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25 Ottobre 2023
10:29

Il “Puppuccino” di Starbucks è virale sui social, ma non è una buona idea. La veterinaria: «Tutti i cani sono intolleranti al lattosio»

Il "Puppuccino" di Starbucks, il cappuccino per i cani, non è ancora arrivato in Italia, ma negli Stati Uniti molti condividono video in cui gli animali leccano avidamente panna da un bicchierino. La veterinaria esperta in nutrizione Maria Meyer spiega perché non è una buona idea.

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Foto di Daniel Lincoln su Unsplash

Negli Stati Uniti, dove per molti pet mate è diventato un cult, è conosciuto come “Puppuccino”, termine che unisce le parole “puppy”, cucciolo, e cappuccino. In realtà quella di Starbucks è più che altro una trovata di marketing: non si tratta di un vero e proprio cappuccino, non contiene caffè né altri ingredienti che hanno reso famose in tutto il mondo le bevande della catena statunitense, ma di un bicchiere di panna senza zucchero che viene data in omaggio in alcuni punti vendita (ancora non in Italia) su esplicita richiesta dei pet mate.

Nelle ultime settimane, complice l’abbassamento delle temperature e l’arrivo dell’autunno, sui social sono aumentati i video che mostrano cani lappare avidamente il “Puppuccino”. E nonostante le rassicurazioni sul fatto che si tratti solo di panna priva di zucchero, la domanda sorge spontanea: è davvero una buona idea dare ai cani un bicchiere pieno di panna?

«Non lo è – chiarisce subito Maria Meyer, veterinaria esperta in nutrizione del cane e del gatto e membro del comitato scientifico di Kodami – Prima di tutto per una questione calorica. Per un cane di taglia piccola, un bicchierino di panna può andare a coprire l’intero fabbisogno calorico della giornata. In secondo luogo il lattosio: tutti i cani sono intolleranti al lattosio dopo le prime 8 settimane di vita, a prescindere dalla taglia. Chiaramente un cucchiaino di panna dà molto meno fastidio a un cane di taglia grande che a uno di taglia piccola, ma una quantità importante di grassi data tutta insieme può provocare una serie di problemi intestinali acuti anche importanti».

A questo si aggiunge il fatto che, tra gli stabilizzanti utilizzati, c’è la carraginina, «è una sostanza che ha azione un’azione disruptiva sul microbiota intestinale: sono sostanze che sul lungo termine creano problemi al microbiota intestinale, ovvero i microrganismi che mantengono in salute l’intestino. Avrebbero potuto creare un “puppuccino” fatto con altri ingredienti pensati molto meglio, come per esempio l’olio di cocco e il succo di carote, sostanze benefiche per l’intestino e ugualmente appetibili».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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