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12 Aprile 2024
11:40

Il pm chiede l’archiviazione per il caso di Aron, il cane bruciato vivo a Palermo

Il pubblico ministero ha avanzato la richiesta di archiviazione del procedimento penale per l'uccisione del cane Aron, bruciato vivo a Palermo da quello che era il suo umano di riferimento.

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Credit: Martinandoarte

Il Pubblico ministero ha avanzato la richiesta di archiviazione del procedimento penale per l'uccisione del cane Aron, bruciato vivo a Palermo da quello che era il suo umano di riferimento.

Il caso di Aron, avvenuto lo scorso dicembre, aveva profondamente turbato l'opinione pubblica per la sua efferatezza. Il cane era stato ritrovato legato a un palo e abbandonato in mezzo alla strada mentre era in condizioni disperate: aveva ustioni per oltre l'80% del corpo e nonostante le cure fornite da medici e volontari la situazione era già troppo compromessa. Dopo tre giorni di lotta passati tra la vita e la morte, il suo cuore ha cessato di battere a causa di una grave insufficienza renale.

A seguito di quell'episodio è stata indagata la persona di riferimento di Aron che era stata denunciata a piede libero dalla Procura di Palermo, titolare del fascicolo. Nella serata di ieri i volontari della Lav di Palermo, che avevano seguito il caso di Aron fin da principio, hanno fatto sapere della richiesta del pm. Se la richiesta verrà accolta non ci sarà alcun rinvio a giudizio né quindi processo per il reato di uccisione di animali.

Ancora non sono state chiarite le motivazioni alla base della richiesta di archiviazione ma questa prospettiva ha lasciato interdetti tutta la società civile e soprattutto i volontari che nella terribile notte della morte di Aron erano con lui: «Il nostro avvocato procederà subito a richiedere l'accesso al fascicolo per capire su quali basi effettive sia stata richiesta l'archiviazione – ha fatto sapere la Lav di Palermo – Quando avremo gli atti del fascicolo potremmo valutare in modo più circostanziato di opporci.Nel frattempo continueremo anche le pressioni nei confronti del Comune per far sì che a questo soggetto sia impedito di poter detenere animali».

Sulla vicenda è intervenuta anche la Lav nazionale, attraverso Alessandra Ferrari, responsabile Area Animali Familiari: «La richiesta di archiviazione del procedimento per un caso di maltrattamento e uccisione di tale efferatezza è inaccettabile e ci indigna la decisione del pubblico ministero. Ci prepariamo a presentare l’opposizione. Inoltre chiediamo un incontro al Procuratore Capo della Repubblica di Palermo De Lucia anche alla luce del fatto che per primo in Italia ha formato un pool di magistrati contro il maltrattamento degli animali».

In questi mesi, il caso di Aron ha riempito le piazze di tutta Italia. Manifestazioni per chiedere giustizia per lui e per il gatto Leone, scuoiato vivo ad Angri, si sono susseguite e proseguono ancora. L'ultima in ordine di tempo di terrà nella provincia di Salerno domenica 21 aprile.

Le richieste di cittadini, volontari e politici sono sempre le stesse: pene più severe per chi commette reati contro gli animali e maggiore prevenzione da parte della politica e della Giustizia a ciò che concerne il maltrattamento animale.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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