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11 Settembre 2022
9:18

Lina, la cagnolina che ha deciso di dare una seconda chance all’essere umano

È figlia di mancate sterilizzazioni dei randagi in Sicilia, è stata sparata 117 volte con dei proiettili di piombo, ha il viso devastato dal morso di una processionaria. Nonostante ciò scodinzola ancora alla voce di Valentina, la sua adottante. Questa è la storia, a lieto fine, di una cagnolina coraggio. Il suo nome è Lina, ribattezzata Luce.

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È arrivata a Genova il 7 maggio 2021 tramite una staffetta autorizzata che è partita dalla provincia di Agrigento. Un lungo viaggio che l'ha portata via da un canile siciliano in cui è rimasta reclusa per un anno e mezzo e che l'ha condotta tra le braccia di Valentina. Insieme sono una forza della natura, sono l'una l'ombra dell'altra e si separano solo quando il letto è già occupato da qualche altro amico a quattro zampe che vive in casa con entrambe.

«Quando è arrivata pesava solamente 9 chili, adesso siamo a quota 20, ma ci siamo beccate il cartellino rosso del veterinario». Così, scherzando, inizia il racconto di Valentina Fantasia che, con la voce rotta dall’emozione, ci dice di essere molto orgogliosa del rapporto di fiducia e rispetto che è riuscita a instaurare con la sua amica scodinzolante, di certo non senza qualche difficoltà.

Lina è stata una cagnolina davvero sfortunata. Ha vissuto la sua vita da randagia sul territorio siciliano per circa 7 anni, dando alla luce decine di cuccioli, in un contesto di degrado siciliano che vive nella più totale assenza, da parte delle istituzioni, di adozione di misure di prevenzione delle nascite dei randagi. E’ stata accalappiata e portata in canile per ben due volte: la prima volta a 4 anni, ma ha riacquistato la libertà quasi subito poiché dopo un’operazione di sterilizzazione, è stata reimmessa in territorio così come previsto dalla legge regionale siciliana, la seconda volta a 7 anni, su segnalazione di cittadini che erano molto preoccupati per la sua salute, avendo notato sul suo viso brutte e sanguinose ferite.

Ed effettivamente Lina riportava delle lesioni in regione palpebrale e nasale dovute al morso di una processionaria e il suo quadro clinico era abbastanza delicato. Le associazioni del posto non disponevano di fondi sufficienti per affrontare un intervento e salvare il suo viso ormai distrutto e il canile, come previsto da legge, aveva già prestato tutte le operazioni di primo soccorso. Le speranze per Lina si riducevano ogni giorno di più e lei, rimaneva sempre sdraiata a terra, su quel cemento che nei suoi ricordi odorava di terra e di fiori di campo.

«Non dormivo la notte all’idea di Lina, abituata da sempre in libertà, in canile per sempre e per di più malata», ci spiega Adriana Montalbano, presidentessa dell'associazione “Balzoo Sciacca”, che si è attivata per trovare un'adozione del cuore alla cagnolina. Dopo essersi assicurata del fatto che Lina potesse affrontare il viaggio fino a Genova chiedendo il parere di esperti, Adriana ha dato l’ok alla pubblicazione dell’appello di adozione che, in poche ore, ha fatto il giro del web.

Valentina è stata messa al corrente delle possibili difficoltà legate alla situazione molto complicata di Lina e in realtà, se non fosse stato per lei, non si sarebbe mai scoperto che Lina aveva dentro il suo corpo 117 proiettili di fucile e che aveva leishmaniosi a livelli altissimi. «Sono rimasta sconvolta», racconta Valentina, «in primis per i proiettili perché è impensabile che qualcuno si accanisca sparando contro un esserino così buono e minuscolo e poi per la leishmaniosi poiché gli esami dell’istituto zooprofilattico di Palermo non avevano evidenziato nulla di tutto ciò». Non si nasconde Valentina e non nega che si tratta di un percorso tutto in salita ma con la pazienza, la dedizione e le cure oggi è riuscita a farsi perdonare da Lina. Un perdono a nome dell’essere umano per tutto il dolore che fin lì le aveva causato.

Valentina ha creato una pagina facebook in cui, regolarmente, dà aggiornamenti su Luce.

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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