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Una missione che a prima vista sembra impossibile, ma che è invece del tutto naturale per gli stambecchi. Gianni Castagneri, il sindaco di Balme, piccolo paese di un centinaio di anime in Provincia di Torino, ha immortalato una scena davvero preziosa da vedere: un branco di stambecchi si è arrampicato su un ripido muraglione paravalanghe di diversi metri e ha iniziato a leccare il salnitro che si trova sul cemento.
Il video, girato dal Primo cittadino, è stato poi pubblicato su Facebook sulla Pagina" Gite fuori porta in Piemonte": si vedono così gli ungulati arrampicati che, senza alcuna preoccupazione, leccano la parete. Altri si trovano invece sul muro e guardano gli altri.
Non sono infrequenti gli stambecchi in Piemonte e molti alpinisti spesso li incrociano nelle loro camminate. L’animale è caratterizzato da alcune corna cave che, nel maschio, possono raggiungere anche la lunghezza di 92 centimetri. Solitamente in estate mangiano erba fresca e poi, durante tutto il resto dell’anno, germogli, licheni e aghi di conifere.
Alla fine dell’Ottocento la specie ha rischiato l’estinzione, ma grazie agli interventi sul territorio fatti a loro tutela oggi ce ne sono molti e in molte valli, come quelle del vicino Parco nazionale del Gran Paradiso.
Il video, che dura poco più di mezzo minuto, dimostra la particolare forza degli animali. Oltre a fare balzi notevoli, infatti, nella ripresa fatta dal Sindaco gli animali confermano la loro particolare agilità e capacità di arrampicata. Ma per quale ragione gli stambecchi si sono messi a fare questa particolare ricerca "abbuffata"? Il caldo di questi giorni può aver inciso e non poco nella loro condotta e può averli spinti a gustare il sale che si era accumulato sulla parete. Gli animali sono tanto forti quanto delicati. Uno studio dell’Università di Sassari pubblicato su Nature ha evidenziato infatti come lo stress da calore può spingere ad adottare alcuni comportamenti diversi, anche legati al foraggiamento. L’impatto del clima è stato analizzato anche dai ricercatori dell’Università di Padova che in un lavoro pubblicato su Ecology Letters hanno dimostrato come cambi modo di mangiare anche a causa dello “stress termico” a cui sono sottoposti.
