episodio 7

La società delle formiche: com’è organizzata e quali sono i ruoli nel formicaio

La società delle formiche si divide in tre caste: formiche regine, maschi e operaie. All'interno del formicaio nessuno comanda, ognuno svolge il suo compito per il buon funzionamento della colonia.

12 Settembre 2022
20:00
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Come mai le formiche camminano in fila sempre ordinate? Tutto merito dei feromoni, dei segnali chimici che permettono loro di lasciare delle tracce per orientarsi con l’olfatto. Le formiche infatti non ci vedono granché, fatta eccezione per qualche specie, e annusano i feromoni con le antenne, che per loro equivalgono al nostro naso. Quindi le formiche che trovano il cibo tracciano un "percorso odoroso" che le altre formiche iniziano a seguire rigorosamente per contribuire alla raccolta.

In generale, i feromoni sono fondamentali per la sopravvivenza e l’organizzazione delle formiche, influenzando praticamente la totalità della loro vita: il nutrimento, la comunicazione, la riproduzione. Ma questo è solo un aspetto delle capacità di un insetto che vanta la struttura sociale più complessa del mondo animale. Vediamo com'è organizzata la società delle formiche e come vivono questi insetti all'interno del formicaio.

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Com'è organizzata la società delle formiche

Iniziamo col dire che non tutte le formiche sono uguali e in base alle loro dimensioni svolgono dei compiti precisi: una colonia di formiche si divide in 3 gruppi ben definiti, detti caste. Il primo è composto dai maschi, il cui unico scopo è la riproduzione. Dopo questa fase della loro vita, muoiono.

Poi c’è la regina, la formica più grande, la vera dominatrice della colonia. È lei che dà origine al formicaio, dove vive nascosta passando la sua vita a deporre uova. Per darvi un’idea delle capacità incredibili di una regina, lei può decidere che tipo di formica far nascere e di conseguenza a che tipo di casta dare origine. Per esempio, può inibire lo sviluppo sessuale come nel caso delle operaie.

Infine ci sono le formiche operaie, le formiche più piccole della colonia. Sono appunto sterili perché si devono dedicare a tutto il lavoro di manodopera che serve a mandare avanti la colonia, come procacciare cibo e prendersi cura delle larve.

In alcune specie di formiche, le operaie si dividono anche in sottogruppi di soldati, che sono di taglia più grande e si riconoscono perché hanno una testa di dimensioni maggiori. Il loro compito è difendere le proprie compagne da qualunque situazione di pericolo. Questa divisione dei ruoli così precisa in natura viene definita eusocialità ed è considerata il più alto grado di organizzazione sociale del mondo animale. L’eusocialità è una caratteristica anche di altre specie di insetti, come per esempio le api e di un unico mammifero, l’eterocefalo glabro.

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Quali sono i compiti delle operaie

Le formiche che vediamo di solito, in casa o al parco, sono per la maggior parte operaie, la casta più numerosa della colonia. Le operaie si prendono cura del formicaio e della regina e svolgono un ampia varietà di compiti. Abbiamo: le esploratrici che vanno alla ricerca di cibo, le foraggiatrici che lo trasportano, le spazzine che puliscono il formicaio e ci sono anche delle formiche diciamo “baby sitter” che si occupano delle uova e delle larve.

Però, questi ruoli non sono immutabili e, in caso di emergenza o necessità, possono cambiare. L'obiettivo che resta centrale è il buon funzionamento della colonia. Inoltre, è una convinzione diffusa che le formiche siano animali estremamente operosi, sempre impegnati in ogni momento della propria vita, ma ciò non è del tutto vero.

Infatti, il 40% delle formiche se ne sta senza fare niente. Le hanno chiamate formiche “pigre”,  ma in realtà non è che siano davvero delle scansafatiche. Sono più che altro un personale di riserva, che entra in azione se c’è bisogno d’aiuto o se altri esemplari muoiono e vanno sostituiti. È una strategia efficace, se si considera che una colonia di formiche può infatti arrivare a contare decine o centinaia di migliaia di esemplari, fino ai milioni di una super-colonia.

