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26 Febbraio 2024
14:23

Minacce a Fugatti per la gestione degli orsi. Gli attivisti: «Denunce pretestuose»

Il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha denunciato attivisti e cittadini a causa delle minacce ricevute sui social. Gli attivisti denunciano di Stop Casteller, alcuni dei quali destinatari delle denunce, a loro volta contestano la politica repressiva del presidente.

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Foto di Fugatti di Juliet Astafan (Archivio Ufficio Stampa PAT)

Il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha denunciato attivisti e cittadini a causa delle minacce ricevute sui social per la gestione dei grandi carnivori nel suo territorio.

«Ritengo occorra riportare dentro il solco della ragionevolezza e della misura quello che sta accendendo da ormai troppo tempo – ha detto il presidente trentino – non tanto per un fattore personale, ma soprattutto perché l’esercizio della democrazia significa assumersi responsabilità che vanno al di là dell’interesse del singolo o di singoli gruppi. Responsabilità e decisioni che a volte sono difficili e scomode ma che è giusto impegnarsi a sostenere. Ecco perché il lavoro delle forze dell’ordine è prezioso ed è preziosa la testimonianza che riescono a dare anche in questo frangente, a difesa della legalità e del confronto civile».

A corredo della denuncia, Fugatti ha pubblicato sui social lo screenshot di un messaggio privato, «una delle minacce più significative che ho ricevuto in questi mesi», ha spiegato. Nel messaggio l'utente, di cui è stato scurato il nome ma non l'immagine profilo, conclude con un lapidario: «Io ti ucciderò. Fermati o sarai abbattuto».

L'uso del termine «abbattimento» richiama la discussa politica di gestione di orsi e lui portata avanti in Trentino proprio da Fugatti. L'ultimo episodio al centro delle contestazioni social si è verificato in concomitanza con l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2024, quando il presidente del Tar di Trento, Fulvio Rocco, ha ripercorso la travagliata vicenda dell'orsa JJ4, il cui destino è stato rimesso nelle mani della Giustizia europea.

Una decisione che Fugatti ha duramente contestato con un post: «Se aspettiamo l'Europa sugli orsi si rischia di aspettare troppo, noi proseguiamo per la nostra strada. Riteniamo che la linea che abbiamo delineato sia corretta. La pubblica amministrazione non può fare un passo indietro rispetto alla tutela delle persone e della sicurezza pubblica: gli orsi pericolosi vanno abbattuti e bisogna trovare un percorso anche sui lupi. Salvo la malga, non i lupi».

L'autonomia decisionale sulla sorte dei grandi carnivori rispetto ai Tribunali e allo Stato centrale sta per essere raggiunta attraverso il disegno di legge che mira abbattere fino a 8 orsi l’anno. Il ddl, soprannominato "Ammazza-orsi" dagli attivisti, ha già ottenuto il via libera della Giunta provinciale e anche della Commissione competente. Manca quindi solo l'ok del Consiglio provinciale.

Gli attivisti contestano Fugatti: «Si dimetta»

Il discusso disegno di legge, insieme all'abbattimento lampo dell'orso M90, ha innescato la risposta degli attivisti della campagna Stop Casteller che il 1o febbraio scorso hanno manifestato per le strade del centro di Trento.

Proprio alcuni di loro sono stati raggiunti dalle denunce di Fugatti e da misure restrittive come il foglio di via, che impedisce ai destinatari di tornare nel Comune dove avrebbero commesso gli illeciti. L'accusa in questo caso è di aver deviato dal percorso autorizzato per il corteo.

Pur dissociandosi dalle minacce ricevute dal presidente trentino, gli attivisti contestano la politica repressiva messa in atto: «Vittimizzare Fugatti è solo l’ennesima strategia per cercare di screditare le giuste istanze della campagna Stop Casteller che auspica, esclusivamente, le dimissioni di Fugatti e del suo partito oltre che un cambio di rotta radicale nelle politiche ambientali, le quali impattano oggi molto negativamente sulla vita degli animali e dei cittadini».

«Rigettiamo ogni genere di accusa o intimidazione, a cui risponderemo nelle sedi opportune, forti della nostra ragione e della verità», hanno aggiunto gli attivisti annunciando una nuova mobilitazione a Trento, prevista per il 4 marzo alle ore 9.

L'appuntamento è in piazza Dante per ribadire, ancora una volta, che la legge Ammazza-orsi in approvazione è «una vergogna che va fermata».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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