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16 Settembre 2021
13:47

L’orca marina Kiska che sbatte la testa contro il bordo della piscina. Quando la solitudine è una tortura

Kiska è un'orca marina che vive rinchiusa in una vasca di un parco acquatico da 40 anni, in completa solitudine. Negli ultimi tempi ha dato segnali evidenti di una tale sofferenza da arrivare a gesti di autolesionismo, sbattendo la testa ossessivamente contro il bordo della piscina. Un video pubblicato su twitter ha reso virali le immagini e le associazioni animaliste si sono attivate per la chiusura del parco acquatico canadese MarineLand dove è prigioniera, anche con una raccolta firme inviata al primo ministro canadese.

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Giornalista
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L’orca Kiska che sbatte violentemente la testa contro il bordo della piscina dela MarineLand il parco acquatico canadese dove è prigioniera da 40 anni in u frammento preso da twitter

Sono immagini strazianti quelle che da qualche giorno riempiono gli spazi social più attenti al benessere animale. Kiska, il cetaceo che detiene il tristissimo record di unica orca a vivere in completa solitudine nella vasca di un acquario in tutto il nord America, sbatte ossessivamente contro i bordi della piscina in cui è costretta a vivere da decenni. Sbatte e sbatte, per lunghi interminabili minuti. Un grido di dolore? Una richiesta di aiuto? Un incredibile e contro natura desiderio di morte? Tutto questo è sicuramente la conferma dei segnali che sta mandando da anni: la prigionia la sta uccidendo.

Il video denuncia degli attivisti

Il video che mostra l’incredibile sofferenza di Kiska è il frutto delle incursioni di un gruppo di attivisti nel parco acquatico canadese di MarineLand, ad un passo dalle Cascate del Niagara. Poco meno di 60 dollari canadesi è il prezzo per assistere alla sofferenza inflitta dalla privazione di libertà a centinaia di animali. Lo ha pubblicato un attivista, Phil Demers, che ha un passato da addestratore, ora pentito, e conosce molto bene il parco acquatico per averci lavorato. Su Kodami non mostriamo quelle immagini, la nostra scelta rimane sempre quella di spiegare e non dare spazio al dolore in video ma, per una volta, vi lasciamo qui il link del tweet dell'attivista dove è possibile vedere il video.

Demers in un altro tweet specifica: «Non vi sorprendete di apprendere che l'avvocato di MarineLand Andrew Burns stia minacciando azioni legali contro le organizzazioni che condividono video #FreeKiska. Dalla sua acquisizione, a causa della gestione di MarineLand, le condizioni sono peggiorate. Altre balene sono morte. Alcuni potrebbero dire che ne è responsabile». L'attivista si riferisce alla notizia circolata in rete che il parco si stia organizzando per difendersi dall’accusa di maltrattamento che gli stanno arrivando da ogni parte. Dopo la diffusione del video è infatti partita anche una raccolta firme per liberare l’orca.

Kiska, dall’Islanda alla prigionia

Kiska non è nata in cattività, e questo in qualche modo rende la sua storia ancora più crudele. Secondo quanto racconta l’associazione The whale sanctuary project che lavora alla realizzazione di un enorme santuario marino dedicato ai cetacei che provengono dalla cattività e che non possono più essere rilasciati in mare aperto perché disabituati alla libertà, Kiska ha 44 anni ed è stata catturata al largo delle coste islandesi quaranta anni fa. Ha vissuto prigioniera sempre, per tutta la sua vita, sopravvivendo alla nascita dei suoi 5 cuccioli che le sono stati tolti o sono morti. Dal 2011 è completamente sola, tutti i compagni che le avevano affiancato infatti sono già deceduti. Vive in una piscina che per lei, un’orca marina che in natura è predisposta a nuotare per decine e decine di chilometri ogni giorno in mare aperto, è poco più di una vasca da bagno per un umano. In più è sola. Tremendamente sola. Che per un’orca, animale abituato a vivere in grandi gruppi, è una condizione innaturale e dolorosissima.

Gli attivisti: «Chiudere il parco acquatico»

Il gruppo di attivisti Braking MarineaLand che punta alla chiusura del parco acquatico canadese, ha pubblicato diversi aggiornamenti sulla situazione di Kiska, denunciandone le pietose condizioni di vita in qui è costretta a sopravvivere dal 1979. «L'ultima orca Kiska sopravvissuta di MarineLand langue in completa solitudine in un serbatoio schifoso e disgustoso. Tutti i suoi compagni sono morti, compresi 5 dei suoi cuccioli. È al MarineLand dal 1979. Non ci sono scuse per questo livello di abuso».  Morgan Tasky ha lanciato una petizione su change.org  e l'ha diretta al primo ministro canadese Justin Trudeau: «l'orca Kiska vive in cattività dal 1979 e in completo isolamento dal 2011. È l'ultima orca sopravvissuta di MarineLands che galleggia sulla superficie della sua piscina di cemento. È necessario intraprendere azioni per aiutare a salvare quest'orca e garantire che nessun'altra orca venga portata a MarineLand. La squadra per il benessere degli animali dell'Ontario ha svolto alcune indagini sulle condizioni e sul sostentamento degli animali a MarineLand, tuttavia, questi animali continuano ad aver bisogno di una voce per ulteriori azioni da intraprendere. Per favore firma questa petizione e chiama il numero 1-833-9-ANIMAL (264625) per segnalare le condizioni di vita di Kiska».

Foto di copertina: L'orca Kiska che sbatte violentemente la testa contro il bordo della piscina del MarineLand il parco acquatico canadese dove è prigioniera da 40 anni in u frammento preso da twitter

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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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