video suggerito
video suggerito
4 Marzo 2023
8:49

Le formiche possono rigenerare le foreste

Una piccola formica può cambiare le sorti di un'intera foresta. Per questo una ricercatrice americana è intenzionata a studiare meglio il rapporto che sussiste fra questi insetti e l'evoluzione delle foreste.

Immagine

Secondo un nuovo articolo pubblicato sul sito della Binghamton University di New York, le formiche svolgono un ruolo chiave nella rigenerazione delle foreste, ottenendo un'importanza ancora più rilevante agli occhi dei ricercatori che da oggi potranno rivalutare i vecchi piani di gestione di questi habitat e crearne di nuovi.

Considerando, infatti, che buona parte delle foreste nord americane sono state colpite negli anni scorsi da frequenti incendi, alcuni ricercatori dell'università Binghamton hanno studiato il comportamento di un genere di formiche che vive nelle foreste particolarmente giovani del nord est degli USA: Aphaenogaster sp.

«Non molte persone ne hanno sentito parlare, ma sono le maggiori responsabili della diffusione dei semi, tanto che vengono chiamate dai colleghi entomologi "dispersori chiave di volta"», ha spiegato Carmela Buono, ricercatrice della Binghamton University che ha lavorato proprio su questi insetti nel corso degli ultimi anni.

Secondo i suoi studi, gran parte dei boschi presenti nello Stato di New York – circa il 95% – sono costituite da foreste secondarie, ovvero gruppi vegetali che sono sorti dopo eventi distruttivi come incendi o disboscamenti. Ed è solo grazie all'intervento delle formiche se oggi queste zone risultano rigogliose foreste rigenerate.

Buono afferma infatti che seppur queste aree forestate mancano di molti aspetti legati alla biodiversità tipici di una foresta primaria – come l'assenza di piante di sottobosco endemiche – grazie all'intervento di queste formiche le foreste risultano sane e ancora in grado di formare complessi vegetativi importanti. Questi sono un raggruppamento di piante più o meno stabili nel tempo in equilibrio con l'ambiente circostante e sono caratterizzate da una composizione floristica determinata.

Durante lo studio, la ricercatrice si è sorpresa nello scoprire che molte piante si sono coevolute con questi insetti, proprio per garantire alle formiche di svolgere il loro lavoro di spargitrici di semi. «Le piante presentano semi che hanno un'appendice ricca di grassi – spiega Buono – Che risulta molto attraente per le formiche. Queste, infatti, hanno bisogno anche di grassi per sopravvivere ed è difficile trovare cibi ricchi di questo nutriente nella foresta».

Come fanno a rigenerare le foreste però le formiche del genere Aphaenogaster?

Immagine
La pianta di Trillium è fra quelle che necessitano dell’aiuto delle formiche per comparire nel sottobosco delle giovani foreste americane secondarie, minacciate dagli incendi 

In breve portano i semi nei loro nidi, proteggendoli dal consumo da parte di altri organismi. Una volta consumate le appendici grasse, li portano via disperdendoli lontano dall'ingresso della loro colonia. Così facendo distribuiscono involontariamente le piante all'interno del territorio, piante che crescendo a loro volta riforniranno le formiche con altro cibo.

«Ci sono così tante parti interessanti e intricate di questa interazione, a seconda dei tipi di semi che le formiche preferiscono, che si possono ottenere diverse tipologie di mix di specie di fiori nelle foreste», ha chiarito l'esperta. Tanto che la sua ricerca ha dimostrato come la distribuzione vegetale delle piante in alcuni boschi risulta essere collegata ai "gusti" alimentari delle popolazioni locali di questo genere.

Possiamo dunque sperare che in Nord America le formiche potranno garantire una riforestazione accelerata, grazie alla loro famelica richiesta di semi sempre più gustosi? Purtroppo no, commenta Buono nella sua ricerca.

Questa specie risulta, infatti, essere predata dalle lumache invasive presenti sul territorio, che si cibano prevalentemente di insetti e degli stessi semi di cui si nutrono anche le formiche. Fortunatamente le lumache in questione spesso preferiscono i margini delle foreste rispetto alle zone più interne e sono a loro volta predate da altri animali, come le volpi. Dunque la situazione non risulta ancora così grave, ma senza dubbio necessita una particolare attenzione.

«Le formiche portano molti benefici – conclude la biologa – Sappiamo che non sono così carismatiche come le farfalle o le api che aiutano a impollinare i fiori, ma sono altrettanto importanti per il futuro delle nostre piante».

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views