Come si procurano il cibo le formiche

Le formiche passano gran parte del loro tempo a raccogliere cibo: come fanno? Se vedete qualche formica solitaria in casa o al parco, è probabilmente un’esploratrice che sta cercando da mangiare. Una volta trovato, tornerà al nido ricoprendo il percorso di feromoni, sfregando a terra l'addome. Quando poi le foraggiatrici si mettono in marcia per recuperare il bottino, iniziano a rilasciare a loro volta dei feromoni specifici per indicare la presenza di cibo.

Mantenendo attivo questo “percorso odoroso” dal formicaio al nutrimento, la singola formica sa dove andare senza poter sbagliare. In pratica i feromoni è come se fossero parole e frasi di una lingua, ma più che per parlare, servono alle formiche per riconoscere degli schemi. È probabile che una foraggiatrice che trasporta cibo incontrerà molte altre foraggiatrici, che rilasciano gli stessi feromoni e hanno lo stesso odore – quando le vedete che si strofinano con le antenne infatti lo fanno per riconoscersi. In questo caso lo schema è: “tante foraggiatrici = stiamo raccogliendo cibo”. Se invece la stessa formica dovesse incontrare molte operaie che svolgono altri incarichi, come per esempio pulire il formicaio, capirà che o si trova nel posto sbagliato o che anche lei deve dedicarsi ad altro.

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Come funziona il formicaio

Dopo la raccolta, in genere, si torna al formicaio, dove le larve e la regina aspettano di essere nutrite. Le formiche costruiscono i formicai nel terreno, ma quando trovano le condizioni giuste possono insediarsi ovunque, dalle foreste tropicali alle nostre città, pure in uno spazio vuoto nel nostro pavimento – non a caso, oltre all’essere umano, è l’animale più diffuso sul pianeta e ne conosciamo più di 12.000 specie.

A loro basta un ambiente sicuro e una temperatura mite intorno ai 20° per proliferare, tant’è che l’unico posto al mondo dove non le troviamo è l’Antartide, perché fa troppo freddo. Oltre ai canali scavati dalle operaie, i formicai hanno delle vere e proprie stanze, alcune per le uova, altre per accumulare detriti e anche una “stanza reale”, per la formica regina.

L'importanza della formica regina

Ma come nasce questa organizzazione così complessa? Tutto ruota intorno alla regina. Nella prima parte della sua vita la regina ha le ali, perché dovrà abbandonare il formicaio dove è nata per costruirne uno nuovo. Dopo l’accoppiamento però le perderà, distinguendosi dalle altre formiche principalmente per le dimensioni e anche perché restano visibili le cicatrici delle ali.

Essendo l’unica a potersi riprodurre, la regina è indispensabile alla sopravvivenza di tutti gli altri. Come abbiamo visto prima, grazie ai feromoni, con cui marchia le uova, la regina stabilisce che tipo di formica nascerà. Ma soprattutto, semplificando, con un altro feromone assegna un odore alla colonia, il segnale che permette a tutte le formiche di riconoscere il proprio gruppo. Non a caso, se la colonia perde la sua regina, nessuna formica saprà più cosa fare, fino alla completa dissoluzione del formicaio. In generale le regine possono vivere fino a 20 anni circa, a meno che non intervengano cause di forza maggiore.

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Chi comanda tra le formiche?

Nonostante l’influenza che la regina esercita, è bene però chiarire una cosa: in questa specie nessuno comanda. Nelle colonie di formiche ogni singolo individuo ha capacità limitate, svolge incarichi semplici, come scavare, pulire, cercare cibo e non conosce lo stato globale del sistema né prende ordini da qualcuno. Tuttavia, costituisce un ingranaggio necessario per far funzionare tutto il gruppo. Questo concetto è alla base della “swarm intelligence”, o intelligenza dello sciame o collettiva, che è studiata nell’ambito dell’intelligenza artificiale anche per realizzare i robot del futuro. Un altro prodigio di una specie piena di sorprese, che vive sulla Terra da più di 150 milioni di anni.

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