Tragedia a Piacenza: Antonino Bellavia, clochard di 52 anni divenuto famoso dopo avere sventato un furto in una gioielleria, è morto in un incendio insieme con uno dei suoi 4 cani, una notizia che scosso l’intera comunità e sollevato una mobilitazione per far sì che i tre cani sopravvissuti trovino una nuova casa.
L’incendio è scoppiato nella notte tra il 4 e il 5 aprile nel prefabbricato di via Tramello in cui Bellavia viveva ormai da qualche anno, in attesa di ottenere un alloggio in una casa popolare. Le cause non sono ancora chiare, ma si suppone che a provocare il rogo sia nato da un cortocircuito: il 52enne sarebbe svenuto a causa del fumo, restando bloccato all’interno del container in fiamme. Con lui, come detto, è morto anche uno dei cani con cui condivideva l'alloggio, mentre gli altri tre, salvati dai Vigili del Fuoco, sono stati presi in carico dall’Aisa di Piacenza.
Bellavia era molto conosciuto e amato a Piacenza sia per il rapporto strettissimo che lo legava ai quattro cani con cui condivideva la vita, sia per il gesto eroico compiuto nel 2017, quando si accorse che alcune persone stavano tentando di mettere a segno un colpo in una gioielleria del centro. Il clochard, che stava chiedendo l’elemosina poco distante, non aveva esitato a intervenire, e aveva aiutato i Carabinieri a bloccare i due banditi.
In seguito al gesto gli era stato offerto un alloggio in una struttura, ma Bellavia aveva rifiutato per non separarsi dai suoi cani. Il Comune allora era intervenuto offrendogli il prefabbricato di via Tramello, dove l’uomo si era trasferito e dove ha trovato la morte in modo così tragico. Tantissimi i messaggi di cordoglio per la sua scomparsa, tra cui anche quello del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini: «Gli avevo stretto la mano nel 2017, quando aveva aiutato le Forze dell’Ordine ad acciuffare due malviventi che avevano appena fatto una rapina – è stato il commento – Antonino Bellavia era una persona perbene, innamorato dei propri cani, conosciuto a Piacenza per i suoi modi gentili e la dignità con cui chiedeva un piccolo aiuto. Se ne è andato, ma il suo ricordo resterà vivo in tutti noi».
I volontari che seguivano Antonino, intanto, hanno lanciato un appello affinché i tre cani sopravvissuti all’incendio non debbano passare la vita in canile, e trovino al più presto una nuova famiglia che li accudisca e se ne prenda cura amorevolmente, come il 52enne ha sempre fatto.