L’elefante che restituisce la scarpetta a un bimbo che l’aveva persa: il video

L'elefante asiatico Shanmai ha raccolto e restituito la scarpetta a un bambino dopo che era caduta nel recinto in cui si trovava, nello zoo di Shendiaoshan, in Cina.

30 Aprile 2024
10:33
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Il protagonista di questo video che sta rimbalzando sul web è l’elefante asiatico Shanmai, un maschio di 25 anni che vive nello zoo di Shendiaoshan a Weihai, nella Cina orientale. Il suo nome significa "montagna" e nella clip lo si vede raccogliere e restituire la scarpetta di un bambino dopo che era accidentalmente caduta nel suo recinto.

Se da un punto di vista antropocentrico il video ci può sembrare tenero per l’interazione del bambino con il pachiderma, che richiama molto l’immaginario dei lungometraggi della Disney, in realtà ci troviamo di fronte il caso di un animale selvatico talmente abituato al contatto con le persone da essere estremamente confidente. Per quanto gli elefanti, infatti, siano di indole pacifica e mite, è pericoloso interagire con loro per via della imponente stazza.

Shanmai ha dato prova della sua straordinaria intelligenza riconoscendo l’oggetto e raccogliendolo delicatamente con la proboscide, per restituirlo al legittimo proprietario, allungandosi fino al bordo della recinzione.

Una volta recuperata la scarpetta, i visitatori hanno applaudito l'elefante, che abituato al chiasso giornaliero non ne è sembrato turbato, e alcuni ne hanno anche approfittato per dare dell’erba in cambio all’animale. In questo zoo è infatti consentito ai visitatori di nutrire gli animali con quello che trovano.

Si tratta di un comportamento che è assolutamente sbagliato, sia se ci troviamo di fronte animali selvatici liberi che in cattività. Nutrire gli animali con cibi non idonei può causare loro diversi problemi, in alcuni casi anche la morte. In più, questo li rende confidenti e più inclini ad avvicinarsi all'essere umano e ai centri urbani, aumentando il rischio di incidenti.

Lo scopo principale di queste strutture, infatti, dovrebbe essere quello non solo di sensibilizzare e avvicinare il pubblico alla natura, ma anche e soprattutto di contribuire alla conservazione delle specie e alla riproduzione in cattività per accrescere poi le popolazioni naturali d’origine. Interagire con gli animali, quindi, li rende confidenti nei confronti degli esseri umani e ne rende impossibile la liberazione in natura.

Spesso, poi, queste strutture non sono adeguate alle esigenze degli animali, che vengono tenuti in uno stato di semiprigionia, senza compagni, rifugi adatti, habitat ricchi e stimoli sufficienti. Alcuni animali sociali e intelligenti come gli elefanti possono imparare a tollerare e relazionarsi con gli esseri umani, ma non per questo dobbiamo immaginare che vivano serenamente come farebbero in libertà.

Inoltre, è possibile che gli animali di questo zoo vengano addestrati, cosa che compromette e modifica il loro comportamento naturale. Per quanto possiamo quindi essere affascinati degli animali selvatici, dobbiamo sempre porci da un punto di vista che non sia antropocentrico e capire che per il loro bene è necessario fare un passo indietro e ricordarci che non sono meri strumenti per il nostro intrattenimento.

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Yuri Digiuseppe
Redattore
Classe '94, appassionato di animali e scienze sin da piccolissimo, sono un naturalista di formazione, specializzato in paleontologia e divulgazione. Mi è sempre venuto spontaneo spiegare agli altri le bellezze della natura e passare intere giornate ad osservare piante e animali di ogni tipo ovunque andassi, per poi tornare a casa e disegnarli. Vorrei contribuire ad avvicinare il pubblico all'ambiente ed essere parte di una ritrovata armonia uomo-natura, per il bene e la salvaguardia di ogni specie.
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