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26 Luglio 2022
9:00

Le 7 meduse più grandi del mondo

Vi raccontiamo le sette meduse più grandi del mondo, uno spettacolo naturale da rimanere a bocca aperta, e fra di loro ce n'è anche una molto diffusa nel Mediterraneo: il polmone di mare.

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Quando osserviamo una medusa è normale rimanere a bocca aperta di fronte a individui con colori sgargianti che, però, sono  grandi più o meno una decina di centimetri, ignari del fatto che nel mondo esistono specie gigantesche, più grandi perfino di una balenottera azzurra, e che una di queste specie si trova proprio nel Mediterraneo.

In Italia infatti, siamo abituati a osservare meduse di dimensioni contenute come la medusa luminosa (Pelagia noctiluca), un piccolo organismo con un ombrello di circa 10 centimetri di diametro, trasparente con sfumature che vanno dal marrone, passano per il viola e arrivano al rosato.

Tutte le meduse sono invertebrati planctonici, ovvero organismi acquatici che si spostano principalmente utilizzando il movimento delle onde e delle correnti, hanno un'anatomia molto particolare: molte di loro possono ricordare la forma dei funghi e sono formate da una parte superiore detta esombrella e una parte inferiore detta subombrella, strutture che possono arrivare a dimensioni impressionanti fra le diverse specie presenti in tutto il mondo.

Medusa criniera di leone

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La Cyanea capillata è tipica delle acque fredde dell'Artico, del nord del Pacifico, dell'Atlantico e del Mare del Nord.  Il suo colore rosso la rende inconfondibile ma, più di tutto, sono le sue dimensioni a strabiliare il mondo intero: è la medusa più grande del mondo.

Possiede un gran numero di tentacoli, lunghi e filamentosi, che cadono dal suo grande ombrello e fonti del Diciannovesimo secolo parlano di esemplari artici dal diametro superiore ai due metri. Gli individui che che vivono nelle zone più meridionali, invece, hanno un'ombrella di dimensioni che raggiungono un massimo di 30-50 centimetri di diametro, e tentacoli che possono superare, nei casi estremi, i dieci metri di lunghezza.

Chrysaora achlyos

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Chrysaora achlyos è una medusa diffusa nelle acque dell'oceano Pacifico orientale e lungo la penisola della Bassa California, tuttavia la sua reale distribuzione non è perfettamente conosciuta data la rarità con cui viene avvistata.

Anche in questo caso parliamo di un invertebrato enorme, con una campana quasi sferica del diametro di 1 metro e appendici orali che si estendono fino a 6 metri, più o meno come un grosso camper. I colori, poi, sono meravigliosi: può variare dal viola scuro fino al nero, da cui il suo nome inglese "black sea nettle", che significa letteralmente "ortica nera di mare".

Medusa corona

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La Cephea cephea può essere trovata dalle acque tropicali Indo-Pacifiche occidentali fino all'Australia settentrionale. La specie fu descritta per la prima volta da Peter Forsskål nel 1775 e rientra di diritto in questo elenco di meduse gigantesche con un ombrello che può arrivare fino a 60 centimetri di diametro.

I colori di questa medusa, come quelli della maggior parte di questi invertebrati, sono mozzafiato con esemplari blu-violacei. Il "medusa corona" deriva dalle numerose escrescenze simili a verruche sotto all'ombrello tondeggiante che, in un certo qual modo, ricorda vagamente una corona.

Questa specie è una delle meduse più velenose del mondo, anche se il danno che recano all'uomo è relativamente basso per via della rarità degli incontri.

Medusa di Nomura

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Se si parla di meduse gigantesche non si può non nominare la medusa di Nomura (Nemopilema nomurai), un grande invertebrato che compete con la medusa criniera di leone per il primato della più grande del mondo. Il suo ombrello, infatti, può raggiungere i due metri di diametro, con tentacoli che possono arrivare anche a 20 metri.

Questo animale vive nelle acque oceaniche di Cina, Corea e Giappone e prende il nome da Kan'ichi Nomura, un esperto di pesca che ha inviato un campione completo della medusa al professor Kishinouye per ulteriori studi nel dicembre 1921.

Stygiomedusa gigantea

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Una Tiburonia granrojo. La Stygiomedusa gigantea è talmente rara che sono pochissime le immagini di questo animale. Un parente della stessa famiglia è la Tiburonia granrojo, simile per colore ma molto più piccola

Non solo questa medusa è una delle più grandi al mondo ma è anche una delle più rare, con solo circa 110 avvistamenti in 110 anni. Uno studio condotto dal Journal of the Marine Biological Association del Regno Unito, si è concentrato su solo quattro esemplari di questa specie presenti nel Golfo del Messico, rivelando informazioni interessanti sulla sua distribuzione che dovrebbe essere più o meno cosmopolita, ovvero distribuita in tutto il mondo ad l'eccezione dell'Oceano Artico.

Può raggiungere profondità impressionanti, fino a 6.665 metri, incredibili proprio come le sue dimensioni che possono arrivare fino a un metro per l'ombrello, con la possibilità di espandersi anche a 3 o 4 metri per catturare una preda, e 10 metri di lunghezza per i tentacoli.

Polmone di mare

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La Rhizostoma pulmo, conosciuta anche come polmone di mare, è la più grande medusa del Mediterraneo e rientra di diritto fra le meduse più grandi del mondo con dimensioni che arrivano fino a 50–60 centimetri di diametro e un peso che può raggiungere tranquillamente i 10 chili.

È diffusa nell'oceano Atlantico orientale, nel Mar Mediterraneo e nel Mar Bianco e non rappresenta in alcuno modo un pericolo per i bagnanti. I suoi tentacoli, infatti, non sono troppo urticanti, tanto da permettere di poterla maneggiare senza conseguenze. Solo in alcuni casi, soprattutto su soggetti particolarmente sensibili, il contatto può provocare lievi irritazioni, che scompaiono comunque spontaneamente in breve tempo.

Vespa di mare

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Se pensiamo alle meduse più grandi del mondo sicuramente non ci viene spontaneo pensare alla vespa di mare (Chironex fleckeri), una piccola cubomedusa con tentacoli che possono superare i 2,5 metri, ma che è la più grande della sua famiglia.

Senza dubbio questo animale non è famoso tanto per la lunghezza, quanto per la pericolosità. È diffusa nella fascia costiera dei mari del nord dell'Australia e del Sudest asiatico ed è stata descritta come "La medusa più velenosa del mondo". Il contatto con i suoi tentacoli, infatti, può causare forti dolori cutanei, infiammazione e necrosi, ipotensione e ipertensione, tachicardia e aritmia e, nei casi più gravi, può sopraggiungere la morte.

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