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7 Febbraio 2023
15:00

Lupa trovata morta nel Parco del Matese. I Carabinieri: «Atto criminale»

Una giovane lupa è stata uccisa a colpi di fucile nel Parco del Matese. Sono in corso gli accertamenti per capire l'identità della persona che si è macchiata di questo crimine.

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lupo

Una giovane lupa è stata trovata morta nel Comune di Cusano Mutri, all'interno del Parco regionale del Matese. Secondo le prime rilevazioni a uccidere l'animale sono stati quattro colpi esplosi da un fucile tipo carabina.

La segnalazione è arrivata ai Carabinieri forestali di Benevento che intervenuti sul posto hanno accertato il decesso dell'animale avvenuto diversi giorni fa. Il corpo è stato portato all'Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno dove verrà effettuato l’esame autoptico per stabilire le esatte cause e circostanze della morte. Contestualmente il medico legale effettuerà l’accertamento per confermarne l’appartenenza dell'animale alla specie canis lupus.

Nel frattempo proseguono le indagini per capire chi abbia potuto mettere in pratica un gesto simile. Purtroppo non è la prima volta che i lupi sono oggetto dell'odio delle persone. Il ripopolamento di questa specie all'interno di aree dalle quali era quasi sparito ha riaccesso nella nostra specie l'atavica paura del lupo. Il risultato è che le richieste di abbattimento di individui avvistati lungo tutto lo stivale si sono moltiplicate.

Ciò non sta accadendo solo in Italia, ma in tutta Europa. La Svezia sta per attuare il più grande piano di abbattimento del lupo dei tempi moderni, e recentemente il Comitato permanente della Convenzione di Berna ha risposto negativamente alla richiesta di declassamento per lo status di protezione del lupo.

Questo grande carnivoro è una specie particolarmente protetta, ma è innegabile che in tutta Europa, Italia compresa, la soluzione individuata dai governi per affrontare il conflitto uomo-lupo sia quella degli abbattimenti. Una risposta che però non è coerente con i dettami della scienza, come aveva spiegato a Kodami Paola Fazzi, biologa esperta in conservazione e gestione della fauna all'Istituto Ecologia Applicata: «Come si capisce osservando quello che succede in altri stati europei in cui vengono effettuati abbattimenti di lupo, i danni non diminuiscono se non temporaneamente e il conflitto è comunque elevato – sottolinea l'esperta – L’abbattimento non controllato della specie può portare a destrutturazione dei branchi e di conseguenza a un potenziale aumento delle predazioni».

La soluzione non si trova nella canna di un fucile, ma mettendo in campo una serie di strategie mirate a ridurre le occasioni di incontro e conflitto: «È fondamentale far sì che non ci siano rifiuti o avanzi alimentari accessibili, cibo per cani o gatti disponibile, o in aziende zootecniche scarti di macellazione o placente non correttamente smaltiti, cose che potrebbero portare i lupi ad avvicinarsi e perdere la diffidenza verso l’uomo», aveva ricordato l'esperta.

Il lupo è infatti una presenza fondamentale per garantire l'equilibrio degli ecosistemi in cui vive. La ricerca scientifica ha dimostrato più volte che il suo ruolo è cruciale per la conservazione della biodiversità, per questo si tratta di una specie particolarmente protetta a livello internazionale dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione (Cites). Sono proprio i Carabinieri Cites che ne hanno sottolineato il ruolo di "ingegnere ecologico": «il lupo agisce modificando comportamenti e habitat di altre specie che, a loro volta, hanno un impatto positivo sulla diversità biologica. L'uccisione di questo canide è un atto criminale che viola le leggi sulla protezione della fauna selvatica e la conservazione della natura, determinando serie dinamiche sugli ecosistemi».

Ancora più grave che questo episodio si sia verificato proprio all'interno di un'area protetta come il Parco del Matese.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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