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Principe della comicità non sense, è entrato nello show, richiesto a gran voce e per mesi dai suoi fan a suon di post sulle pagine social che scrivevano «l’anno prossimo ti vogliamo a LOL (Chi ride è fuori)».
E così è stato. Ma non solo, perché oltre ad essere entrato ne è anche uscito vincitore e ha deciso di devolvere il premio di 100 mila euro al WWF.
***ATTENZIONE: da questo punto in poi sveleremo il nome del vincitore della seconda stagione dello show su Amazon Prime "LOL (chi ride e fuori)"****
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Maccio Capatonda è riuscito a non fare quello che è praticamente impossibile non fare nello show condotto da Fedez e, quest’anno, Frank Matano: ridere. Dopo aver fatto "cadere" tutti gli altri partecipanti, dal Mago Forest a Corrado Guzzanti, in un’escalation di comicità surreale e momenti iconici, è arrivato al faccia a faccia finale contro Virginia Raffaele.
La quale, però, davanti a un Guzzanti trasformato nel poeta Brunello Robertetti è crollata scoppiando in una fragorosa risata, lasciando il trionfo all’impassibile Maccio che ha ricevuto il premio di 100mila euro e lo ha interamente donato al WWFper la salvaguardia animale e del Pianeta.
Un legame forte quello del comico con l’organizzazione, che li ha già visti collaborare nel 2020 per sensibilizzare l’opinione pubblica sul consumo sostenibile del pesce. Nella campagna social, promossa dal WWF e ideata proprio da Maccio insieme al suo coautore e sceneggiatore Daniele Grigolo, il comico è protagonista di una serie di clip in cui viene letteralmente perseguitato da un tormentone che non lo lasciava vivere: «Ogni momento è quello giusto per modificare le nostre scelte di consumo».
Il regista e youtuber ha scelto di fare da testimonial firmando la serie con il suo stile ironico e un linguaggio insolito e innovativo condividendo la volontà dell'associazione di rivolgersi soprattutto alle nuove generazioni, quelle che dovranno prendersi cura del Pianeta, rimediando agli errori compiuti finora.
Così, nel video, il WWF prova a convincere Maccio, disturbandolo in ogni momento della sua vita reale, a cambiare le abitudini di consumo. Mostrando come questo impegno vada preso seriamente come tutte le altre cose della nostra vita.
Del resto la necessità di modificare le abitudini di consumo di pesce è dettata dalla condizione attuale degli oceani dove, a livello globale, circa il 33 per cento degli stock ittici è sovrapescato, mentre il 60per cento viene sfruttato al massimo delle proprie capacità.
Per non parlare del nostro Mediterraneo, tra tutti, il mare più sfruttato tanto che il 78 per cento degli stock ittici monitorati risulta pescato al di sopra delle proprie capacità di rigenerarsi. Che, in pratica, significa che stiamo avviando le popolazioni delle specie ittiche più comuni verso l'estinzione.
Quindi il messaggio è uno e semplice: è sufficiente adottare qualche piccola attenzione. Come, ad esempio non consumare pesci al di sotto della taglia consentita, diversificare scegliendo specie locali, anziché sempre quelle più comuni, fare attenzione alle etichette per verificare le indicazioni di provenienza e la sostenibilità del metodo di pesca attraverso la guida online creata all’interno del progetto Fish Forward di WWF.
