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19 Gennaio 2024
16:58

La gatta Grigina è morta presa a calci a Milano

Alle quattro del mattino del primo di gennaio, la gatta Grigina che viveva nella colonia felina di Parco Lambro a Milano è stata trovata stremata da due passanti. Portata al pronto soccorso, la gravità delle sue lesioni e le sofferenze subite hanno convinto i veterinari a consigliare l’eutanasia.

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Grigina, una gattina simil certosina che viveva in una colonia felina in prossimità del Parco Lambro, a Milano, non c’è più. È stata massacrata da qualcuno, non ancora identificato, che a furia di darle calci le ha leso tutti gli organi interni.

Alle quattro del mattino del primo di gennaio, la gatta è stata trovata stremata da due passanti mentre si trascinava in mezzo alla strada, tanto da far pensare inizialmente che fosse stata investita. Soccorsa e portata al pronto soccorso della Clinica San Gottardo, già da una prima diagnosi i veterinari avevano ipotizzato che a ridurla così fosse stato ben altro che un investimento e la gravità delle lesioni era tale e tali le sofferenze da consigliare la strada dell’eutanasia.

Ma la signora Mariella, la tutor che dedica la sua vita alla cura della ventina di gatti della colonia ai quali porta tutti i giorni tutto quello che serve loro, cercando disperatamente una cura possibile, insieme a Carolina Sala, Presidente della Task Force Animalista, hanno deciso di portare Grigina alla Clinica Tibaldi molto conosciuta in città. Ma niente da fare, anche i medici della clinica, dopo numerosi esami, non hanno potuto fare altro che sottoporla a eutanasia, dichiarando che le lesioni riportate agli organi interni della gattina erano immensi e dovuti a calci inflitti con estrema violenza da un essere umano.

Un grande dolore per la tutor che, nonostante sia sempre riuscita insieme a semplici cittadini a ricostruire la colonia di via Lambro colpita molto spesso da atti di vandalismo, non è mai riuscita a dotarla, per i costi troppo elevati, di un sistema di sicurezza adeguato, non essendo peraltro nemmeno suo compito: «Il Comune di Milano e gli organi di polizia, a conoscenza dei precedenti incendi della colonia – racconta Carolina Sala – invece di tutelare maggiormente la zona, permettono accampamenti nelle vicinanze e degrado totale della zona. Inoltre, non sostengono gli oneri delle spese veterinarie che gravitano sulla tutor e su tutti quei volontari che a Milano e nell’hinterland milanese denunciano regolarmente alle Associazioni Animaliste la mancata tutela istituzionale delle colonie, occupandosi personalmente dei gatti che per legge appartengono al “Sindaco” il quale dovrebbe almeno interessarsi del loro benessere».

Quelli che alcuni, infatti, quasi in maniera un po’ dispregiativa chiamano “gattari”, sono invece persone che dedicano parte della loro esistenza a sfamare, curare e mantenere i “gatti di Milano”: «Anche l’ATS dovrebbe provvedere gratuitamente a controlli settimanali, sterilizzazioni e vaccinazioni per contrastare malattie che spesso si propagano nelle colonie feline. Grigina è stata cremata e ora le sue ceneri riposano in pace a casa di Mariella, in attesa che vengano fatte e applicate leggi più severe per chi maltratta e ammazza animali, che venga riformato il nostro Codice Civile che classifica ancora gli animali come "res" quando il Trattato Europeo di Lisbona parla invece di "esseri senzienti e viventi" quali sono. In attesa che venga rispettata la nostra stessa Costituzione che nell’art. 9 ha stabilito la tutela della biodiversità e degli animali».

Senza considerare la delinquenza, infatti, in una città in continua crescita urbanistica come Milano, le colonie feline vengono spesso letteralmente “spazzate via” dai cantieri che aprono in continuazione costringendo i gatti a spostarsi sempre più a ridosso delle strade trafficate cosa che crea pericoli infiniti per loro: «Il Comune dovrebbe costruire oasi feline recintate con spazi consoni al benessere animale, in modo che i gatti siano realmente protetti. Così continueranno a esserci vittime ingiustificate».

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Simona Sirianni
Giornalista
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