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1 Giugno 2022
12:30

Mamma Julia e il pulcino di gipeto abbandonato: un’adozione che può salvare una specie

Al Parco Natura Viva una femmina di gipeto di nome Julia ha adottato un pulcino abbandonato dai genitori. Questa specie di avvoltoio è minacciata in Europa ma anche grazie a Julia e al lavoro del parco sta lentamente tornando a popolare i cieli europei.

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Gli altri animali ci hanno insegnato più volte che l'istinto e l'amore materno possono essere tra le forze più dirompenti delle natura. Storie di adozioni sono molto frequenti ma l'ultima in ordine di tempo arriva dal Parco Natura Viva di Bussolengo e ha come protagonista una femmina di gipeto di nome Julia. Mamma avvoltoio, famosa per aver dato i natali a due esemplari che ora volano liberi nei cieli d'Europa, ha adottato anche un piccolo gipeto che era stato abbandonato dai suoi genitori naturali.

È accaduto circa  un mese fa, quando il pullo aveva tre settimane di vita e Julia si stava già occupando del proprio piccolo, più grande di circa dieci giorni. Dal momento in cui lo staff lo ha posizionato nel nido, sono passati appena 30 minuti prima che lei iniziasse a strappare una porzione di carne in più accudendo e nutrendo il nuovo arrivato proprio come se fosse figlio suo. Un'adozione davvero speciale, che ha però avuto bisogno di un piccolo aiuto da parte dello staff del parco.

Il fratellastro, più grande e forte, non era infatti particolarmente felice del nuovo arrivo, cosa piuttosto comune nei rapaci anche tra i veri fratelli, spesso in competizione tra loro per il cibo e talvolta persino estremamente aggressivi, comportamento noto come cainismo. Con l'aiuto dei guardiani, costretti a costruire una "barriera" per separare i due piccoli gipeti, il rischio risse è stato però scongiurato e presto cesserà del tutto, perché il figlio di Julia è quasi pronto a volare in direzione della Spagna il prossimo 6 giugno.

Il Parco Natura Viva è infatti coinvolto nella conservazione del gipeto sia attraverso la sensibilizzazione del pubblico sulla tutela di questa specie, sia attraverso il reinserimento in natura degli animali nati nella struttura. La reintroduzione in natura dei gipeti nati nel parco è iniziata nel 2019, quando la coppia storica di cui fa parte Juia è riuscita per la prima volta a riprodursi e allevare con successo un piccolo e ora toccherà anche al piccolo di questa stagione.

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Il gipeto, come altri avvoltoi, è in serio pericolo di estinzione

Il progetto viene condotto nella Riserva Naturale Sierras de Cazorla, Segura y Las Villas, nella Spagna centro-meridionale, in collaborazione con la Fondazione Gypaetus e della Vulture Conservation Foundation. Anticamente presente in molte zone montuose dell'Europa meridionale, il gipeto, come gli altri avvoltoi, è infatti uno dei rapaci più rari e minacciati del continente. Ma fortunatamente, proprio grazie ai programmi di reintroduzione, negli ultimi decenni sono stati liberati numerosi esemplari, anche sulle Alpi marittime, ed attualmente questa popolazione è stimata intorno ai 280 individui.

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I gipeti mangiano anche le ossa e le lasciano cadere dall’alto sulle rocce per spaccarle in pezzi più piccoli e raggiungere più facilmente il midollo

La sfida attuale è invece quella di collegare le popolazioni spagnole e quelle alpine, creando una popolazione "ponte" in Francia (dove è stata rilasciata di recente Ecladine) per permettere lo scambio genico tra gli individui. Il gipeto, conosciuto anche come avvoltoio barbuto, spicca inoltre tra gli altri rapaci anche per le sue particolari abitudini alimentari: riesce a consumare perfino ossa e midollo delle carcasse di cui si nutre, lasciandole cadere sulle rupi montane dopo averle strette tra gli artigli in volo per spaccarle con l'aiuto della forza di gravità.

Grazie anche a Julia e al suo poderoso istinto materno, stiamo riuscendo a salvare una specie quasi completamente estinta in Europa nel secolo scorso. Fortunatamente però il maestoso gipeto sta lentamente tornado a popolare i cieli europei e anche se la strada è ancora lunga, mamma gipeto ci ha insegnato che è possibile superare tutte le difficoltà.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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