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19 Dicembre 2023
12:55

La visione ultravioletta delle renne si è evoluta per individuare meglio il loro cibo preferito

Le renne, unici mammiferi a nutrirsi di licheni, hanno sviluppato occhi in grado di percepire la luce ultravioletta, facilitando così la localizzazione del loro cibo preferito, il Cladonia rangiferina, durante gli inverni artici.

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Un gruppo di scienziati di Dartmouth e dell'Università di St. Andrews in Scozia ha condotto una ricerca che suggerisce che gli occhi di questi splendidi animali si sono evoluti per individuare il loro cibo preferito durante gli inverni artici bui e nevosi. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista i-Perception.

Le renne sono ghiotte di muschi e licheni, in particolare del Cladonia rangiferina che forma spessi e croccanti tappeti nelle regioni settentrionali. Questo lichene è così vitale per la sopravvivenza delle renne che il suo nome scientifico, Rangifer, deriva proprio dal termine latino per "renna". Nonostante il Cladonia rangiferina sia completamente bianco e si confonda con la neve agli occhi umani, le renne sono in grado di individuarlo. Ma com'è possibile che riescano a scovarlo così facilmente?

Per rispondere a questa domanda, un team di ricercatori ha studiato l’unico branco di renne della Gran Bretagna presente sulle montagne dei Cairngorm. Questi animali sono stati reintrodotti dalla Scandinavia dopo essere stati cacciati fino all’estinzione a livello locale nelle Highlands scozzesi. Durante l'indagine condotta, è emerso che la Cladonia rangiferina e altre specie di licheni, essenziali nella dieta delle renne, assorbono la luce ultravioletta. Analizzando i dati spettrali del lichene e utilizzando filtri di luce calibrati per simulare la visione delle renne, i ricercatori hanno scoperto che questi organismi appaiono come macchie scure su uno sfondo altrimenti luminoso, facilitandone così l'individuazione nel paesaggio circostante, cosa che impedisce agli animali di sprecare tempo ed energie a cercare cibo.

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Ricerche precedenti hanno evidenziato che gli occhi delle renne subiscono cambiamenti stagionali, passando dal colore dorato comune agli animali durante l'estate a un vivido blu durante l'inverno polare. Il tapetum, la membrana che aumenta la luminosità negli occhi di molti animali, si adatta in questo modo per affrontare le condizioni di scarsa illuminazione invernale. Nathaniel Dominy, primo autore dello studio e professore di antropologia a Dartmouth, spiega che se la luce ambientale è prevalentemente blu, ha senso che l'occhio delle renne accentui questo colore per massimizzare la percezione delle lunghezze d'onda blu.

Tuttavia, il tapetum blu delle renne permette il passaggio del 60% della luce ultravioletta fino ai sensori di colore dell'occhio. Questo significa che le renne vedono il mondo invernale come una sfumatura di viola, simile a come una persona percepirebbe una stanza illuminata con luce nera: le superfici che riflettono i raggi ultravioletti, come la neve, brillano intensamente, mentre le superfici che assorbono questi raggi risultano completamente scure. Data l'importanza dei licheni nella dieta delle renne, riferiscono i ricercatori, è possibile che gli occhi dell'animale siano ottimizzati per individuare questo alimento base nel periodo dell'anno in cui sarebbe più difficile da trovare.

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Alessia Mircoli
Dottoressa Magistrale in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi
Sono laureata in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi e la divulgazione scientifica è la mia passione. Durante il mio percorso ho scoperto il mondo del giornalismo scientifico e ho capito che è la mia strada. Sono estremamente affascinata dalla natura e da tutto ciò che ne fa parte, credo nell’importanza di diffondere un’informazione corretta sugli animali e l’ambiente.
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