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9 Agosto 2023
16:40

Cucciolo di volpe impiccato a un cartello in Sardegna: sarebbe stato investito da un’auto

Un piccolo di volpe è stata trovato impiccato al cartello stradale d’ingresso del paese di Ales, in Sardegna. Sono in corso le indagini per trovare il responsabile, ma secondo gli agenti della Forestale sarebbe morto investito da un auto e non per asfissia.

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volpe

Una piccola volpe impiccata al cartello stradale d’ingresso del paese di Ales, in Sardegna. È il brutale e imprevisto scenario che ha scosso, il primo lunedì di agosto, gli abitanti del tranquillo paese dell’oristanese.

Intervenuti sul posto il vice sindaco del paese, i Carabinieri e la Forestale hanno constatato che il cucciolo era legato a un cappio, ma dopo una prima impressione di violenza diretta, gratuita e crudele, hanno rilevato che la volpe «aveva il muso e una parte della testa schiacciata». L’esame sul corpo del piccolo ha in seguito reso evidente che il cucciolo non sarebbe morto per asfissia, e quindi per impiccagione, bensì per il probabile investimento di un’automobile.

Gli agenti del Corpo Forestale locale stanno raccogliendo ogni eventuale nuovo elemento per scoprire chi ha commesso l’orribile gesto di appendere a un cappio l’animale. Tuttavia, secondo loro, non si tratta di un atto di violenza crudele e gratuita verso l’animale, ma di una “bravata” commessa da qualcuno che ha trovato la volpe investita e ha voluto allestire la macabra messa in scena.

Come accade per i cinghiali, hanno riferito le fonti del Corpo, sono molte le volpi presenti nella zona, e può capitare che le più giovani, come in questo caso, attraversino la strada in maniera avventata e, non essendo ancora coscienti dei rischi, vengano investite dalle auto. Negli ultimi tempi sono numerosi i ritrovamenti di questi animali uccisi accidentalmente, così come succede per i cinghiali, riferiscono. Nella zona viene segnalato un aumento di esemplari che aveva portato, una quindicina di anni fa, a dedicare ben due domeniche consecutive alla sola caccia alla volpe. L'obbiettivo era quello di limitarne l'eccessiva presenza che addirittura «aveva portato nel passato alcuni fattori a ucciderne qualcuna che aveva predato nei propri allevamenti e appenderla sui loro terreni come deterrente per le altre volpi».

Viene esclusa infine dalla Forestale anche la possibilità che si tratti di un avvertimento criminale, «nella zona non è mai capitato», dicono, e in ogni caso non sarebbe stata questa la modalità di uccisione, ma per esempio «tramite colpi di fucile o pistola».

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Daniela Scamuzzi
Giornalista
Sono giornalista professionista, vivo e lavoro tra Roma e la Sardegna, terra delle mie origini. Mi occupo da anni di salute, ecologia e welfare per agenzie di stampa, televisione, periodici. Amo la natura, sono vegetariana, credo e mi impegno per un mondo che finalmente impari a rispettare realmente la vita degli animali e la loro libertà.
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