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Il Tribunale di Modena non archivierà il caso dell’uccisione della nutria Ciccio avvenuta l'estate scorsa in un parco a Castelnuovo Rangone, nel Modenese. I giudici alla fine hanno accolto l'opposizione fatta la LAV e così procederanno con le indagini per dare un nome al responsabile di un atto crudele.
La brutta vicenda risale al luglio dello scorso anno, quando un operatore della Lav di Modena che si trovava nel parco Rio Gamberi di Castelnuovo Rangone per effettuare la cattura di alcuni esemplari, ne trovò una agonizzante. «La nutria Ciccio faceva parte di una colonia per la quale avevamo stipulato un protocollo d’intesa con il Comune per procedere alla sterilizzazione di tutti gli individui così da evitarne l’uccisione e favorire allo stesso tempo la convivenza con i cittadini. Purtroppo non abbiamo fatto in tempo a salvarli tutti», spiega l’Associazione Antivivisezione.
«I nostri volontari, infatti, avevano ritrovato Ciccio in condizioni gravissime, in preda a gravi problemi neurologici, convulsioni e impossibilità a nuotare e mangiare. L’avevano portato subito in una clinica veterinaria, dove le indagini radiografiche avevano evidenziato la presenza di due pallini esplosi con armi ad aria compressa, uno conficcato nella scatola cranica e l’altro nel collo. La sua condizione clinica era devastante tanto che dopo poco morì. E per questo decidemmo di depositare una denuncia per uccisione di animale, con l’aggravante del maltrattamento».
A distanza di un anno, la risposta del Tribunale di Modena è arrivata, accogliendo l'opposizione dell'associazione animalista e, dunque, decidendo di mandare avanti le indagini. Verranno così analizzate le telecamere di videosorveglianza della zona, così come i tabulati relativi al traffico telefonico avvenuto nella zona del ritrovamento della nutria, come chiesto dagli animalisti.
«Questa decisione dimostra che, pur essendo oggetto di piani di sterminio, se ci sono alternative possibili di convivenza come in questo caso grazie alle sterilizzazioni, le nutrie non possono essere arbitrariamente sottoposte a maltrattamenti e uccisioni. Per questo torniamo a chiedere al Pubblico Ministero di svolgere accurate indagini per non lasciare impunito il colpevole di un tale orribile gesto».
«Quanto accaduto a Castelnuovo rappresenta una crudeltà inaudita, una piccola nutria che non creava problemi a nessuno a che da lì a poche ore sarebbe stata sterilizzata, è stata barbaramente uccisa da una mano vigliacca che si è accanita contro un animale indifeso» ha sottolineato Yuri Bautta, Responsabile del progetto di sterilizzazione per la sede LAV di Modena aggiungendo che la Lega non ha voluto «lasciare impunito il responsabile» visto che oltretutto «uccidere un animale senza necessità comporta infatti la violazione dell’articolo 544 del Codice Penale che prevede per il responsabile fino a due anni di reclusione. E poiché la nutria in questione faceva parte del progetto di sterilizzazione, la sua uccisione è del tutto illegale».