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23 Luglio 2022
15:00

Mamma orsa e un cucciolo entrano in una casa in California e si aggirano per la cucina

Una donna, in California, torna a casa e trova mamma orso con il suo cucciolo intenti a rovistare in cucina in cerca di cibo. Nel video è possibile vedere l'incredibile scena ripresa dalla padrona di casa.

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Una donna di Monrovia, in California, dopo essere tornata a casa, ha trovato una mamma orso con il suo cucciolo intenti a rovistare in cucina in cerca di cibo, un evento altamente improbabile ma non impossibile in California, uno Stato che ha come animale simbolo proprio un orso.

Nel video, fatto dalla proprietaria di casa Alice Taylor, è possibile vedere due orsi, una mamma con il suo piccolo, aggirarsi curiosi e famelici per la cucina. Dopo una deludente prima ricerca sul pavimento, la mamma si alza sulle zampe posteriori fiutando qualcosa di delizioso sopra il bancone della cucina. Rovistando con attenzione e seguendo il proprio naso l'orso trova l'agognato spuntino: una ciambella. È a quel punto che la padrona di casa inizia timidamente a colpire il muro o il pavimento per spaventare gli orsi: dapprima piano, poi sempre più forte, fino a quando i due animali non scappano via.

Per quanto trovarsi degli orsi in casa non sia cosa da tutti i giorni, in California ha una grande popolazione di questi animali e, per via dell'espansione dell'uomo nell'habitat di questo animale, gli incontri con loro sono sempre più frequenti. Non bisogna farsi ingannare dal colore bruno del manto, però, i due animali sono orsi neri (Ursus americanus), detti anche baribal, gli unici orsi selvatici della California. Il colore del manto varia dal nero al bianco, passando attraverso numerose sfumature come cioccolato, bruno, cannella, biondo che sono i colori più frequenti sia nelle foreste dell'ovest statunitense e del Canada che nelle regioni dell'est.

Dunque, incontrare questo animale non è così raro, soprattutto perché è molto diffuso anche in altre aree, dal nord del Canada e dell'Alaska fino al nord del Messico, e dalla costa atlantica alla costa pacifica. Effettuano spostamenti stagionali alla ricerca di cibo e, data la loro grande agilità, si arrampicano facilmente sugli alberi per trovare cose da mangiare o sfuggire ai pericoli, grazie ai potenti muscoli dorsali e agli artigli.

Nonostante questi animali cerchino in tutti i modi di evitare gli esseri umani, gli orsi possono essere attratti occasionalmente nelle zone di abbondanza alimentare, soprattutto dove c'è una fonte di cibo estremamente semplice da sfruttare come i cassonetti della spazzatura delle grandi città. In ogni caso, com'è possibile anche vedere dal video, sono naturalmente pacifici, anche con cuccioli al seguito. Infatti, gli attacchi di orso nero contro gli uomini sono estremamente rari, con meno di 20 attacchi mortali in tutto il XX secolo.

Gli orsi attratti dall'immondizia accumulata fuori dalle case, in ogni caso, sono un problema che molti centri abitati come Monrovia devono affrontare ogni anno. Nonostante si istituiscano zone di protezione, parchi e aree dove si tutela la biodiversità, gli animali non conoscono confini e viaggiano sul territorio cercando di soddisfare i loro bisogni primari come il cibo, un partner o un riparo.

Il modo per poter instaurare una relazione positiva fra uomo e animale selvatico, però, è possibile e un esempio virtuoso lo possiamo trovare proprio in Italia. Tra le arrotondate e dolci montagne del centro Italia  in Abruzzo, infatti, si trova Pettorano sul Gizio, borgo di epoca medievale arroccato su uno spuntone calcareo lambito ai lati dal fiume Gizio e dal torrente Riaccio, nel pieno della Riserva Naturale Regionale Monte Genzana e Alto Gizio, famosa per la presenza di una nutrita comunità di orsi.

In questa cittadina sono presenti diverse associazioni con a cuore la conservazione degli orsi presenti su quelle montagne, gli orsi bruni marsicani (Ursus arctos marsicanus) e della biodiversità tutta, attraverso azioni concrete, sempre in un'ottica di comunicazione e sostegno economico alla popolazione locale.

Fra le azioni concrete portate avanti da associazioni come Rewilding Apennines e l'Associazione Salviamo l’Orso che operano proprio in quelle zone, c'è il ripristino e il miglioramento della segnaletica stradale e l'istallazione di riflettori ottici di allerta per la fauna selvatica, quei paletti rossi e bianchi presenti sopratutto sulle superstrade di campagna che, al passaggio di un auto, emettono dei suoni e riflettono la luce dei fari in modo tale da dissuadere orsi e altri animali dall'attraversare.

Un altro esempio interessante, che avrebbe sicuramente fatto comodo anche ad Alice Taylor e alla cittadina di Monrovia, è l'installazione di "cassonetti dell'immondizia a prova di orso", particolari contenitori con una valvola impossibile da aprire se non si è dotati di un pollice opponibile. Esempi del genere sono concrete dimostrazioni che la convivenza fra uomo e fauna selvatica è possibile, tenendo a mente che la terra dove camminiamo non è mai realmente nostra, ma è una risorsa indispensabile che condividiamo con gli altri esseri viventi.

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