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4 Settembre 2023
16:26

Nato in Inghilterra un raro asino selvatico africano, tra le specie a maggior rischio estinzione al mondo

Qualche giorno fa, in Inghilterra, è nato un asino selvatico africano, una delle specie a maggiore rischio estinzione al mondo. Sarà inserito nei programmi di riproduzione e tutela della specie per future reintroduzioni in natura.

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La nascita tanta attesa di un nuovo piccolo di asino selvatico africano (Equus africanus) all'interno del giardino zoologico di Marwell, in Inghilterra, avvenuta lo scorso 20 agosto, non solo ha attratto un maggior numero di visitatori, ma sta infondendo anche un pizzico di speranza tra i biologi della conservazione, dediti a salvaguardare questa rara e minacciata specie.

L'asino selvatico africano è l'animale da cui è stato domesticato l'asino domestico, ma per quanto sia stato molto importante per la storia umana, la sua popolazione non sembra passarsela troppo bene. La specie infatti è considerata fra quelle a maggiore rischio di estinzione al mondo, una situazione parecchio drammatica di cui non si conosce nemmeno il numero esatto di individui rimasti nel Corno d'Africa che ogni anno finiscono vittima dei bracconieri.

La specie è a rischio anche perché da alcuni decenni sta patendo la forte competizione con gli allevamenti di bovini in Somalia, Etiopia ed Eritrea, con cui è costretta a condividere i pascoli. La sua pelle, inoltre, è molto richiesta nel mercato dell'Asia orientale ed è usata per la produzione dell'ejiao, una gelatina utilizzata da millenni come ingrediente segreto per diverse ricette e medicine tradizionali cinesi. Sono infatti moltissimi gli allevatori e i cacciatori del Corno d'Africa che una volta scoperto il valore elevatissimo di questi animali in Asia hanno cominciato ad ucciderli per vendere le loro pelli in oriente.

Questa specie risulta inoltre fra le più minacciate del mondo anche perché nei suoi luoghi di origine sono pochi gli esperti e le istituzioni interessate a tutelarne la sopravvivenza, soprattutto in Eritrea e in Somalia, dove i governi fanno molta fatica a far rispettare le leggi. Anche per questo, è purtroppo fondamentale l'impegno di diversi giardini zoologici impegnati nella conservazione della specie in cattività, che sta dando finalmente i primi frutti.

A infondere nuove speranze sul futuro di questa specie, arriva quindi la nascita del terzo figlio di Nadifa, una delle femmina in cattività inserite nei programmi di di conservazione. I guardiani dello zoo di Marwell hanno descritto il piccolo come in salute e hanno inoltre dichiarato che il puledro, a cui non è stato ancora dato un nome, appena nato ha cominciato a saltellare subito accanto a sua madre, dimostrando così di essere già un buon corridore. I biologi dello zoo sperano che possa crescere in fretta e in salute, così da poter contribuire a sua volta per far cresce la popolazione selvatica da reintrodurre eventualmente in natura, in Africa orientale.

Gli esperti ritengono infatti che siano rimasti meno di 200 individui allo stato selvatico e che quindi le nascite di nuovi piccoli in cattività potranno dimostrarsi una carta vincente per consentire a questo animale di sopravvivere all'estinzione. Urge però un'azione internazionale, dichiarano gli scienziati, anche attraverso la decisione presa dalla CITES per vietare del tutto la vendita di pelli provenienti dai pochi asini rimasti in natura.

Gli asini selvatici africani presentano mantelli grigio chiaro, con un'unica striscia nera lungo la colonna vertebrale e strisce nere orizzontali sulle zampe, simili a quelli di una zebra. Proprio per via di questa pigmentazione, vengono spesso scambiati per ibridi da persone inesperte. Gli asini selvatici africani non possono però riprodursi con le zebre. Questi asini vivono inoltre in piccoli gruppi formati spesso da cinque-sei individui e si dimostrano parecchio socievoli anche con gli esseri umani, dimostrando un'intelligenza emotiva e una predisposizione all'allevamento che hanno poi probabilmente tramandato agli asini domestici.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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