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15 Dicembre 2021
17:18

Lo straordinario incontro tra un cervo e una volpe a Villetta Barrea in Abruzzo

Gli animali di Villetta Barrea continuano a far parlare di sé. Questa volta a venire immortalati sono un cervo e una volpe che guardano verso l'alto, a pochi passi da un'abitazione.

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Ancora una volta l'abitato di Villetta Barrea, nel Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, è diventato il palcoscenico per uno straordinario incontro invernale tra specie diverse. Ad inscenare l'immagine diventata immediatamente popolare sui social sono un cervo e una volpe. La fotografia, pubblicata sul gruppo Facebook Amanti di Villetta Barrea, li ritrae l'una davanti all'altro sulla strada, entrambi intenti a guardare verso l'alto.

Gli animali di Villetta Barrea e l'arrivo dei turisti desiderosi di avvistarli

Il piccolo paese situato nel cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise è famoso per questo genere di avvistamenti. Proprio lo scorso inverno infatti, un cervo era stato immortalato in compagnia di un gatto, mentre passeggiava tra le case. Sempre nel periodo delle festività natalizie dello scorso anno, un cervo che passava tra le vie del centro aveva invece tranciato i cavi delle luminarie dell’albero del paese, le quali erano rimaste impigliate nel palco dell'imponente ungulato, obbligando così i veterinari del Parco ad intervenire per rimuoverle.

Anche il lago di Barrea, situato poco a Sud Est dell'abitato, è un luogo di grande interesse per i cervi. Pochi giorni dopo l'intervento natalizio infatti, i veterinario sono stati obbligati a tornare sul posto perché un giovane esemplare era caduto delle paratie della diga del lago  senza riuscire più a risalire.

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Con il passare del tempo però, l'abitudine degli animali ad avvicinarsi agli esseri umani di questa zona è diventato un fenomeno noto che ha cominciato ad attirare numerosi turisti interessati dai facili avvistamenti di fauna selvatica, come nel caso della foto apparsa, sempre sullo stesso gruppo lo scorso agosto, in cui venivano immortalati alcuni individui di cervi circondati da persone intente a fotografarli e toccarli.

Questa pericolosa abitudine però ha numerose ricadute sui selvatici, i quali rischiano, tra le altre cose di perdere la propria autosufficienza. «L'avvicinamento ai centri abitati da parte della fauna selvatica è un problema per vari aspetti – spiega Federica Pirrone, etologa e componente del comitato scientifico di Kodami– Innanzitutto li espone ad incidenti e alla cattiveria di chi non apprezza la loro presenza, ma li porta anche a rischiare di perdere la loro naturale indipendenza, che invece andrebbe tutelata e protetta».

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Alimentare la fauna selvatica è particolarmente rischioso

«Le due specie che vediamo nella foto scattata dall'alto, sono effettivamente animali confidenti che potrebbero avvicinarsi alle persone anche per semplice curiosità – afferma l'etologa  – Dalla foto non è possibile determinare quale sia il loro intento, se però in passato hanno ricevuto cibo in quel posto, è plausibile che ritornino proprio per questo motivo».

La ricerca di nutrimento infatti, è una delle cause che più spesso porta gli animali a entrare in contatto con gli esseri umani: «Si tratta di un'abitudine estremamente pericolosa che può creare danni anche gravi soprattutto ai ruminanti, come il cervo. È noto, infatti, che l’eccessiva assunzione di cereali, in questi animali, può causare gravi alterazioni digestive – spiega Federica Pirrone – In generale, poi, il cibo che viene offerto agli animali è troppo carico di carboidrati rispetto al naturale nutrimento che sceglierebbero in autonomia».

Non è solo il cervo però a rischiare la vita nell'incontro con gli umani, perché anche la volpe, se abituata ad avvicinarsi ai paesi, può rappresentare un rischio per sé stessa e per gli altri animali: «Questa specie potrebbe creare problemi di convivenza soprattutto per via della presenza di pet – conclude l'etologa – Potrebbero nascere degli scontri tra il selvatico e gli animali domestici, liberi di circolare per il paese. Proprio questi scontri si ritorcerebbero poi contro entrambi e porterebbero la volpe a non essere ben vista dagli abitanti della zona». 

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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