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16 Dicembre 2021
12:47

L’orso Juan Carrito torna al paese in cui è nato: il video dell’incontro con un Pastore tedesco

L'orso marsicano Juan Carrito è tornato a Villalago, il paese in cui è nato, e ha incontrato un Pastore tedesco: ma quello che c'è tra loro è molto più pericoloso.

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Juan Carrito Pastore tedesco

L'orso marsicano Juan Carrito non riesce a stare lontano dalle comunità umane. Dopo essere stato portato lontano dagli insediamenti urbani una settimana fa, nelle montagne della Marsica, Juan Carrito è tornato al paese in cui è nato, Villalago, in provincia dell'Aquila. Qui è stato ripreso durante un incontro con un Pastore tedesco e la sua umana.

Un video ha immortalato questa scena e ha avuto una grande diffusione su social e siti d'informazione. L'orso marsicano di circa due anni si ritrova faccia a faccia con un Pastore tedesco senza guinzaglio: i due animali interagiscono, alcuni hanno intitolato le immagini scrivendo che si tratta di un "gioco" ma dovrebbe essere invece evidente che non si tratta di ciò. Sono, invece, immagini che devono fare riflettere sulla pericolosità di un simile incontro.

«L'orso non sembra spaventato, la sua disposizione nei confronti del cane sembra neutra, con qualche tentativo di allontanamento di quest'ultimo quando si avvicina troppo. È il cane che si mostra reattivo nei suoi confronti, esponendosi di fatto a un pericolo non indifferente. Se l'orso reagisse, le conseguenze non sarebbero certo positive», spiega Federica Pirrone, etologa e membro del comitato scientifico di Kodami.

«Se il cane non si fosse avvicinato è probabile che l'orso lo avrebbe ignorato. Sia chiaro: Juan Carrito, non un altro», sottolinea la docente universitaria. Questo perché il giovane plantigrado ha sempre amato spingersi molto vicino agli insediamenti umani. Il suo è un "atteggiamento confidente", molto raro rispetto alla tipica diffidenza della fauna selvatica a cui appartiene e che deriva dalla sua storia familiare. Juan Carrito è infatti figlio di Amarena, una delle orse più "famose" in Italia che insieme ai suoi cuccioli è stata spesso al centro dell'attenzione delle cronache. Proprio lui, del resto, ultimamente era stato ripreso ancora una volta mentre faceva incetta di dolci in una pasticceria di Roccaraso.

Se l'orso incontrato dal Pastore tedesco fosse stato diverso da Juan Carrito oggi probabilmente staremmo raccontando un'altra storia. Tuttavia, anche se questa interazione non ha avuto conseguenze estreme si è rivelata molto stressante per il Pastore tedesco. E lo si evince proprio dal comportamento ripreso nel video: «Il cane è molto allarmato. Il suo atteggiamento denota paura mista a confusione o conflitto motivazionale – chiarisce Pirrone – L’abbaio acuto, tipico del Pastore tedesco, potrebbe indicare paura o frustrazione. Inoltre, il fatto che continui ad andare avanti e indietro e non si allontani denota la presenza di un conflitto».

Juan Carrito è stato esposto fin dalla più tenera età all'attenzione dell'uomo, cosa che ha fatto sì che crescesse la sua innata curiosità. Solo una settimana fa il Parco nazionale dell'Abruzzo, del Lazio e del Molise per limitare la sua prossimità con gli ambienti umani, aveva spostato l'orso tra le montagne, nel suo habitat naturale. Ma evidentemente non è servito: Juan Carrito è tornato tra le strade di Villalago.

Luciano Sammarone, direttore del Parco aveva già spiegato a Kodami che dopo aver scoperto i cassonetti, la naturale predisposizione del giovane orso nei confronti delle città era aumentata: «Nessuno ha mai avuto un comportamento così assiduo nei confronti delle comunità umane. La maggior parte delle volte quando un orso si avvicina a un insediamento non lo si nota neppure. Anche se cercano risorse alimentari nei piccoli centri abitati, sono schivi e come tutte le specie selvatiche rifuggono il contatto con l'uomo».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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