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3 Settembre 2023
14:00

La lanterna maculata potrebbe non essere così pericolosa come pensiamo

La Lanterna maculata è un insetto originario della Cina che a partire dal 2011 ha lasciato il continente asiatico per approdare sulle coste americane dove sta causando non pochi problemi sia in città che nelle comunità agricole. Un nuovo studio ha dimostrato, però, che potrebbe essere meno pericolosa del previsto.

Lycorma delicatula
Lycorma delicatula

Il cambiamento climatico e l'accelerato aumento delle temperature stanno causando significativi squilibri negli ecosistemi globali, con conseguenze gravi sulla biodiversità sia animale che vegetale. Questa situazione ha portato all'espansione di specie che, in tempi molto brevi, colonizzano regioni prima sconosciute per loro. Un esempio eloquente è rappresentato dalla lanterna maculata (Lycorma delicatula), un insetto originario della Cina comparso negli Stati Uniti nel 2012. Questa invasione ha suscitato legittime preoccupazioni tra scienziati, gestori del territorio e coltivatori, in quanto questo insetto si nutre di linfa e si temeva potesse causare danni agli alberi autoctoni e a quelli di valore commerciale. Tuttavia, una nuova ricerca ha rivelato che gli alberi a legno duro, tra cui aceri, salici e betulle, potrebbero essere meno vulnerabili di quanto si pensasse inizialmente. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Environmental Entomology.

Le preoccupazioni causate dall'arrivo di quest'insetto sono più che fondate. L. delicatula, infatti, infesta gli alberi indebolendone le difese naturali e rendendoli vulnerabili ad altri parassiti e alle malattie. Questo è il motivo per il quale nella città di New York fu avviato un programma di gestione volto alla potatura e alla rimozione degli alberi potenzialmente rischiosi per il pubblico. Inoltre, grazie a studi precedenti, è risaputo che questa specie può ridurre la crescita dei giovani alberelli di acero in tempo abbastanza brevi. Non si sa nulla, però, per quanto riguarda quelli che potrebbero essere gli effetti a lungo termine della pressione alimentare sulla crescita degli alberi.

Per indagare su questa questione, un team di ricercatori ha condotto un esperimento affascinante, creando ampi recinti che ospitavano diverse specie di alberi, tra cui l'alianto (Ailanthus altissima), noto come cibo preferito della lanterna maculata, che è stato introdotto in metà dei recinti per valutare se la sua presenza avrebbe influenzato la pressione alimentare sugli alberi nativi a legno duro. All'interno di questi recinti, i ricercatori hanno mantenuto popolazioni di lanterne maculate a diverse densità durante gran parte o per il loro intero ciclo di vita, al fine di osservare se il numero di insetti che si alimentava da un singolo albero avrebbe inciso sulla sua crescita e sopravvivenza. Dopo i primi due anni, la densità degli insetti è stata ridotta per valutare se gli alberi sarebbero stati in grado di recuperare.

Il team ha così scoperto che l’aumento della pressione di alimentazione da parte della lanterna maculata ha portato a riduzioni dei nutrienti chiave, che a loro volta hanno avuto un impatto notevole sulla crescita del diametro dell’albero durante i primi due anni, quando la pressione di alimentazione era più intensa. Quindi si, quest'insetto può causare gravi danni alla salute di diverse specie di alberi. Tuttavia, c'è da dire che durante il terzo anno, quando la pressione di alimentazione è stata ridotta, gli alberi autoctoni si sono ripresi mentre la crescita dell'alianto è sempre rimasta costante.

A primo impatto si potrebbe pensare che il tutto sia scontato. D'altronde è ovvio: se si elimina il parassita, la salute dell'ospite tende a migliorare per poi stabilizzarsi e in questo caso le popolazioni di L. delicatula sono diminuite solo dopo l'intervento dell'uomo. Tuttavia, la realtà è più complessa di quanto possa sembrare. «In natura, il numero delle popolazioni di lanterne maculate presenti sui singoli alberi varia notevolmente di anno in anno e si spostano frequentemente tra gli alberi ospiti», ha spiegato Kelli Hoover, professore di entomologia alla Penn State. «Il nostro studio rappresenta il peggior scenario possibile, con la lanterna maculata che si nutre degli stessi alberi per quattro stagioni di crescita consecutive. Anche se abbiamo osservato una crescita rallentata dopo due anni di alimentazione intensiva, gli alberi autoctoni si sono ripresi quando l'alimentazione è diminuita. È importante sottolineare che nessuno degli alberi è morto nel corso dei quattro anni. Quindi, in un ambiente naturale in cui gli insetti sono in continuo movimento, non ci aspetteremmo impatti negativi significativi sulle foreste o sugli alberi ornamentali».

Questa scoperta offre una prospettiva incoraggiante, suggerendo che in ambienti naturali, in cui gli insetti sono in continuo movimento, gli impatti negativi significativi sulle foreste o sugli alberi ornamentali possono essere mitigati. Gli agricoltori e i gestori del territorio possono quindi trarre conforto da questa ricerca, evitando il ricorso a insetticidi e confidando nella resilienza degli ecosistemi forestali.

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Alessia Mircoli
Dottoressa Magistrale in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi
Sono laureata in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi e la divulgazione scientifica è la mia passione. Durante il mio percorso ho scoperto il mondo del giornalismo scientifico e ho capito che è la mia strada. Sono estremamente affascinata dalla natura e da tutto ciò che ne fa parte, credo nell’importanza di diffondere un’informazione corretta sugli animali e l’ambiente.
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