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29 Gennaio 2023
9:24

«L’olfatto delle formiche è capace di percepire i tumori». I risultati preliminari di un nuovo studio

Uno studio effettuato sulle formiche, promette di rivoluzionare il campo delle indagini cliniche sui tumori precoci. Rapide nell'apprendere, le colonie di diverse specie di questi insetti potrebbero divenire in futuro delle alleate nei confronti della lotta contro il cancro.

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Per quanto tale scoperta potrebbe rivoluzionare la ricerca medica, ciò che hanno scoperto all'Istituto Max Planck per l'ecologia chimica di Jena è solo il frutto di uno studio preliminare sulle formiche. Se però gli scienziati dovessero in futuro confermare che questi insetti sono capaci di percepire tramite l'olfatto "l'odore" di molti tumori anche negli esseri umani, oltre che nei topi di laboratorio si prevede un futuro dove le formiche potrebbero essere impiegate nei laboratori medici per la diagnosi precoce del cancro.

La notizia è  stata pubblicata su Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences. Gli scienziati hanno reso noto che le formiche percepirebbero attraverso il loro acuto olfatto – evolutosi per distinguere i vari feromoni sociali che le colonie applicano come sistema di comunicazione – le molecole rilasciate dalle cellule cancerogene, anche durante le prime fasi dello sviluppo di un tumore. E questo potrebbe rivelarsi un passo in avanti verso lo sviluppo di nuove tipologie di analisi cliniche, meno impattanti e meno soggette ad errore.

«Le cellule tumorali sono caratterizzate da specifici composti organici volatili (COV)», afferma l'equipe scienziati nell'articolo, coordinata da Baptiste Piqueret, Jean-Christophe Sandoz e Patrizia d'Ettorre. Questi composti sono diversi e « possono essere utilizzati come biomarcatori del cancro ed essere riconosciuti dagli insetti. Attraverso infatti l'apprendimento associativo olfattivo, le formiche possono essere addestrati a rilevarli». Fatto molto importante poiché prima viene scoperto il cancro, maggiori sono le possibilità di guarigione.

Le formiche d'altronde non incorrerebbero in un abuso da parte degli esseri umani. Costituire delle colonie artificiali è inoltre abbastanza semplice e poco costoso, rispetto all'impiego di alcuni agenti finora utilizzati nei laboratori di analisi cliniche per effettuare questi test preliminari.

Un altro punto a favore di questa tecnica è che durante le sperimentazioni effettuate su topi da laboratorio, le formiche sono state abbastanza veloci nell'apprendere e riconoscere gli odori provenienti dalle cellule impazzite. Alla fine del periodo di "apprendimento", che in Formica fusca varia a secondo del metodo di condizionamento, ciascuna formica infatti era capace di segnalare un tumore, trascorrendo circa il 20% in più di tempo in prossimità dell'urina dell'esemplare malato. «Trascorrono molto più tempo vicino all'urina dei topi malati rispetto all'urina di quelli sani» confermano gli scienziati.

Invero, a questa tipologia di insetti risulta anche abbastanza facile. Usano le loro antenne sopra il campione, catturano qualche molecola e in breve tempo riescono a discriminare i segnali chimici provenienti dal corpo dell'animale. Inoltre i biologi potrebbero anche andare ad individuare la grandezza del tumore, a secondo del tempo trascorso dall'insetto sopra il campione. Andando infatti ad effettuare le analisi chimiche, gli scienziati hanno dimostrato che quanto più grande è un tumore, tanto più diverso è l'odore dell'individuo portatore che necessita di più tempo per essere odorato dall'animale.

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Per costituire le colonie artificiali di formiche all’interno dei laboratori basterebbero poche decine di euro, con un grande risparmio economico sui costi degli agenti

«Tali capacità di apprendimento erano già state descritte in altre specie di formiche, come Lasius niger, Camponotus spp. e Linepithema humile », sottolineano nel loro articolo gli scienziati. Le formiche non sono gli unici animali capaci di individuare i tumori anche durante le loro fasi precoci. Anche i cani e i gatti infatti possono essere impiegati a questo scopo. Ma mentre questi mammiferi hanno bisogno di tempo e spazio per essere indirizzati, le formiche abbattono notevolmente i costi e sono molto più rapide sia nella fase di apprendimento sia nella fase lavorativa.

Ovviamente gli autori della ricerca ci tengono a sottolineare che questi risultati sono solo preliminari. Bisogna ancora effettuare diversi test. Piqueret sottolinea anche che: «non ci sarà alcun contatto diretto tra formiche e pazienti. Come nei test, gli analisti usano solo dei campioni di urina prelevati dai soggetti che necessitano di analisi. Quindi, non immaginatevi ospedali e laboratori piene di formiche che zampettano in giro: le persone che hanno fobie nei confronti degli insetti possono stare tranquilli».

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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