video suggerito
video suggerito
21 Ottobre 2023
15:00

Interventi assistiti con animali: «Senza normativa nazionale non si fa il bene né delle persone né degli animali»

I cani d’assistenza svolgono un importantissimo, tuttavia il vasto mondo degli Interventi assistiti con animali (la ex pet therapy) non è ancora regolato a livello nazionale. Ne parla il direttore Centro referenza nazionale Interventi assistiti con gli animali all'indomani del Convegno nazionale del settore.

15 condivisioni
Intervista a Franco Mutinelli
Direttore Centro referenza nazionale Interventi assistiti con gli animali
iaa

I cani d’assistenza svolgono un importantissimo ruolo nel garantire l’autonomia di adulti e bambini con disabilità e aiutarle a inserirsi più agevolmente nel contesto sociale. Attraverso un percorso di training specifico, molti cani diventano fedeli compagni di vita e acquisiscono la capacità di supportare le persone con difficoltà.

Tuttavia, diversamente da quanto avviene in altri paesi europei, in Italia manca ancora un impianto normativo omogeneo che regolamenti il settore dei cani d’assistenza, in grado di rispondere in primo luogo alle esigenze di inserimento sociale delle persone con disabilità. Non trattandosi di una vera e propria terapia, ma piuttosto di attività di supporto a una terapia, il termine pet therapy è stato sostituito dall’espressione Interventi assistiti con gli animali (Iaa).

Quello degli Interventi assistiti con animali (Iaa) è un mondo molto più frammentato di quanto si pensi. Pur esistendo delle linee guida nazionali, queste danno solo un tracciato alle singole Regioni che possono decidere se e come recepirle nella propria normativa. Un fenomeno che spiega a Kodami Franco Mutinelli, direttore Centro referenza nazionale Interventi assistiti con gli animali: «Le linee guida approvate nell'ambito dell'Accordo Stato-Regioni ad oggi è il documento di riferimento per gli interventi assistiti con animali ma in questi anni è stato recepito da Regioni e Province Autonome con leggi proprie. Ciò vuol dire che non abbiamo una normativa nazionale che regoli questo settore estremamente delicato, e che avrebbe bisogno di regole uniformi sul territorio perché nel tempo sono emerse differenze nel modo di operare dei diversi operatori locali, e il settore ne risente».

La questione è stata al centro del convegno “Cani d’assistenza alle persone con disabilità. Standard europeo e confronto con i modelli organizzativi esteri”, che si è tenuto martedì 17 ottobre 2023 all’Auditorium Centro Culturale San Gaetano di Padova. L’evento è stato organizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe)-Centro di referenza nazionale per gli Interventi assistiti con gli animali, con il patrocinio del Ministro per le disabilità, Ministero della Salute, Regione del Veneto, Comune di Padova, UNI e Accredia.

Il confronto tra istituzioni e stakeholder è fondamentale perché gli Iaa per loro natura si basano su un approccio multidisciplinare, che coinvolga figure professionali provenienti dalla medicina umana e medicina veterinaria, dal settore socio-sanitario e cinofilo.

«Il carattere multidisciplinare dell'equipe è fondamentale – chiarisce Mutinelli – È importante che sia adeguatamente preparata nell'ottica del benessere della persone che usufruisce del servizio, e del benessere dell'animale coinvolto nell'intervento. Ci sono due figure sempre presenti nell'equipe multidisciplinare che sono il coadiutore nel cane e il veterinario esperto in comportamento, proprio per garantire il corretto svolgimento delle attività e il rispetto del benessere di tutti».

Per questo il Centro di referenza nazionale per gli Iaa diretto da Mutinelli partecipa attivamente ai gruppi di lavoro insediati al Comitato europeo di normazione (Cen) per lo sviluppo dello standard europeo per i cani d’assistenza, a garanzia della sicurezza dell’utenza e del benessere del cane. Il Centro di referenza rappresenta quindi il punto di riferimento istituzionale e scientifico, sia come collettore di richieste provenienti dall’utenza sia per lo sviluppo di studi e progetti di ricerca.

La frammentazione nazionale può di inficiare sul lavoro transnazionale fatto sugli Iaa nelle sedi istituzionali, segnala Mutinelli: «Il rischio è che non ci sia una realizzazione regolamentata. Il problema è proprio che attività degli Iaa nasce su base volontaria, riprendendo l'esperienza dall'estero, e le linee guida hanno rappresentato un punto di partenza per la regolarizzazione nel nostro Paese. A questo passaggio sarebbe dovuto seguire l'emanazione di una legge, ma non è mai avvenuto».

«Andando in ordine sparso non si fa il bene né delle persone né degli animali», conclude il Direttore..

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views