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12 Dicembre 2021
18:08

Il regista Winding Refn sotto attacco: «Maiale ucciso sul set della sua nuova serie su Netflix»

Il regista Nicolas Winding Refn sotto attacco di Peta (e sotto inchiesta della polizia danese) per la morte di un maiale sul set della nuova serie che sta girando per Netflix: sarebbe stato ucciso a colpi di pistola per ragioni di copione.

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La Peta insorge ancora una volta contro il mondo del cinema e delle serie tv per l’impiego di animali nelle produzioni e presunti maltrattamenti. Questa volta nel mirino dell’associazione è finito il regista danese Nicolas Winding Refn, già firma dietro l’horror “The Neon Demon” e i cupi “Drive” e “Solo Dio Perdona”. L’accusa è di avere consentito l'uccisione di un maiale sul set della nuova serie cui sta lavorando per Netflix in Danimarca, una morte non accidentale ma per ragioni di copione.

La Peta è intervenuta dopo che una fonte anonima ha riferito che sul set della nuova serie – di cui non sono ancora trapelati dettagli sulla trama – un maiale è stato ucciso a colpi di pistola. La fonte ha riferito che il contadino che ha consegnato i maiali vivi alla troupe per le riprese ha ammesso che uno era stato ucciso per una specifica scena, e lo Zoo di Copenhagen ha dal canto suo confermato di avere ricevuto un maiale morto dalla produzione. La polizia danese ha avviato un’indagine, tenendo anche conto del fatto che la legge locale specifica chiaramente che “gli animali non devono essere addestrati o usati in spettacoli, circhi, riprese cinematografiche o simili se è causa di stress e disagio”.

Alla luce dell’indagine avviata in Danimarca, la Peta ha deciso di inviare una lettera all’amministratore delegato di Netflix, Reed Hastings, per chiedere che la scena in questione venga tagliata: «Uccidere un animale senziente e sfruttarne la morte per intrattenimento è inaccettabile, oltre che potenzialmente illegale – ha detto Lisa Lange, vice presidente della storica associazione per la tutela degli animali – Nessun animale dovrebbe soffrire o morire per divertire gli esseri umani, e la Peta sta chiedendo a Netflix di escludere qualsiasi tipo di immagine o ripresa che esalta la morte insensata e non necessaria di questo maiale».

Peta da anni ormai si batte per salvaguardare i diritti e la salute degli animalianche nel mondo di Hollywood, e non è nuova a cause e denunce relative allo sfruttamento o al maltrattamento di animali per ragioni di copione. Da qualche tempo ha inoltre attivato una linea gratuita cui le persone possono segnalare anonimamente eventuali crudeltà verso animali di cui sono state testimoni nell’industria dello spettacolo.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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