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22 Dicembre 2023
16:19

La tratta degli agnelli dall’Est Europa: a Natale aumentano i trasporti crudeli

Le immagini raccolte durante le verifiche effettuate sui camion provenienti dall’Est Europa da un gruppo di associazioni animaliste che hanno trascorso sei giorni sulla A4, a 30 chilometri dal confine con la Slovenia, mostrano una quantità di gravi carenze e problematiche, dal sovraffollamento ad animali morti e schiacciati dai compagni. Una fotografia devastante dovuta anche alle condizioni imposte dall’attuale normativa.

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Non c’è Natale che tenga, anzi se possibile, il periodo peggiora la già pessima situazione del trasporto degli animali vivi ai macelli Ue: anche quest’anno, le attività di controllo sulle strade italiane da parte di un gruppo di associazioni, Animals’ Angels, Animal Welfare FoundationEnpa ed Essere Animali, restituiscono un quadro drammatico di questa attività che per le festività riguarda ben 90 mila agnelli che vengono importati dal resto dell’Europa.

Le immagini raccolte durante le verifiche effettuate trascorrendo sei giorni sulla A4, a 30 chilometri dal confine con la Slovenia, sui camion provenienti dall’Est Europa, mostrano una quantità di gravi carenze e problematiche: animali morti e schiacciati dai compagni, impossibilità di abbeverarsi per l’intero viaggio, camion costruiti in modo tale da mettere a rischio l’incolumità degli animali, altezza dei ripiani insufficiente tanto che gli animali toccando il piano superiore viaggiano in una posizione assurda e innaturale, per finire con l’immancabile sovraffollamento e condizioni igieniche precarie.

Otto i camion per cui sono state allertate le forze dell’ordine e uno, fermato nelle vicinanze del basso Garda non distante da Sirmione, sanzionato addirittura per oltre 10 mila euro. In un altro caso è stata riscontrata la presenza di 169 animali in eccesso rispetto alla capienza del mezzo e 5 pecore agonizzanti a terra calpestate dagli altri animali. Una fotografia devastante che, però, secondo le Associazioni, dimostra che non sono soltanto le illegalità a causare sofferenza agli animali, bensì anche le condizioni imposte dall’attuale normativa. Oltretutto, la quasi totalità delle problematiche sono già state documentate in passato dalle numerose investigazioni, avvalorando la tesi che si tratti chiaramente di violazioni sistematiche del regolamento sul trasporto di animali su lunga percorrenza.

Ed è per questo che tutte insieme, tornano a chiedere al Ministero della Salute e alla Commissione europea di agire per fermare questo scempio. Qualche giorno fa era stata emanata, su richiesta di Essere Animali, una nota ministeriale del Ministero della Salute, proprio per incrementare i controlli e indicare alle autorità preposte le priorità da verificare: «La nota ha avuto senz'altro l’effetto di garantire maggiori controlli rispetto al 2022 – spiegano da Essere Animali – visto che all’epoca nessuna forza di polizia uscì per controllare gli arrivi dall’Est Europa, ma il contesto normativo resta carente e lacunoso a livello europeo, non garantisce realmente la tutela del benessere degli animali durante il trasporto e viene ancora palesemente violato dagli operatori».

Pochi giorni fa infatti la Commissione europea ha proposto una revisione della normativa, ma per le organizzazioni si tratta di una proposta ancora largamente insufficiente: «L’Europa e i paesi membri possono e devono fare di più per gli oltre 40 milioni di animali, non solo agnelli, che ogni anno vengono trasportati per lunghi viaggi all’interno della UE e verso Paesi terzi. Sicuramente alcuni dei nuovi punti introdotti dalla Commissione incideranno in modo positivo sugli animali che verranno ancora trasportati vivi, come nel caso di alcuni animali non svezzati come i vitelli, ma i trasporti lunghi continueranno. Così come continuerà anche l’export verso Paesi che sono privi di una normativa adeguata di protezione degli animali e i viaggi lunghissimi via nave».

Insomma, ciò che si muove lo fa in maniera lenta e farraginosa e le problematiche irrisolte rimangono ancora tante, come il fatto che gli animali che si feriscono durante il viaggio non possono di fatto essere aiutati, che le sanzioni sono ancora disarmoniche e poco applicate e che i controlli troppo pochi e inefficaci. Per questo, le associazioni sono concordi sul fatto che sia fondamentale continuare a fare pressione, affinché le novità positive proposte dalla Commissione rimangano e altre ancora ne siano introdotte e rinforzate, in linea anche con quanto indicato dai pareri EFSA.

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Simona Sirianni
Giornalista
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