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12 Febbraio 2021
14:44

Il video del presunto lupo in provincia di Caserta. L’esperto: «Niente panico, mancano le prove»

Un video girato nei pressi di Caserta, ripreso da un automobilista, mostra un grande canide a spasso per le vie della piccola frazione di Villa santa Croce. Per capire se si tratta effettivamente di un lupo e non di un esemplare "ibrido" bisognerà attendere di avere prove sufficienti per l'analisi del DNA. L'esperto: «Per evitare che questi avvistamenti spaventino la popolazione, avremmo bisogno anche in Campania di un Centro di Ricerca per i grandi carnivori aperto ai cittadini».

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Le immagini di un canide di grossa taglia a passeggio per le vie della frazione di Villa Santa Croce in provincia di Caserta ha suscitato molta curiosità e preoccupazione da parte degli abitanti della zona, spaventati dalla presenza del selvatico nel bel mezzo del paese. La stampa nazionale non ha contribuito alla serenità dei cittadini della frazione, convinti che si tratti di un lupo nonostante l'assenza di evidenze scientifiche. «L'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è il panico – commenta a Kodami Vincenzo Peretti, Responsabile regionale Agricoltura della Campania di Europa Verde e Professore ordinario di genetica del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell'Università degli studi Federico II di Napoli – senza prove genetiche non possiamo affermare si tratti veramente di un lupo».

Il video di Villa Santa Croce

L'immagine dell'animale per le vie di Villa santa Croce, piccola frazione a pochi chilometri a Nord di Caserta, arriva in un periodo in cui le segnalazioni dei cittadini sono in aumento, ma le attività di monitoraggio svolte da Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) e dalla sezione locale della Protezione civile, partite a seguito della pubblicazione del video, non hanno dato riscontri: «Nonostante gli appostamenti non siamo riusciti a vederlo né a trovare delle tracce o fatte. Cercheremo di monitorare la zona anche nei prossimi giorni», risponde la sezione ENPA di Caserta a cui abbiamo chiesto se le ricerche avessero permesso di confermare la presenza del lupo.

«In Italia sono stati più volte smascherati allevamenti illegali all'interno del quale venivano accoppiati cani e lupi creando esemplari ibridi, i quali mostrano un comportamento diverso di fronte all'uomo. Prima di generare il panico nella popolazione è giusto attendere le prove genetiche in grado di dimostrare che le immagini di Villa Santa Croce riprendano effettivamente un lupo e non un cane inselvatichito, un lupo ibrido oppure, come ho sentito dire negli ultimi giorni, addirittura un cane lupo cecoslovacco di nome Luna, che abita in questa zona ed è scappato da casa», commenta Peretti, sottolineando inoltre che: «Il comportamento tenuto dall'animale durante il video fa pensare che sia un animale decisamente abituato alla presenza umana, non riesco quindi a capire come alcuni ricercatori possano avere la certezza che si tratti di un lupo senza averne le prove».

Uomini e lupi in Campania

Dopo secoli di persecuzione, a partire dagli anni '70 il lupo ha cominciato ad espandere il suo areale di diffusione lungo la penisola, grazie anche agli interventi di tutela a livello nazionale e comunitario come la direttiva Habitat. Dal 1976 infatti viene riconosciuta al lupo lo status di specie protetta. L'espansione ha portato l'animale a incontrare habitat estremamente diversi tra loro muovendosi silenziosamente tra le città e le aree boschive, adattandosi abilmente agli ambienti incontrati. «La Campania è un luogo in cui l'avvistamento di lupi non ha mai dimostrato la presenza di veri e propri branchi, ma più che alto di individui singoli o piccoli gruppi – spiega il Professor Peretti – Non avendo l'abitudine a convivere con il lupo, la popolazione è andata nel panico a causa della notizia diffusa dai giornali senza una comprovata prova scientifica. Diverse persone mi hanno telefonato preoccupate, chiedendomi se dovessero in qualche modo proteggersi». L'atavica paura del lupo, è infatti una delle più grandi preoccupazioni delle istituzioni nelle zone in cui l'animale arriva per la prima volta. «Per evitare che questi avvistamenti spaventino la popolazione, avremmo bisogno anche in Campania di un Centro di Ricerca per i grandi carnivori aperto ai cittadini, in modo da riuscire, per una volta, a non dover reagire al problema in ritardo, ma poterlo prevenire, perché nonostante questa volta non ci siano prove per dimostrare che si tratti effettivamente di un lupo, magari un giorno arriverà davvero, e a quel punto la popolazione non dovrà essere spaventata, ma preparata».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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