un cane che per un periodo ha condiviso la vita con loro: «Un giorno si liberò dal guinzaglio – racconta l'artista – ed io entrai nel panico. Correva sempre più forte. Intorno a noi c'erano le macchine e io ero terrorizzata che potesse accadergli qualcosa, ma non potevo farci niente, quindi mi sono seduta e proprio in quel momento, improvvisamente, Chaussette è tornato indietro con calma ed ha abbassato la sua testa per lasciarsi infilare la pettorina. In quel preciso istante ho capito l'importanza del riporre fiducia nel proprio cane, del lasciare andare quella ansia di tenere tutto sempre sotto controllo. Proprio quel giorno ho smesso di chiedere a Neos di sedersi in continuazione». Senza dover più rispettare i tanti comandi imposti dalla proprietaria, così, Neos ha finalmente avuto la possibilità di scegliere come gestire gli incontri per lui più preoccupanti e le situazioni più scomode: «Il giorno che Neos se ne è accorto, è stato come incontrare il mio cane per la prima volta».

Ricordando quei tempi, l'artista ammette: «Il nostro è stato un percorso fatto di tentativi ed errori e non nascondo che molte volte ho pensato di rinunciare». La loro storia non è però unica nel mondo, ricorda anzi le esperienze delle moltissime famiglie che, nonostante le difficoltà date dall'adozione di un cane complicato continuano a combattere giorno per giorno, frequentando esperti e modificando le proprie abitudini con la speranza di riuscire a raggiungere la serenità insieme: «Lo ammetto, ho dovuto dare un tocco di romanticismo alla nostra esperienza – racconta Lucille –  Per un mese intero abbiamo lavorato per togliergli la paura dei sacchetti per la raccolta degli escrementi. Un'attività decisamente poco "comic-friendly" come molte altre».

L'educatrice che ha tradotto il testo: «La libertà è il momento più bello della vita con il cane»

L'immagine di Neos nella realtà ©Lucille Mendes

A rendere nota in Italia la webcomic di Lucille Mendes è stata anche la traduzione in italiano fatta da Giulia Benetti, un'educatrice cinofila che è rimasta colpita dal potente messaggio lanciato dalla storia della libertà ottenuta da Neos grazie a Chaussette: «Questo racconto per me è stato come un colpo di fulmine perché trasmette veramente i valori più importanti che provo a trasmettere ai proprietari: l'obiettivo di ogni relazione uomo – cane sarebbe proprio quello di raggiungere l'indipendenza. Dobbiamo aiutare i cani ad avere gli strumenti per cavarsela nel mondo ed uscire dallo schema del controllo che ci porta a voler dare sempre ordini su come devono comportarsi». Giulia spiega inoltre cosa l'ha spinta ad occuparsi proprio di questo nella vita: «Più di 10 anni fa ho vissuto un momento che non dimenticherò mai: la prima volta che ho sganciato il guinzaglio a Lea, la mia cagnolina. La sua espressione è rimasta stampata nella mia memoria ed è stata la mia epifania, esattamente come è accaduto a Lucille e Neos».

Per seguire i lavori di Lucille Mendes,  alias Notidee, è possibile trovarla su Facebook o Twitter.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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