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11 Ottobre 2023
18:24

Jazz, il cucciolo lasciato tra la sporcizia: abbandonato con una catena al collo, cerca casa

Jazz è un cucciolo simil Golden, trovato legato con una catena al collo e tra la sporcizia dalle Guardie zoofile in provincia di Viterbo. Ha solo cinque mesi e tanta voglia di dimenticare il passato, aspetta solo la famiglia giusta con cui farlo.

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Cinque mesi soltanto e già consapevole di cosa significa la cattiveria umana: è questa, infatti, la prima cosa che ha imparato un cucciolo simil Golden costretto a vivere legato a una roccia con una catena stretta al collo talmente corta da impedirgli qualsiasi movimento, in completo isolamento e senza acqua né cibo. Una situazione di estrema crudeltà dalla quale Jazz, così è stato chiamato, si è salvato grazie all’intervento delle Guardie zoofile Oipa di Blera, in provincia di Viterbo che lo hanno liberato e portato in un luogo sicuro.

Il piccolo, infatti, dopo essere stato curato date le pessime condizioni in cui si trovava e rifocillato, ora è nelle mani dei volontari di un rifugio a Vetralla, in attesa di trovare un pet mate che gli faccia cambiare prospettiva su quella che può e deve essere la sua esistenza, facendogli dimenticare completamente il suo triste passato.

«Il piccolo viveva in quelle condizioni e tutt’intorno vi erano escrementi e immondizia anche pericolosa per la sua incolumità» spiega la coordinatrice delle Guardie Oipa, Giuliana Rodegher aggiungendo anche che «non essendo purtroppo microchippato non è stato possibile identificare il pet mate» ma che sono in corso indagini «per risalire alla sua identità e denunciarlo naturalmente per il reato di maltrattamento».

Al di là dell’aspetto penale, emerge il comportamento crudele di chi lo ha trattato così che seppure socialmente inaccettabile, purtroppo non rappresenta un caso isolato, come ben sappiamo leggendo le cronache ogni giorno, per non parlare dei numeri riguardanti gli abbandoni, i maltrattamenti e addirittura le uccisioni di questi poveri esseri che poco hanno a che vedere con tutta questa brutalità. Alle guardie zoofile ogni giorno vengono segnalati casi del genere e ogni giorno i volontari recuperano e salvano, quando va bene, animali di ogni età, razza e taglia che patiscono le conseguenze dell’irresponsabilità di persone senza scrupoli o malvagie, a seconda di come la si pensi.

In una società che però sta cambiando visione su quale debba essere il comportamento da tenere con un animale, in una società dove la sensibilizzazione da parte di coloro che lottano questa battaglia è costante,  al di là delle leggi che ci sono ma che sembrano non spaventare più di tanto chi si macchia di tali brutture, c'è qualcosa che possiamo fare tutti nel nostro piccolo: denunciare. Sempre e sempre di più, mostrando quel coraggio figlio di un sentire diverso che si sta diffondendo e deve diffondersi sempre di più.

Certo resta il dubbio che quelle cause finiscano per essere considerate sempre di serie B, dubbio che diventa certezza davanti al fatto che solo il 30 per cento dei processi per maltrattamento di animali che viene celebrato si conclude con una sentenza e solo appena la metà prevede una condanna. La speranza, come si dice, è l’ultima a morire ma le cose cambieranno davvero quando verranno velocizzati processi, impedendo ai responsabili di questi gesti orribile di continuare a farla franca.

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Simona Sirianni
Giornalista
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