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11 Novembre 2022
12:01

Le strane e sconosciute creature scoperte intorno ai vulcani sottomarini australiani

La spedizione negli abissi della CSIRO ha raccolto e documentato la vita marina che vive intorno ai vulcani sottomarini australiani. Tra anguille cieche e pesci che camminano, ecco alcune delle specie più bizzarre.

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C'è una strana rana pescatrice che cammina sul fondale come se avesse le zampe, un pesce che puntella le sue lunghissime pinne per sollevarsi e un'anguilla cieca e con la pelle gelatinosa completamente sconosciuta alla scienza. Queste sono solo alcune delle bizzarre creature marine scovate dagli scienziati che hanno mappato per la prima volta nel dettaglio il fondale del Cocos (Keeling) Islands Marine Park, in Australia.

La nave da ricerca RV Investigator della CSIRO, ha infatti esplorato per la prima volta la misteriosa vita sottomarina delle profondità dell'Oceano Indiano, un viaggio di 35 giorni e 11.000 km, intorno all cime di alcuni vulcani sottomarini, fino a 5 km di profondità, che ha permesso di riportare in superficie foto e video di pesci e altre creature davvero bizzarre.

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Pesce pipistrello. Foto di Ben Healley

Tra gli animali più strani osservati dagli gli scienziati, c'è per esempio un'anguilla cieca mai avvistata prima d'ora, ricoperta da una pelle lassa, trasparente e gelatinosa. I suoi occhi sono poco sviluppati, considerando che vive nel buio più totale, e fatto piuttosto insolito per questo tipo di pesci, le femmine partoriscono piccoli già vivi.

C'è poi una strana specie di rana pescatrice, conosciuti in inglese come pesci pipistrello. Come altre specie abissali appartenenti alla stessa famiglia, questi pesci possiedono pinne pettorali piatte e larghe che utilizzano come "braccia" per camminare sul fondale. Hanno inoltre una strana appendice che sembra un verme sulla testa, che usano invece per attirare le prede e catturarle.

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Il pesceragno Bathypterois guentheri. Foto di Ben Healley

Il "pesceragno" Bathypterois guentheri, possiede invece delle lunghissime pinne sottili che partono dal ventre. Le estremità sono molte dure, così il pesce le puntella nella sabbia per ergersi dal fondale. In questo modo il cibo sospeso nell'acqua, di solito piccoli gamberetti, si trova proprio a portata di bocca e il predatore non deve fare troppa fatica.

Il pesce vipera (Chauliodus sloani), detto anche vipera di mare, sembra invece uscito da un film horror. È dotato di enormi denti simili a zanne, che si vedono anche quando la bocca rimane chiusa. Come altri predatori abissali, ha occhi enormi e una struttura bioluminescente sulla testa, una specie di lanternina che illuminandosi attira le ignare prede nel buio.

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I ricercatori sono rimasti sbalorditi dalla varietà di vita che hanno trovato in questo remoto parco marino. Inoltre, molto delle creature avvistate, sia tra pesci che invertebrati, sono probabilmente specie ancora sconosciute in attesa di un nome e di una descrizione formale. Anche questo proveranno ad approfondire in futuro i biologi della spedizione.

Ogni anno, infatti, le profondità oceaniche regalano una quantità di specie nuove impressionante. Di recente una spedizione effettuata nelle profondità dell'Oceano Pacifico ha individuato, in un colpo solo, 39 potenziali nuove specie animali. Del resto, più dell'80% degli oceani resta ancora inesplorato e probabilmente oltre 90% degli animali sono completamente sconosciuti alla scienza.

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Una specie di anguilla cieca sconosciuta per la scienza. Foto di CSIRO

Ogni singola esplorazione e incontro causale in fondo agli oceani, può essere una nuova scoperta che ci permette di esplorare modi di essere animali unici e totalmente inediti. La dimostrazione definitiva di quanto ancora poco conosciamo il nostro Pianeta e i suoi abitanti e quanta biodiversità si possa nascondere praticamente in ogni angolo della nostra affollata Terra.

Nell'area esplorata e mappata dal CSIRO, il governo australiano ha istituito quest'anno due nuovi ed enormi parchi marini che insieme coprono un'area grande quasi quanto il New South Wales. La spedizione fornirà quindi tutti i dati scientifici al governo, così da gestire e tutelare al meglio questo meraviglioso scrigno di biodiversità.

In copertina, anguilla cieca appartenente al genere Sciadonus, foto di CSIRO

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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