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28 Gennaio 2021
11:00

Rondine comune (Hirundo rustica)

La rondine è un piccolo passeriforme migratore che nidifica in buona parte d'Italia e passa l'inverno in Africa. Vive in ambienti agricoli, a stretto contatto con l'uomo, dove può rappresentare un ottimo indicatore della qualità dell'ambiente. Purtroppo sembra essere in forte calo in tutta Europa, a causa delle alterazioni delle pratiche agricole tradizionali.

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La rondine comune è un piccolo uccello migratore diurno dell'ordine dei passeriformi, e della famiglia degli irundinidi. È una specie molto adattabile, presente in tutta Europa, con la sola eccezione dell'Islanda. Riconoscibile dalla forma biforcuta della coda, l'apertura alare ha una misura che varia dai 30 ai 35 centimetri e il peso raggiunge al massimo i 25 grammi. Il piumaggio è nero con riflessi blu sulla parte superiore, mentre il sottoala è grigio. La gola presenta una fascia di piumaggio arancione nell'individuo giovane e raggiunge un colore rosso acceso negli adulti.

Il volo della rondine è ricco di cambi di direzione e acrobazie, che sono possibili grazie alla forma affusolata del corpo.

Essendo animali migratori, arrivano in Italia in primavera, dopo aver attraversato gran parte del continente africano per spostarsi nell'emisfero settentrionale.

Il comportamento migratorio delle rondini è caratterizzato da un ritorno verso la penisola, al termine della stagione fredda nell'emisfero boreale. I primi a tornare sono gli individui più anziani, i  quali vanno  ad occupare i nidi costruiti negli anni precedenti.

Le femmine sono le ultime a tornare, generalmente qualche settimana dopo i maschi, i quali in questo periodo trovano il proprio territorio e cominciano a cantare nella tentativo di attirarle. Le rondini comuni spesso nidificano non distante da altri individui, formando una colonia, continuando però a difendere il proprio territorio attorno al proprio nido.

La riproduzione della rondine

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La vita della rondine comune dura circa 10-14 anni, durante i quali la nidificazione avviene  due volte all'anno.

La rondine comune è generalmente monogama, ma gli accoppiamenti al di fuori della coppia sono comuni.

Le coppie si formano a primavera dopo l'arrivo nelle zone temperate e si riformano ogni anno, anche se quelle che hanno nidificato con successo possono restare fedeli per diversi anni. I maschi cercano di attirare le femmine mettendo in mostra le loro code distese e cantando.

La riproduzione avviene tra maggio e agosto, ma questo periodo può variare molto a seconda del posto.

La femmina depone quattro o cinque uova alla volta, e le cova dalla per circa due settimane.

Accade talvolta che gli adulti non accoppiati, si uniscano a una coppia nidificante anche per un’intera stagione. Anche se questi “aiutanti” di solito non danno da mangiare ai giovani,aiutano nella costruzione, nella difesa del nido e nell'incubazione Gli “aiutanti” sono soprattutto maschi e possono riuscire ad accoppiarsi con la femmina residente, dando luogo ad un fenomeno chiamato “poliginia”.

Al termine della stagione riproduttiva, intorno al mese di ottobre, le rondini comuni si riuniscono in stormi composti da centinaia, o anche migliaia, di individui e tornano verso l'emisfero boreale.

Segni particolari 

In uno studio condotto nel 1992 da Anders Pape Møller del dipartimento di Zoologia dell'Università di Uppsala, in Svezia e pubblicato su Nature, è emerso che le femmine di rondine preferiscono i maschi con code più grandi e simmetriche.

Proprio la coda è l’unico dettaglio che permette di distinguere il maschio dalla femmina: il maschio infatti ha una coda leggermente più lunga.

Dove vive la rondine comune in Italia

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Si tratta di un animale migratore a lunga distanza che sverna in Africa centrale e meridionale e raramente in Nord Africa o in Europa occidentale e nel Mediterraneo, per poi tornare in Europa centrale con l’arrivo della primavera.

Solo alcune zone della Calabria e della Puglia meridionale risultano non abitate dalla rondine.

Habitat della rondine comune

La rondine comune preferisce ambienti agricoli con stalle e cascine, magazzini e maneggi ippici, dove costruisce un nido a forma di coppa aperta, raccogliendo materiale vegetale e fango che l'adulto trasporta con il becco. La parte interna del nido è foderata di erba e piume morbide.

La raccolta dei materiali necessari per la costruzione del nido è l'unico motivo che spinge la rondine a toccare il suolo.

Cosa mangia la rondine comune

La rondine comune si nutre di insetti, quali mosche, zanzare, cavallette, grilli, libellule, scarabei, falene. Infatti è catalogata come animale “insettivoro”.

Grazie a questa abitudine alimentare, in primavera, è un'utile alleata degli agricoltori nella lotta contro gli insetti dannosi per il raccolto.

Durante lo svezzamento, i genitori cacciano in coppia e nutrono i piccoli senza la necessità di fermarsi all'interno del nido. Prima di intraprendere la migrazione verso Nord per dare avvio al ciclo riproduttivo, sono solite aumentare di peso, in modo da poter sostenere l’impegno del viaggio.

Interazioni con l'uomo

La preferenza per gli ambienti agricoli condivisi con gli esseri umani e i loro animali, ha reso la rondine comune protagonista di racconti, storie e poesie. Giovanni Pascoli utilizza addirittura la rondine come simbolo dell'amore del padre verso i figli, nella sua poesia “X agosto”.

Anche La Fontaine parla di rondini, e lo fa descrivendole come sagge viaggiatrici, ricca delle esperienze vissute durante le lunghe migrazioni.

Dal 1970 ad oggi, sono scomparse almeno sei milioni di coppie di rondini comuni in Europa. Gli attuali cambiamenti nell'utilizzo dell'ambiente da parte degli esseri umani stanno portando a un declino della specie, considerata “quasi minacciata” nella lista rossa degli uccelli nidificanti in Italia.

Le minacce per la specie sono soprattutto legate alle modificazioni dei sistemi tradizionali di conduzione agricola e la perdita di siti di nidificazione. Un'ulteriore minaccia a livello globale è rappresentata dai problemi di siccità e di cattura per scopi alimentari nelle aree di svernamento.

Sebbene la pratica della distruzione dei nidi, considerati fastidiosi dagli esseri umani, sia un'azione perseguibile per legge, essa è purtroppo ancora molto diffusa.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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